Come migliorare le Performance del Team dello Studio Dentistico attraverso i principi della Biomimesi

Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questa nuova puntata di Grassi Risultati in Odontoiatria.

Ho scoperto una cosa che mi ha intrippato un sacco!
Mi ha coinvolto, mi ha incuriosito, mi ha affascinato e te ne voglio parlare in questo episodio, perché credo che possa farti esattamente lo stesso effetto che ha fatto a me. E cioè pensare in modo diverso.

Si chiama Biomimicri, in italiano Biomimetica o Biomimesi.
É una pratica di imitare i modelli, i processi e le strategie della natura, per risolvere problematiche umane e creare al contempo delle soluzioni sostenibili.

L’approccio, la filosofia, della Biomimetica è che, piuttosto che estrarre risorse dalla natura, la biomimetica si basa sull’apprendimento dei sistemi naturali per sviluppare delle tecnologie, dei prodotti, dei processi innovativi.
L’obiettivo è emulare l’efficienza e l’equilibrio con cui la natura affronta sfide (come la gestione delle risorse, l’adattamento all’ambiente, la resilienza, …) e quindi proprio seguire quello che fa la natura e replicarlo quando dobbiamo gestire qualcosa di questo tipo.

Ecco, in questa puntata voglio partire dalla Biomimetica. Spiegarti che cos’è, darti qualche informazione in più – perché secondo me è estremamente interessante e affascinante – e poi capire come ci viene in aiuto se vuoi diventare un Team Leader migliore e aumentare le performance del gruppo di persone che lavora nel tuo Studio.

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Quale formato scegli?

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole. A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast.

Qui puoi guardare il video

Oppure continua a leggere.

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Janie Bejnjus e il libro Biomimicri

Secondo la Biologa Janie Beinius, la Biomimetica si definisce come l’innovazione ispirata dalla natura.
Nel suo libro Biomimicri, un libro del 1997, ha descritto come la Natura, attraverso i suoi quasi 4 miliardi di anni di ricerca e sviluppo evolutivo, abbia già risolto moltissimi dei problemi con cui noi esseri umani ci confrontiamo oggi.

Gli animali, o le piante, o i microbi, dimostrano di essere degli ingegneri provetti, dei manager magistrali, dei teamworker senza pari. Perché hanno sperimentato e hanno già messo in pratica quello che funziona, quello che ha realmente senso fare – e cosa più importante – ciò che dura a lungo.
E questo perché gli animali, le piante, i microbi e la Natura in generale, scartano tutto quello che non funziona perché ne impedisce la loro sopravvivenza.

I 3 principi fondamentali della Biomimetica

L’approccio della Biomimetica si basa su tre principi fondamentali.

Il primo è prendere la Natura come modello, cioè bisogna studiare e imitare le strategie che la natura utilizza per risolvere i problemi.

Il secondo principio dice che bisogna prendere la Natura come mentore. Cioè dobbiamo considerare la natura come guida nell’identificazione di principi etici per vivere in modo sostenibile.
E anche questo è un altro ambito meraviglioso che mi piacerebbe espandere, anche se non in questa puntata.

E poi il terzo principio della Biomimetica è: bisogna prendere la Natura come misura. Cioè serve valutare le nostre azioni, i nostri prodotti e i nostri processi operativi, in funzione dei principi e delle logiche seguiti dalla natura.

Ecco, seguendo questi principi la biomimetica trova appunto applicazione in tanti campi.
Ad esempio l’ingegneria, l’architettura, il design, la medicina giusto per citarne alcuni.
Ho veramente scoperto un mondo!

La Biomimetica si concentra sulla creazione di soluzioni sostenibili e innovative ispirate proprio alle strategie evolutive della Natura.

I campi in cui trova applicazione l’approccio della Biomimetica

Vediamo qualche esempio.

Tessuti speciali

Uno te lo cito, l’ho già citato in questo podcast in un altro contesto, ma mi piace molto contestualizzarlo anche qua: è l’esempio del velcro.

