7 cose che farei diversamente se tornassi all’inizio della mia carriera

7 Elementi di gestione di Impresa e crescita Personale che impattano sui Risultati

Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questo nuovo episodio di “Grassi Risultati in Odontoiatria”…L’ultima puntata del 2024!

Puntata nella quale voglio condividere con Te le 7 cose che farei diversamente se tornassi all’inizio della mia carriera.

Ma prima di poter entrare nell’argomento e condividere con Te queste sette cose, devo farti doverosamente una piccola premessa.
Perché la cosa di cui voglio parlarti in questa puntata, l’ho condivisa durante il Beautiful Day 2024.

Il "Beautiful Day" di EKIS e il mio anno 50-30

Il Beautiful Day è un evento che è arrivato alla sua 17esima edizione e che con Ekis organizziamo da 20 anni (perché ci sono state delle pause forzate nel mezzo per via della pandemia).

L’evento del Beautiful Day è un evento multi speaker nel quale, ovviamente, Livio fa la guida – perché è una sua idea, è un suo bambino – ed io e Alessandro partecipiamo come speaker insieme a tante altre Persone.

È un evento che per noi è estremamente importante, perché ha una finalità di beneficenza, infatti il guadagnato dei vari Beautiful Day viene sempre donato in beneficenza. Quest’anno abbiamo scelto l’associazione Aidel22: l’Associazione Italiana che fa la ricerca sulla sindrome di delezione del cromosoma ventidue.

Di fatto, ogni anno c’è un tema e ognuno di noi è chiamato a interpretare questo tema e declinarlo un pochettino nel suo ambito. Noi (Livio, io e Alle) e anche gli Ospiti che ci sono: quest’anno è tornato Nicola Savino, c’è stato Gracis che ho apprezzato tantissimo proprio come modo di pensare.
Se vuoi trovare qualcosa sul Beautiful Day, online ci sono tante cose che puoi vedere, spezzoni e così via.

Fatto sta, che in ogni edizione Livio mi dice sempre: “Andre, mi devi declinare il tema di quest’anno nell’ambito professionale, nella sfera lavorativa di una Persona, sia che siano Liberi Professionisti o Piccoli Imprenditori”.

E tutti gli anni, come raccontavo sul palco del Beautiful Day, per me è sempre un casino. Perché a volte ci sono dei temi veramente complessi…! Però mi è sempre piaciuto tanto trovare questi angoli e fare queste cose.

Quest’anno, è stata l’ultima edizione, perché abbiamo deciso di mandare in pensione questo progetto che ha fatto un suo bellissimo ciclo. Perciò, dopo vent’anni, abbiam detto “Okay, siamo pronti per fare qualcosa di nuovo”. E quindi, abbiamo chiuso in bellezza, domenica 15 dicembre al teatro Giorgio Gaber a Milano.

Ero curioso e mi sono detto “Cosa faccio in questo ultimo evento..?”.

Poi Livio ha partorito il tema “Il ritorno”, cioè questo concetto del ritorno a casa dopo aver fatto un lungo viaggio che chiude anche un pochettino il cerchio.
Beh, questa volta per me è stato in un certo senso molto semplice arrivare al titolo dell’intervento che ti ho detto poco fa, per una ragione molto semplice.

Vedi, quest’anno per me è stato un anno particolare perché io scherzosamente, lo definisco l’anno del 50-30.
Cinquanta perché ho compiuto cinquanta anni.
Trenta perché quest’anno è stato il mio trentesimo anno di carriera nel mondo della formazione, perché ho iniziato nel 1994, proprio dopo avere frequentato un corso che faceva Livio Sgarbi di memoria e di lettura rapida.
Ho scelto di iniziare a collaborare con quell’Azienda perché io stavo cercando un lavoretto per potermi pagare gli studi all’Università. Da lì è iniziata la mia carriera in questo mondo e da lì non ne sono più uscito.

