Un’altra cosa che puoi fare, che è una tecnica molto fine, è utilizzare il matching emotivo calibrato.
Il matching è replicare le modalità di comunicazione del tuo interlocutore: non parlo di imitare la sua agitazione ma di allinearti in modo calibrato al suo stato emotivo.
Se ad esempio il Paziente è a livello 10 di agitazione:
“Ma com’è possibile??? Ma insomma!! Ma io non capisco! Sono 45 minuti che sto aspettando!”
Dare una risposta del tipo:
“Signora Maria, non si arrabbi…
Capisco perfettamente, ha ragione di essere arrabbiata…”
Genera un gap di energia troppo elevato.
Se parti con un tono troppo calmo, rischi di far innervosire la persona ancora di più.
Pertanto, se la Persona sta parlando con un tono molto alto, quando dai la risposta che abbiamo visto prima nell’esempio, puoi dire:
“Signora Maria, Signora Maria. Ok! Ok! Ok! Ecco cosa possiamo fare!
Ho due proposte per Lei: possiamo procedere subito con la visita”
Vedi parti un pochettino più alto e poi ti abbassi:
“Sarà velocissima e accurata come al solito e mentre lei è dentro con il Dottore io le preparo un giustificativo dettagliato per il suo capo, spiegando che il ritardo è stato causato da noi.
Oppure se preferisci non avere fretta possiamo riprogrammare…”
Perciò parti alto e poi vai a abbassare progressivamente.
Questo è il matching emotivo calibrato.
É un po’ come una danza: ti allinei al suo ritmo, poi lo guidi e lo porti al tuo.
Inizialmente parli al suo stesso ritmo, alzando magari anche un pochettino il volume, poi gradualmente rallenti il tuo modo di parlare, abbassi progressivamente il volume.
Così facendo nel Paziente inconsciamente si genera mentalmente la stessa situazione.
Sperimentalo: non voglio che ascolti semplicemente le cose che ti dico.