Sai quelle strisce di tessuto che si attaccano?
Il velcro è un sistema di chiusura ispirato proprio ai fiori della Bardana che presentano dei piccoli uncini all’estremità, che permettono loro proprio di attaccarsi al pelo degli animali. Te li trovi attaccati alle calze o ai pantaloni se vai a passeggiare in un prato con l’erba alta.

Ecco, questo stesso principio, è stato copiato per creare il sistema di chiusura della velcro che copia esattamente quella tipologia di approccio.

Puoi approfondire la puntata in cui ne ho parlato seguendo questo link >> Il Successo duraturo è nelle piccole cose

Architettura

Se vogliamo uscire da qui e andare in architettura, l’East Gate Center in Zimbabwe, è stato progettato proprio secondo la Biomimetica, perché l’architetto che l’ha realizzato – tale Mick Pearce – l’ha progettato ispirandosi ai termitai africani. Pearce ha scoperto che le termiti costruiscono degli ambienti ventilati e freschi (immaginati questi mucchi di terra sotto il sole cocente africano) in realtà le termiti costruiscono ambienti ventilati e freschi, grazie a una serie di canali appositamente scavati nella terra nel termitaio.

Ecco, l’East Gate Center, analogamente, presenta una sorta di tunnel centrale e diversi camini laterali che consentono di creare e mantenere fresco l’ambiente senza l’uso di impianti di climatizzazione, replicando esattamente gli schemi dei termitai.

Materiali adesivi

Altro esempio, il Geco Tape è un nastro che è ispirato alla capacità dei gechi di aderire a superfici verticali, grazie a delle strutture microscopiche presenti sulle loro zampette.
Ecco, il Geco Tape è un adesivo che sfrutta dei principi simili, per garantire una forte adesione del nastro senza l’uso di colle chimiche.

Sistemi di trasporto

E c’è un’altra cosa che ho letto e che ha mi affascinato in maniera esagerata.
La metropolitana di Tokyo è, rinomatamente, una delle reti di trasporto più estese, più complesse al mondo.
É composta da qualcosa tipo 13 o14 linee con quasi 300 stazioni che sono gestite di fatto da 2 Operatori principali: la Tokyo Metro e Toei.

Bene, è stata costruita ed è riconosciuta come un – forse “il” – magistrale, esempio di logistica, di trasporti super efficienti, tanto che è stata studiata con l’obiettivo di creare un modello di progettazione per altre reti di trasporto.
Beh, nel 2010 un gruppo di ricercatori che arrivavano dall’Università di Hokkaido, Hiroshima e Oxford, si sono messi insieme e hanno condotto un esperimento per studiare l’efficienza della metropolitana utilizzando una muffa mucillaginosa: la Physarum Polycephalum.

Nello studio, i ricercatori hanno posizionato dei fiocchi d’avena su una superficie umida e nel posizionarli, hanno riprodotto di fatto, in scala, la disposizione analoga delle principali città attorno a Tokyo, che la rete della metropolitana doveva collegare.

Al centro della superficie dell’esperimento hanno collocato la muffa, a rappresentare proprio Tokyo.
Beh, la muffa ha incredibilmente sviluppato una rete di filamenti per connettere le fonti di cibo.

Il risultato è stato incredibile.
La struttura che ha creato la muffa, si è visto essere sorprendentemente simile alla rete ferroviaria esistente di Tokyo.

Voglio sottolineare, che l’esperimento non ha influenzato il design originale della metropolitana, perché la costruzione è iniziata nel 1927 o giù di lì, quindi molto prima dell’esperimento del 2010. Ma i risultati hanno evidenziato come la natura potesse già offrire dei modelli efficienti per la progettazione di reti di trasporto e offrire degli spunti per migliorare le infrastrutture umane.

Lo stesso studio, è stato utilizzato per l’ampliamento della metropolitana di Tokyo.