E un anno di questo tipo, 50-30, nel quale si vanno ad unire queste due cose per me è stato un anno importante. Un anno nel quale inizi a fare un pochettino di bilanci per capire cosa hai fatto, dove sei, se sei dove volevi essere, insomma credo cose abbastanza normali.

Stavo mettendo insieme un po’ tutto questo ed è successa un’altra cosa, più o meno sempre in quel periodo perché io ho compiuto i miei 50 anni il 16 maggio, quindi era più o meno quel periodo che stavo facendo quelle riflessioni.

L'effetto farfalla

Qualche settimana dopo sono partito per una delle mie regolari trasferte negli Stati Uniti e mi ricordo molto bene che una mattina mi si sono spalancati gli occhi più o meno alle 3:30/4:00. E visto che quando vado là cerco sempre di non sincronizzarmi troppo con l’orario americano facendo anche degli orari un pochettino sballati per riprendere velocemente il fuso orario quando torno in Italia, mi sono messo a leggere un libro. Un libro molto vecchio, direi che la prima edizione è del 1952 o qualcosa di quel tipo.
Il libro in questione è “Rumore di tuono” di Bradbury, ed è il libro dal quale è nato il famigerato effetto farfalla.
Hai presente?
La Farfalla batte le ali in una parte del mondo, dall’altra parte arriva uno tsunami. L’effetto farfalla si dice che sia nato proprio da questo libro.
É un libro un po’ particolare perché c’è questo gruppo di cacciatori che vuole cacciare un dinosauro e si fanno portare indietro nel tempo per avere la possibilità di cacciare questo dinosauro.
Gli fanno un sacco di raccomandazioni relativamente al non toccare niente, perché questo potrebbe avere delle conseguenze devastanti.

Inavvertitamente però un cacciatore schiaccia e uccide una farfalla.

Quando ritornano al futuro, quindi al loro presente fondamentalmente, si rendono conto che è tutto completamente cambiato: Governi, lingue, equilibri socio-politici.
Tutto questo causato proprio dall’aver ucciso quella farfalla.

Ecco, stavo leggendo questa storia, avevo in testa il mio bilancio del 50-30 e così, di colpo, ho chiuso il libro, mi sono alzato dal letto, sono andato nel soggiorno nella casa che normalmente affitto quando vado negli Stati Uniti e ho cominciato a scrivere sul mio Journal.

Perché mi è venuta in testa una domanda molto spontanea, un po’ contaminata da questi viaggi nel tempo e questi bilanci e la domanda è stata proprio:

“Andre, se ritornassi all’inizio della tua carriera faresti le stesse cose che hai fatto? Sceglieresti la stessa tipologia di vita? Faresti qualcosa in modo diverso? Come andrebbe se potessi tornare indietro?”

Cosa farei diversamente

Beh, sicuramente e certamente ci sono delle cose che rifarei esattamente uguali.
Una di queste è la carriera che ho scelto, le altre sono i modi in cui ho scelto di fare certe cose, rifarei un sacco di cose.

Probabilmente non ne rifarei altrettante e altre le farei in modo differente.

Bene, sono arrivato a mettere insieme tutto questo nelle 7 cose che farei diversamente se ritornassi all’inizio della mia carriera.
Queste sette cose sono diventate il mio intervento sul palco del Beautiful Day, le ho condivise con la platea di del Teatro e ho scelto di condividerle anche con Te in questo ultimo episodio del 2024.

Perché se vogliamo quindi, anche questo episodio chiude un po’ il ciclo di quest’anno, così come la storia del Beautiful Day si è chiusa con l’edizione di quest’anno.

Le condivido con Te perché potrebbero interessarti per tante ragioni.

Ora, ormai so che c’è un folto pubblico anche di non Dentisti che ascolta questo Podcast e poi declina le cose che dico, in contesti diversi in funzione della tipologia di Attività che ha.
Però vedi, quando ho messo insieme questi sette punti, mi sono reso conto che molte di queste cose sono le cose che mi trovo a dover gestire durante i vari corsi della Ekis Business School o dell’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico.

