Domande estreme per risultati migliori

Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questo nuovo episodio di “Grassi Risultati in Odontoiatria”.

In questa puntata voglio parlarti di come raggiungere più facilmente i risultati che cerchi.
Se ci pensi i risultati che otteniamo dipendono dalla qualità delle cose che facciamo.

E la qualità delle cose che facciamo dipende dalla qualità delle decisioni che prendiamo.

E quelle decisioni?

Beh, dipendono dalla qualità dei pensieri, dei ragionamenti e delle idee che ci passano per la testa.

A volte pensiamo in grande, e creiamo le condizioni per grandi risultati.

Altre volte pensiamo in piccolo e, indipendentemente da quello che facciamo, otteniamo solo un surrogato di quello che desideriamo realmente.

 

E questo diventa particolarmente vero e determinante quando si tratta dei risultati dello Studio Dentistico.

 

Per questo, in questo episodio, voglio condividere con Te un approccio che ho scoperto un paio di anni fa e che trovo geniale, nella sua semplicità. E che serve per aumentare l’ampiezza dei pensieri e generare idee per risultati di livello superiore.

 

Ma tutto questo dopo la sigla!

 

Quale formato scegli?

 

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole. A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast

 

 

Qui puoi guardare il video

 

Oppure continua a leggere.

***

Brainstorming: il metodo delle “domande estreme” di Jason Cohen

 

Nel 2021 sono incappato in un pezzo di Jason Cohen, un imprenditore e divulgatore americano creatore di 2 unicorni.
Nel mondo delle startp-up un unicorno è una start-up che viene valutata più di un Miliardo di Dollari.

E nonostante sappiamo quanto sia effimero il mondo delle valutazioni delle start-up, Jason ha certamente un cervello di livello.

Cohen parla di un particolare modo di condurre un brainstorming, utilizzando quelle che chiama “domande estreme” per riuscire ad ampliare la dimensione dei pensieri e, di conseguenza, la dimensione delle idee.

L’ho trovato particolarmente efficace e può aiutarti ogni volta che hai bisogno di idee che ti devono servire per fare un salto di livello nella quantità e qualità di risultati, e magari anche un salto di paradigma.

Ancora prima di capire in cosa consista questo approccio ai brainstorming, è importante capire perché mi ha colpito e…

I 4 motivi del perché funziona il metodo delle Domande Estreme


Ho notato subito che univa una serie di concetti super efficaci.

Infatti l’approccio proposto da Jason Cohen, che incoraggia l’uso di domande estreme per stimolare il brainstorming e l’innovazione, trova sostegno in varie ricerche nel campo della psicologia dell’innovazione e della gestione aziendale.

Prima di tutto tira in ballo il “pensiero fuori dagli schemi”, o il pensiero laterale.

Ed è stato dimostrato ampliamente quanto il pensiero laterale porti a soluzioni creative e non convenzionali.
Le domande estreme possono servire come strumento per facilitare questo tipo di pensiero, aiutando le Persone a superare i propri pregiudizi cognitivi. E a esplorare soluzioni che altrimenti non avrebbero considerato.

Se poi consideriamo il lavoro di Clayton Christensen sul “Dilemma dell’Innovatore”, che spiega come le Aziende possano fallire se si attengono troppo strettamente ai loro modelli di business esistenti, diventa evidente un’altra cosa.
E cioè che le domande che spingono a considerare scenari estremi possono aiutare a rompere lo status quo esistente e a considerare nuovi modelli di business che potrebbero essere più resilienti di fronte ai cambiamenti del Mercato.

E poi, c’è un altro fatto fondamentale da considerare.
Molte volte le Persone, durante i brainstorming, sono frenate nel proporre idee rischiose perché si sentono giudicate o per paura del fallimento.
Utilizzare le domande estreme può incoraggiare il brainstorming perché dichiarando di fare ragionamenti assurdi si esce facilmente da questo meccanismo mentale perverso.

Inoltre, c’è da dire che studi sul lavoro di gruppo e sulla creatività, hanno dimostrato che la diversità cognitiva — ovvero, la presenza di vari modi di pensare e approcci alla risoluzione di problemi all’interno di un Team — può aumentare il potenziale di innovazione.

Le domande estreme possono stimolare diverse risposte e prospettive, arricchendo così il processo creativo.

Insomma, quando ho letto questo approccio ai brainstorming mi sono subito fatto prendere, proprio perché ci ho visto parecchie fondamenta interessanti.


Come stimolare idee innovative


Cohen sottolinea l’importanza di utilizzare stimoli provocatori durante il brainstorming per stimolare idee innovative e potenzialmente uniche.

Questo perché, spesso, il brainstorming tradizionale non riesce a generare vera innovazione e una vera trasformazione.
E ciò perché rimane impantanato in un pensiero collegato allo status quo attuale. E che è troppo influenzato da ciò che è familiare e da ciò che è immediato, tanto da trascurare spesso quelle idee trasformative che sono realmente importanti.

Le domande provocatorie


Cohen propone una serie di domande provocatorie progettate per estendere l’immaginazione e sfidare il pensiero convenzionale.

Queste domande hanno l’unico obiettivo di cortocircuitare il “pensiero piccolo” spingendo i limiti della realtà a tal punto che i ragionamenti e le idee che vengono partorite possono sembrare quasi assurde.