Ecco, questi esempi, evidenziano, dimostrano, spiegano come

l'osservazione e l'imitazione dei processi naturali possano portare a delle innovazioni significative in diversi settori, migliorando l'efficienza e la sostenibilità delle soluzioni sviluppate.

L’approccio della Biomimetica per i Titolari di Studio Dentistico

Benissimo!
Cosa c’entra tutto questo con un podcast per Titolari di Studio Dentistico? Scopriamolo!

Il libro “Bioteams” e la tesi di Ken Thompson: applicare i principi della Natura per migliorare le prestazioni dei Team

Nei miei periodici interessi ossessivi, nel senso che quando trovo qualcosa che attira la mia attenzione vado a scavare a fondo fino a quando non mi sento sazio, sono incappato nel libro Bioteams: high performance team based on Nature’s mores successful designs.

É un libro di Ken Thompson, che esplora come i principi osservati nei Team biologici, nei Team in Natura, possano essere applicati per migliorare le prestazioni dei Team aziendali.

Ecco, la tesi del libro è molto interessante e porta a delle conclusioni di cui abbiamo già parlato, anche se in modo diverso, all’interno di questo Podcast.
Ma mi piace aggiungere anche questo punto di vista, perché penso che queste conclusioni siano molto utili per darti altri input per lo stile di Leadership efficace che puoi o dovresti adottare nel tuo Studio.

Anche perché, ritengo che le conclusioni che si traggono dalla Biomimetica siano estremamente pertinenti in piccoli Team di lavoro. Nei Team cioè, in cui il singolo individuo, proprio per il numero limitato di persone che fanno parte del gruppo, ha un grande impatto – nel bene e nel male – nel risultato finale.

Forse con questo episodio voliamo un po’ più alto del solito ma penso Tu possa trarre idee operative molto concrete, se trasli quello di cui parliamo nella tua realtà.

Tra l’altro poi, mi farebbe tanto piacere anche sapere che cosa ne pensi perché a me tutto questo affascina tantissimo, per cui lasciami un commento in fondo a questo articolo.

Il punto da cui partire: lo sviluppo dei Sistemi

Il presupposto principale del libro, è che i Sistemi Naturali che si sono sviluppati nel corso di milioni, miliardi di anni, anche in ambito teamwork e non solo nel campo di ingegneria, architettura, product design, ecc, offrono dei modelli estremamente efficaci per la cooperazione e il raggiungimento degli obiettivi.

Questo perché, una caratteristica fondamentale dei Sistemi Naturali, è che devono essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Devono essere in grado di rapidamente rispondere a minacce esterne. E devono essere capaci di cogliere opportunità in modo dinamico e soprattutto ottimizzando le risorse disponibili, che non sempre sono le risorse ideali.

L’analogia con lo Studio Dentistico

E se ci pensi, anche solo in questo discorso, c’è una grandissima analogia con una qualsiasi Impresa.

Quindi anche con uno Studio Dentistico che deve essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del Mercato, rispondere alle minacce indotte dall’evoluzione dei Concorrenti e cogliere delle opportunità che si generano sul Mercato.

E un’Impresa, altro non è, che un sistema che prende vita grazie al Team di Persone che lo fa funzionare, di conseguenza si possono fare degli ottimi ragionamenti anche sui Team di lavoro.

Perché:

i Team di lavoro possono trarre ispirazione da questi Modelli Naturali per migliorare la performance che devono esercitare.

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I modelli Organizzativi: dalla struttura gerarchica inefficiente alla collaborazione

Nel libro si parte dall’osservazione che molte Organizzazioni, Imprese e Strutture Organizzative, adottano delle strutture gerarchiche molto rigide. E come questa rigidità possa limitare l’agilità e l’efficienza dei Team.

Ovviamente, questo vale per le grandi organizzazioni.
Spesso nelle piccole organizzazioni c’è l’esatto opposto: regna il caos perché non c’è una struttura gerarchica rigida.