Titolari di Studio Dentistico, Liberi Professionisti e Piccoli Imprenditori, molto spesso mi fanno domande o si trovano a vivere delle sfide che sono fortemente collegate con alcune o tutte di questi miei sette punti.
Perché di fatto sono cose che sono molto determinanti nel successo di una piccola Attività, nel successo di un Libero Professionista, di un Piccolo Imprenditore, di un Titolare di Studio Dentistico.

Quindi credo proprio che potrebbero interessarti, anche se sono la mia esperienza, perché credo che possano avere, una, due o forse tutte, una grande attinenza con la tua situazione attuale.
E magari possono farti creare una piccola deviazione nell’attuale presente: non tanto per andare nel passato e modificare questo tuo presente ma prendere queste cose del tuo presente e iniziare ad applicarle per avere un futuro di tipo diverso, dei risultati diversi, una soddisfazione diversa.

Quale formato scegli?

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole. A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast.

Qui puoi guardare il video

Oppure continua a leggere.

***

Le 7 cose che cambierei nell’area imprenditoriale e personale

Partiamo!

Considera che tre sono cose un pochettino più se vuoi tecniche legate all’Attività, al modo di fare impresa vere e proprie. Altre sono un pochettino più legate all’atteggiamento, sono cose un pochettino più se vuoi profonde, legate a me come persona e quindi in un certo senso legate più a quella parte di crescita personale.

Non sono in ordine l’importanza, le ho messe semplicemente in un ordine più che altro utile a cercare di fare il più possibile un discorso che fila e che abbia un senso.

Fatto sta partiamo, le vediamo insieme una dopo l’altra te le commento.

Focus sul Marketing

La prima è molto semplice: focus sul marketing.

Avrei voluto mettere molto tempo prima focus su tutto il mondo del Marketing, perché all’inizio, come tutti i Liberi Professionisti e Piccoli Imprenditori, anch’io avevo in testa che bastasse saper fare molto bene qualcosa per poter avere successo con la propria Attività.

Fai molto bene il tuo prodotto, fai molto bene il tuo servizio, ti basta questo.
Non è assolutamente così.

Perché considero per un Libero Professionista, per un Piccolo Imprenditore il Marketing come l’abilità n° uno nel mondo moderno.

Io spesso dico che

un Titolare di Studio Dentistico, un Libero Professionista, un Piccolo Imprenditore devono essere persone estremamente appassionate e competenti nel loro prodotto e nel loro ambito ma devono anche essere degli esperti di Marketing capaci di leggere i numeri.

Un esempio che cito molto spesso, è che di fatto, se decidi di aprire una pizzeria deve essere molto chiaro che il tuo Business non è fare pizze ma il tuo Business è vendere delle pizze.
Fare delle pizze è una competenza, vendere delle pizze ha a che vedere con la capacità di attirare sistematicamente, costantemente anche nel lungo periodo, clienti davanti alla tua pizzeria, saperli gestire velocemente, farne sedere degli altri perché è questo quello che genera il fatturato della tua Attività.

E lo stesso discorso, vale per Te come Titolare di Studio Dentistico: è importante cominciare a capire i meccanismi del Marketing perché governano quanto le tue poltrone sono attualmente sature.
E questa è la ragione per la quale nel Podcast ne parliamo così spesso.

Io sono arrivato al Marketing un po’ più tardi di quanto intelligentemente sarei potuto arrivare.

Ho raccontato sul palco del Beautiful Day che ho aperto la mia partita iva nel 1994 e ho fondato la mia prima società nel 1998, quindi fai un po’ Tu i tuoi conti…!
Se avessi messo testa sul Marketing, se avessi studiato il Marketing, imparato il Marketing prima – indipendentemente da quelle che sono adesso le mie competenze e il mio ruolo anche nel mondo del Marketing – ovviamente i risultati e la facilità con i quali avrei potuto produrre quei risultati, sarebbero stati decisamente più grandi.