Tuttavia, è proprio all’interno di questi scenari estremi ipotetici, che possono emergere nuove idee potenzialmente rivoluzionarie.

Di fatto, questo approccio serve per sbloccare il pensiero creativo e ispirare lo sviluppo di strategie che potrebbero fornire un vantaggio competitivo e un valore a lungo termine.

Considerando scenari estremi, le aziende possono scoprire opportunità per migliorare significativamente la loro offerta, ridefinire il loro posizionamento di mercato e potenzialmente creare un modello di business unico e sostenibile.

Una serie di “domande estreme” per il brainstorming nello Studio Dentistico

 

Ti ho preparato una serie di “domande estreme”, già adattate per il contesto del tuo Studio Dentistico, che ti servono per capire come funziona questa tecnica.
E anche per utilizzarle nella prossima riunione con il tuo Team quando sarete impegnati a cercare il prossimo salto nei risultati.

Ad esempio immaginiamo che tu debba aumentare i prezzi perché così, non hai la marginalità che giustifica tutte le fatiche che stai facendo.

Una domanda estrema per partire potrebbe essere:


Se fossi costretto ad aumentare i tuoi prezzi di 10 volte, cosa dovresti fare per giustificarlo e sostenerlo con i pazienti vecchi e nuovi?


E poi da lì, andare più nel dettaglio con altre domande che si focalizzano su alcuni aspetti.

E potresti chiederti:

  • Il marchio dello Studio è in grado di sostenere prezzi così alti?
    Che posizionamento adotteresti e cosa dovresti cambiare?
  • Come dovrebbero cambiare il design sia del sito web e l’immagine dello Studio per sostenere dei prezzi così?
  • Devi cambiare Target o va bene quello che hai?
  • Quali servizi accessori dovresti introdurre?

Un altro contesto potrebbe essere quello di aver bisogno di aumentare la Saturazione, aumentando il traffico di nuovi pazienti.

In questo caso una domanda estrema per partire con il brainstorming potrebbe essere:


Se tutti i nostri Pazienti ci lasciassero e dovessimo ripartire da zero, cosa faremmo?


E anche in questo caso vai nel dettaglio con domande specifiche:

  • Come ci dovremo distinguere con un messaggio unico e convincente nel nostro mercato?
  • Cosa metteremmo sulla nostra homepage per farci percepire come superiori e diversi dai Concorrenti?
  • Useremmo un modello di prezzi diverso per competere meglio?
  • Il nostro marchio dovrebbe cambiare per essere competitivo??

Ipotizziamo adesso che Tu voglia migliorare l’esperienza del Paziente all’interno dello Studio.

In questo caso una “domanda estrema” da cui partire potrebbe essere:


Se non ci fosse mai più permesso di fornire supporto in nessuna forma, dopo un intervento ad un Paziente, cosa dovrebbe cambiare in quello che facciamo prima?


E poi le solite domande per andare in profondità:

  • Cosa dobbiamo spiegare al Paziente prima dell’intervento?
  • Che materiale potremmo consegnargli per fare in modo che sia autonomo?
  • Che innovazioni possiamo introdurre per automatizzare l’assistenza e il supporto e sganciarla da noi?

Son riuscito a spiegarmi?

Pensa alla situazione che devi risolvere e poi fai delle domande che estremizzino la situazione.

Hai bisogno di prendere il controllo del numero di prime visite mensili che generi e devi staccarti dal passaparola spontaneo.

Allora potresti chiederti:

Se sparisse dalla faccia della terra il passaparola dei Pazienti, cosa dovresti fare per avere il numero di prime visite mensili che ti servono per i tuoi obiettivi?


Oppure, sempre in questo ambito:

Se non ti fosse più permesso di avere una presenza on-line, come faresti comunque a far crescere lo Studio?

Oppure, in caso di necessità di nuovo personale:

Se dovessi inserire contemporaneamente 5 nuovi igienisti in meno di 15 giorni, come li reperiresti?

Oppure ancora:

Se non ti fosse permesso di parlare con i tuoi Pazienti, come puoi scoprire lo stesso i loro bisogni e i loro desideri più profondi?

In conclusione


Insomma, direi che è chiaro.

Parti dall’ambito all’interno del quale vuoi trovare una soluzione di rottura, quella che ti permette un vero salto di paradigma.

Inizia il brainstorming con una domanda estrema che delinei una situazione assurda e ai limiti del possibile.

E butta fuori a nastro delle idee adatte a gestire una situazione così estrema.

È proprio l’estremizzazione delle idee che nascono grazie alle domande estreme, che ti permette di pensare molto più in grande.

E la cosa bella è che, tra le risposte, quasi sempre c’è qualcosa che ti permette di innovare e di far crescere quello che stai facendo oggi, dando una sensibile accelerata ai tuoi risultati.

Perché ragioni su qualcosa di tanto più grande del problema che ti trovi a dover realmente gestire che quasi sempre ci salti fuori facilmente.

Provare per credere.

Fallo al tuo prossimo brainstorming e fammi sapere come va.

Sono certo che rimani sorpreso dalla qualità di idee che nascono.

Ti saluto e ti aspetto nella prossima puntata.

Ciao!

 

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