Questo significa che non avere la struttura gerarchica rigida e generare il caos è l’approccio corretto per poter essere flessibili, capaci di cogliere le opportunità e adattarsi velocemente?

No.
C’è una soluzione intermedia – che è quella realmente efficace – che è quella che la Natura può ispirare.

Perché:

se ci ispiriamo ai modelli di collaborazione presenti in Natura, diventa possibile creare dei Team che si adattano meglio alle dinamiche del Mercato e che sono più performanti.

E in un Team piccolo come quello di uno Studio Dentistico, ci si organizza in maniera decisamente più efficiente.

Ecco, nel libro ci sono degli esempi a mio parere molto interessanti!

Io poi sono veramente affascinato da queste cose. Ma ci sono degli esempi molto interessanti che portano alle conclusioni per mettere un Team nelle condizioni di essere altamente performante.

Cooperazione, comunicazione e feedback: l’esempio delle formiche

Le formiche sono un esempio centrale nel libro per dimostrare l’efficacia nella cooperazione distribuita e nella creazione di un sistema di comunicazione e di feedback semplice.

Le colonie di formiche, non avevo idea di questa cosa, operano senza una leadership centralizzata. Ma riescono comunque a raggiungere degli obiettivi complessi, grazie a un sistema di comunicazione basato proprio su dei segnali chimici che le formiche si lasciano. Feromoni fondamentalmente.

Ecco, quando una formica trova una fonte di cibo, lascia una traccia di feromoni che guida le altre formiche verso la risorsa.
Di fatto esplorano, trovano e poi formano la fantomatica colonnina di formiche, grazie proprio a questo sistema.

Il sistema è altamente efficiente e permette alla colonia di prosperare senza l’uso di un coordinamento centralizzato e diretto.

Alla fine della puntata ti faccio un elenco di una decina di punti, di idee, che si possono prendere dalla Natura per gestire al meglio un Team, sulle quali io sono totalmente d’accordo.

Qua ti faccio solo delle considerazioni, poi dopo mettiamo insieme le cose.

Suggerimento di efficienza per i Team di lavoro

Il suggerimento per i Team di lavoro, è quello di creare una chiara organizzazione nella quale Ciascuno hadegli obiettivi, delle responsabilità e delle attività ben definite, che persegue in autonomia ma si coordina con gli altri con uno specifico sistema di feedback, cioè di segnali di ritorno.

Questo sistema di feedback, cioè questo insieme di continui segnali di ritorno, permette al gruppo di lavorare verso l’obiettivo comune in modo efficiente evitando il caos.

E la chiave qui, come per le formiche, è quella di mantenere una comunicazione aperta e condivisa con Tutti.
Vale a dire che tutti possono comunicare, tutti possono essere ascoltati, tutti possono dare messaggi.
E questo permette di evitare la necessità di un controllo continuo e centralizzato.
Anche perché, quel continuo controllo centralizzato, dovrebbe essere fatto dal Titolare. Che in realtà, ha senso a volte che si concentri su altre tematiche, o può/ha l’opportunità di concentrarsi su altre tematiche, se le cose sotto funzionano bene.

Organizzazione: l’esempio delle api

Un altro bell’esempio che ci permette di aggiungere delle riflessioni è quello delle api con la loro organizzazione sociale estremamente efficace.

Ho capito che in un alveare ogni ape ha un ruolo ben definito ma la struttura non è rigida. Cioè le api possono cambiare i loro compiti, in base alle necessità delle colonie.

Questo permette di fare dei ragionamenti sul fatto che

c'è l'importanza della chiara definizione dei ruoli ma anche l'importanza della flessibilità dei ruoli e la conseguente capacità del Team e delle Persone di adattarsi, in funzione di necessità incombenti che possono emergere.

Quindi, in un Team di lavoro, è molto utile creare la mentalità della disponibilità al cambio di ruolo e ovviamente creare le condizioni perché ci sia il minimo di competenze necessarie per poterlo fare.