Quindi punto numero uno: focus sul marketing.

Focus sui sistemi e non sui budget

Anche questa lezione l’ho imparata un po’ con l’esperienza.
La tendenza solitamente è: mi fisso un obiettivo a fine anno e poi faccio in modo di raggiungere quell’obiettivo.

È verissimo, è importante, è fondamentale ne abbiamo parlato tanto anche in questo podcast.
Abbiamo anche fatto delle puntate su come formulare quegli obiettivi ma voglio che sia chiara una cosa:

É molto più importante focalizzarsi su costruire i Sistemi per ottenere quegli obiettivi.

Perché se Tu ti organizzi unicamente per centrare il tuo obiettivo – cioè se quello che fai è semplicemente perseguire il tuo obiettivo – alla fine dell’anno riparti da 0, ricominci da capo. E ricominci da capo senza nulla.

Se invece mentre persegui un obiettivo, ti focalizzi su costruire degli asset, dei sistemi, delle procedure, dei modelli, delle strategie replicabili (questo intendo per “Sistemi”) per raggiungere i tuoi obiettivi, l’anno successivo, quando inizia il nuovo anno fiscale, quel Sistema che hai costruito per centrare i tuoi obiettivi rimane lì. Quindi hai un qualcosa che ti aiuta l’anno fiscale successivo a ripartire non da 0 per centrare i tuoi budget.

Il tuo focus pertanto deve essere proprio quello di andare a costruire quei sistemi che ti aiutano a raggiungere i tuoi obiettivi, così che ogni anno diventa più facile raggiungere ciò che è il tuo nuovo obiettivo di fine anno.

Se ti interessa per completezza approfondire il tema relativo a Come formulare gli obiettivi ad inizio anno, ti invito a dare un’occhiata a questi articoli:

Focus sui numeri e non sulle sensazioni

Se segui regolarmente questo podcast, di questo forse non ne dovremmo neanche parlarne più di tanto ma il punto n° 3 è focus sui numeri e non sulle sensazioni.

Per una buona parte della mia carriera imprenditoriale, io prendevo decisioni in funzione del “secondo me” o basandomi su informazioni molto superficiali relativamente a quello che stava succedendo.
Solo dopo sono arrivato a capire l’importanza di oggettivare quello che sta succedendo, perché sta succedendo attraverso dei numeri.

Mi sono reso conto che la mente, mente tante volte: spesso ci dà delle percezioni della nostra realtà che sono tanto sbagliate.
E ho imparato che:

Tutto quello che viene misurato può essere migliorato, anzi, molto spesso per poter migliorare qualcosa in maniera realmente efficiente, c'è bisogno che questa cosa venga misurata.

Perciò, dato che tutto ciò che viene misurato può essere migliorato, organizza il tuo Studio in modo tale da oggettivare le performance il più possibile per stare sui numeri e non sulle sensazioni.

Calibra il tuo passo

Questo punto riguarda invece una sfera più personale e qua ti dico ciò che ad esempio è stato parte di me per un sacco di tempo.

A me piace considerarmi ambizioso, perché in realtà mi nutre molto il perseguire obiettivi anche ambiziosi, è quell’eccitazione della sfida che mi piace.

In realtà mi sono reso conto che per un sacco di tempo, io ero governato dal “veloce-veloce-veloce”: voglio arrivare lì velocemente. L’anno dopo voglio alzare l’asticella. Poi la voglio alzare ancora di più.
Dai! Dai! Dai! Subito! Subito! Subito! Subito!

Però poi ho capito che – e questa riflessione mi fa molto sorridere – è difficile dissetarsi bevendo da un colino.

È molto difficile!
Immagina di doverti dissetare bevendo da un piccolo colino: devi veramente andare veloce.
Perché se vai lento, il tempo che prendi l’acqua e te la porti alla bocca, l’acqua è tutta quanta fuoriuscita. Ma indipendentemente da quanto riesci ad andare veloce, sì bevi ma non sei realmente mai dissetato.

Quindi ho imparato soltanto dopo un po’ l’importanza di darsi il giusto passo, muoversi al giusto ritmo.
A volte è meglio aspettare un po’.
Ad esempio, per raggiungere un determinato livello di fatturato, perché è più importante consolidare le fondamenta. Magari è più importante il prossimo anno fiscale non darti un obiettivo di crescita dello Studio importante, perché è più strategico concentrarti sul mettere a posto le fondamenta, le Persone, il Team, per caricare un pochettino la molla e poi magari l’anno dopo fare un salto in avanti più significativo.

Vedi, è vero che il tempo è l’unica risorsa che non possiamo rigenerare ma è altrettanto vero che a volte muoversi più lentamente permette di muoversi meglio e soprattutto di dissetarsi di più mentre lo si fa.

Perché poi l’obiettivo vero, è essere dissetati, è essere appagati e non tanto, necessariamente, fare le cose velocemente.

E questo si collega un po’ al successivo punto numero cinque, perché è una riflessione che mi è venuta molto naturale.

Non è mai questione di conquistare il successo

Credo che non sia questione di conquistare il successo, credo che sia questione di fare qualcosa di molto diverso.

Ho usato volutamente il termine successo perché per quanto mi riguarda, significa quella soddisfazione personale, Tu dagli pure il significato che vuoi, perché credo che ogni essere umano abbia un significato diverso per il concetto di successo ed è giusto così.
Perché ognuno di noi si sente una persona di successo in modo diverso, il veicolo con cui lo soddisfiamo è diverso.

Non credo perciò che sia questione di conquistare il successo ma di scegliere il successo che si vuole vivere e fare solo quello che fa stare realmente così.

Questa è un’altra cosa molto importante che ho imparato nella mia carriera, un pochettino alla volta ma è stata una lezione importante.

Guarda, te lo spiego in questo modo.
Inizio a lavorare e guadagno i primi soldini.
Allora ti dai come obiettivo: “Appena guadagno i miei primi 1000€ posso permettermi <<questo>>, posso permettermi <<quest’altro>>”.
Perché poi, alla fine, molto spesso il denaro che noi guadagniamo, è anche quello che vogliamo utilizzare per costruire quello che noi definiamo un “determinato stile di vita”. Comprando delle cose, facendo dei viaggi, vivendo in un certo modo, in un certo posto, eccetera.
Quindi arrivano i primi 1000 €…figata!

Però poi, passa molto velocemente perché immediatamente sposti l’asticella e miri a guadagnare i primi 5000€.
Arrivano i primi 5000€ in un mese: wow! Bellissimo. Ma immediatamente sposti l’asticella verso i primi 10.000€.

E poi punti ai primi 50.000€. Arrivano i primi 50.000, wow!
Poi punti ai primi 100.000…wow, bellissimo.

Ma quello che mi accorgevo, è che il piacere del raggiungere questi traguardi durava solo qualche istante. Non era cioè qualcosa che nutriva realmente la mia Vita e la portava ad un livello successivo.

Era un qualcosa che durava qualche istante e spariva subito, per una ragione causata da me.
Perché il traguardo che definiva mentalmente il mio successo, continuava sistematicamente a spostarsi.

E di fatto, questa cosa faceva sì che io vivessi sistematicamente in uno stato di mancanza di qualcosa. Perché arrivavo lì, ok avevo quei 1000 ma immediatamente vivevo la mancanza del “adesso devo arrivare a 5000, non ci sono ancora, c’è un gap”.

È una mentalità di scarsità questa, non è una mentalità di abbondanza.

La mentalità di scarsità è difficile che renda veramente felice una Persona.

E infatti io non mi sentivo effettivamente realizzato, nonostante a un certo punto facessi dei guadagni di tutto rispetto e cercavo elementi esterni – mi sono reso conto poi anche di questa cosa ritornando a pensare a quel passato – per riempire un vuoto interiore.