Suggerimento di organizzazione per i Team di lavoro

Immagina la Segretaria che rimane a casa in maternità e per un periodo, in attesa di trovare la persona che la sostituisca, non so, un’ASO deve ricoprire quel ruolo. E quindi flessibilità mentale ma anche quel minimo di competenze per poter ricoprire quel ruolo correttamente.

Circolarità della Leadership: l’esempio degli stormi di uccelli e dei banchi di pesci

Gli stormi di uccelli, come quelli dei piccioni, degli storni, eccetera, si muovono in formazioni estremamente complesse senza un Leader fisso.
C’è una circolarità della leadership.

E poi c’è questo approccio, che ogni uccello segue delle semplici regole condivise che la comunicazione tra animali gli ha permesso di creare in questi milioni di anni di evoluzioni: mantenere una determinata distanza agli altri uccelli e regolare la propria velocità in base ai movimenti dei vicini.

Questo comportamento collettivo – che a me a volte guardando gli stormi di uccelli in cielo, fa sembrare delle masse amorfe che si muovono – in realtà è un comportamento collettivo che permette allo stormo di reagire rapidamente a delle minacce esterne (che siano dei predatori o che siano degli ostacoli).

Suggerimento di leadership per i Team di lavoro

Questo permette di riflettere sul fatto che non è necessario un controllo centralizzato se ci sono delle regole chiare, se ci sono delle procedure di lavoro ben definite e si crea nel Team la cultura del rispetto di queste modalità operative.

Ovviamente questo è il risultato di un percorso che passa anche dallo sviluppo della maturità dei membri del Team a rispettare queste regole – e non solo nella definizione di queste regole – ma questo è un ragionamento ulteriore da aggiungere a quello che stiamo dicendo.

E volendo espandere questo concetto, possiamo fare riferimento anche ai banchi di pesci che mostrano un comportamento simile a quello degli stormi di uccelli. Perché anche i pesci in un banco si muovono in sincronia seguendo delle regole condivise per adattarsi rapidamente ai movimenti dei vicini e al contesto.

E anche in questo caso, queste modalità permettono al banco di reagire rapidamente a predatori o cambiamenti nell’ambiente.

Traslando il concetto nei Team di persone, a mio parere si rafforza l’idea che:

I Team di lavoro devono beneficiare, devono essere organizzati attorno a regole semplici per il coordinamento e la cooperazione e devono essere scartate tutte quelle procedure complesse e la gerarchia rigida.

I membri del Team devono seguire principi operativi semplici e chiari, che devono consentire al gruppo di essere agile e reattivo, perché è quello che serve in una piccola impresa.

Chiarezza nella Leadership: l’esempio dei branchi di lupi

Se vogliamo aggiungere un altro pezzo, anche questo mi ha affascinato molto, è un animale che mi prende tantissimo: il lupo.

Dei branchi di lupi, che sono noti per la loro struttura gerarchica flessibile e il forte senso di collaborazione, si può prendere invece lo spunto che ci deve essere una leadership chiara e al contempo debba essere sempre incentivata la collaborazione e la circolarità della leadership, anche tra ruoli diversi per il raggiungimento del risultato finale. 

Suggerimento di leadership per i Team di lavoro

Prendendo ispirazione dal branco dei lupi, secondo me ci sono degli ottimi input per risolvere quei contrasti che ci sono tra ruoli, che vedo accadere nello Studio ad esempio tra Collaboratori e ASO.
Ma su questa cosa, magari ci torno quando facciamo il punto, perché te l’ho detto, questa è solo una carrellata per farti capire le dinamiche di fondo.

9 regole per creare un Team dello Studio Dentistico altamente performante

Andiamo adesso a mettere tutte queste cose insieme e creiamo una sorta di set di regole molto concrete e specifiche, ispirate ai principi presenti nel libro Bioteams, per riuscire a creare nel tuo Studio un Team altamente performante.

Regola n°1: Promuovi l'autonomia e la responsabilità condivisa

Definisci chiaramente gli obiettivi del Team, lascia che i Membri con la giusta maturità professionale decidano come raggiungerli, quelli che ovviamente hanno la corretta maturità professionale.
Crea degli spazi di autonomia ma assicurati che ci sia sempre un forte senso (o sviluppalo) di responsabilità condivisa per il risultato finale.

Regola n°2: Semplifica la comunicazione

Implementa strumenti di comunicazione diretta, chiara e trasparente.
Ad esempio, la chat aziendale, una dashboard condivisa dove si possano vedere i risultati.
Riduci al minimo le riunioni non necessarie. Ma fai delle attività di meeting per allineare Tutti su cosa sta funzionando, cosa non sta funzionando, dove state andando, perché ci state andando.
E fai sempre in modo che le informazioni importanti siano sempre facilmente accessibili a Tutti.

Regola n°3: Adotta delle semplici regole per il coordinamento

Adottare delle semplici regole per il coordinamento del gruppo di lavoro serve per evitare la necessità di dover fare supervisione costante.
Definisci perciò, poche regole operative fondamentali per il Team. Come i tempi di risposta a determinate richieste o delle modalità operative specifiche per definire le procedure macroscopiche.

Queste regole però facili da ricordare, facili da applicare, ovviamente efficaci, devono essere anche efficienti.
Evita tutto ciò che aumenta troppo la complessità.

Ricordati che la complessità è sempre nemica della crescita.

Regola n°4: Flessibilità nei ruoli

Incoraggia i membri del Team a sviluppare delle competenze trasversali e a essere pronti a cambiare ruolo o supportare altri ruoli quando questo è necessario.

Crea un ambiente in cui la collaborazione sia naturale e addirittura incentivata.
In determinati momenti, potresti addirittura volutamente – ove possibile e per le attività per le quali è possibile fare una cosa di questo tipo – permettere alle persone di vivere l’esperienza di altri ruoli. Anche solo esclusivamente per capire che cosa succede quando la palla finisce nelle mani di un altro ruolo.

Regola n°5: Favorisci la collaborazione invece che la competizione interna

Questa è un’altra cosa che strutturando obiettivi, potrebbe capitare. No, incentiva.
Certo: dai alle Persone degli obiettivi individuali ma incentiva sempre anche degli obiettivi comuni.

Premia le Persone per quello che fanno bene nel loro ruolo ma premia anche i risultati collettivi.

Ricordati sempre – è una brutalizzazione – ma le Persone, alla fine, fanno quello per cui la tua politica di retribuzione li paga.

Quindi: se vuoi degli individualisti dai solo degli obiettivi individuali, se vuoi un Team di persone disposte a collaborare, dai degli obiettivi collettivi e magari dei premi collettivi.

E poi per ottenere tutto questo e per sviluppare questa mentalità, organizza magari delle attività che rafforzino lo spirito di squadra – anche esterne allo Studio – e promuovi una cultura basata sulla fiducia reciproca.

Se vuoi approfondire l’argomento, ti consiglio di dare un’occhiata a questi articoli dedicati alla strutturazione degli obiettivi:

Regola n°6: Sii pronto ad adattarti sempre rapidamente ai cambiamenti

Per qualsiasi attività critica, crea delle procedure rapide, snelle, per poter rispondere prontamente a queste urgenze che si possono verificare.

Non rispondi mai nella maniera ideale se quando si genera una problematica sotto stress le persone pensano a come gestirla.

Se invece progetti a tavolino le tue regole di intervento, puoi essere veloce e rapido come gli stormi di uccelli e I bianchi di pesci.
Assicurati che il Team abbia accesso a queste procedure, le conosca e le abbia chiare, in modo tale da poter intervenire in tempo reale, essere rapido ed essere efficiente.

Regola n°7: Usa dei segnali chiari, dei feedback chiari per orientare il comportamento

Abbiamo già parlato dell’importanza nella relazione con la persona che lavora all’interno del Team, sia che sia un Dipendente sia che sia un Collaboratore, di organizzare dei momenti periodici di feedback e di oggettivare le performance grazie a dei sistemi di valutazione.

Trovi qui le puntate dedicate all’argomento:

Bene, è un po’ lo stesso concetto che ci arriva anche dai team in Natura.

Implementa degli indicatori visibili, dei KPI chiari, gli strumenti di valutazione, dei grafici di avanzamento rispetto agli obiettivi, che permettano ad ogni membro del Team di capire immediatamente dove è rispetto alle aspettative, dove è rispetto agli obiettivi di fine anno. E soprattutto quali sono le sue priorità e poter indirizzarsi a queste senza dover chiedere continuamente indicazioni a qualcun altro.

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Regola n°8: Mantieni un equilibrio sempre tra Leadership e auto-organizzazione

Definisci chiaramente Chi è il Responsabile di determinate decisioni.

Magari sono decisioni su piccoli compiti operativi, magari sono anche decisioni strategiche. Ma permetti al Team di persone di avere libertà nel come esegue il suo pezzo di quell’obiettivo. Ovviamente rimanendo congruente a quello che abbiamo già detto, a quelle regole del gioco semplici, chiare, definite.

In modo tale che ci sia Leadership ma anche circolarità della Leadership, come nei branchi di lupi, quando ci deve essere un’iniziativa personale che ha bisogno proprio che la persona con la sua leadership, si faccia carico di una determinata cosa.
E magari prende una decisione – che in quel momento è importante – in autonomia, senza che venga soffocata l’iniziativa individuale. Perché altrimenti ti trovi sempre ad essere quello che deve validare ogni singola cosa, quindi tu ti trovi infognato ma soprattutto le performance del Team calano e crollano.

Regola n°9: Valuta continuamente le prestazioni del Gruppo

In natura gli organismi si adattano costantemente all’ambiente circostante per sopravvivere e prosperare, allo stesso modo i Team di persone devono rivedere regolarmente le loro prestazioni, per essere pronti a migliorare continuamente.

Anche qui torna un concetto di cui abbiamo già parlato, cioè organizzare delle riunioni periodiche di Team. Abbiamo detto di farne almeno due durante l’anno, proprio per fare un’attività di “good to great”, cioè per definire cosa dobbiamo fare per portare quello che abbiamo fatto “di buono” a essere “ottimo”.

Anche di questo abbiamo parlato all’interno del podcast e quindi ti invito ad andare ad approfondire l’argomento visitando questi articoli:

Considera infatti che periodicamente, serve ritrovarsi tutti insieme, per mettere insieme i punti di vista che arrivano da ogni ruolo e da ogni Persona, per identificare le aree di miglioramento e apportare quelle modifiche alle procedure. Per riuscire così ad essere efficaci ed efficienti come si vuole.

In conclusione

Ecco queste sono le 9 regole ispirate dai team naturali ispirate dal libro Bioteams.
É una lettura, che se ti piacciono queste cose, ti consiglio di fare se vuoi approfondire ulteriormente.

Come ti dicevo prima, mi farebbe un sacco piacere sapere anche il tuo punto di vista su questa cosa, sulla Biomimetica in generale: sono molto curioso!
Quindi lascia magari un commento compilando il form che trovi in fondo a questo articolo.

Se non l’hai ancora fatto: segui il podcast – così ricevi la famigerata notifica ogni volta che esce un nuovo episodio – e lasciala una recensione se ti piacciono queste puntate.

Ciò detto, io ti faccio un grande in bocca al lupo per lo sviluppo della performance del tuo Team e ti aspetto la prossima settimana nel prossimo episodio. Ciao!

Fammi arrivare la tua Voce!

Il tuo feedback e i tuoi suggerimenti per ulteriori puntate sono molto preziosi.
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