Beh, credo che un altro risultato, un altro traguardo, un altro oggetto che ti compri col denaro che guadagni non possano riempire mancanze interiori, mancanze relazionali e non credo nemmeno che ti possano fare diventare qualcuno che non sei.

Ed è stato facendo questi ragionamenti qualche anno fa, che ho razionalizzato che invece che perseguire il successo scegliere il successo che si vuole vivere e decidere di fare solo le cose che ti fanno stare così.

Questo per me è stato un passaggio estremamente importante.
Ho smesso di definire come successo un determinato traguardo ma una sorta di situazione, una sorta di contesto all’interno del quale voler vivere e fare esclusivamente le cose che mi fanno stare in quella maniera e scartare tutte quelle altre che non mi fanno stare così.

È stato incredibile, da quando ho fatto questo passaggio, i risultati sono cresciuti e il mio senso di soddisfazione, pienezza, ricchezza, abbondanza, è cambiato in maniera completamente diversa.
Quindi cresce il patrimonio, cresce la ricchezza interiore, credo che sia una strategia decisamente più efficace rispetto a quella di voler conquistare il successo.

Fai sempre chiarezza interiore, ricerca la chiarezza interiore

Io credo che noi Liberi Professionisti e Piccoli Imprenditori siamo le più grandi vittime della sindrome dei piccoli oggetti scintillanti.

Visto che siamo dei visionari, visto che vogliamo creare le cose, ci guardiamo attorno alla ricerca di opportunità e ci facciamo distrarre da queste opportunità.
Ci facciamo attirare verso cose che in realtà non sono cose realmente importanti. Sono sì cose che possiamo fare ma io spesso mi trovo a dire che:

una cosa che incontriamo lungo la strada che può sembrare un'opportunità, non è detto che sia necessariamente un'opportunità.

Perché per me, un’opportunità è soltanto qualcosa che mi permette di concretizzare meglio il mio Grande Piano, che è quella Visione di contributo che voglio dare al mondo e di Successo che voglio vivere nella mia Vita.

Perciò, ricerca la chiarezza interiore perché se non hai chiaro qual è la tua Missione e quali sono i tuoi Valori, nella tua Anima ci saranno sempre dei buchi.
E se il tuo obiettivo con quello che fai, è riempire il tuo secchio, beh è molto difficile riempire un secchio nel quale ci sono dei buchi.

Se la tua Attività non è allineata alla tua Missione personale come individuo e se il modo in cui la devi fare non è congruente ai tuoi Valori, nell’Anima ci saranno sempre dei buchi.

Quindi fai chiarezza interiore sul successo che vuoi vivere e fai chiarezza interiore su quella che è la tua Missione.
Quello che desideri fare, quello che sei bravo a fare, quello di cui il mondo ha bisogno. É un po’ quello sweet spot nel quale devi andare a contestualizzare il tuo progetto, perché è lì che la magia accade.

La chiarezza dentro, ti permette di fare chiarezza fuori. Il caos dentro crea il caos fuori.

Ecco perché ad esempio io lungo la strada della mia carriera imprenditoriale, ad esempio, ho scelto di fare journaling.
Per me il journaling è uno strumento potentissimo per fare chiarezza mentale.
Ogni mattina scrivo sul mio diario per oggettivare, per fare chiarezza. E per me è incredibile il potere che tutto questo ha nel permettermi di essere più lucido e allineare le mie energie e le mie scelte soltanto alle cose che mi permettono di realizzare più facilmente il Grande Piano.

Oppure questa è la ragione per la quale dico alle Persone di frequentare “Il viaggio dell’eroe” perché è quel corso che ti permette di definire con chiarezza la tua Missione e i tuoi Valori.
Perché ci sono un sacco di Imprenditori – ne parlavo con Yan, un Amico, nei corridoi del Teatro – che producono molti meno risultati di quelli che potrebbero produrre, perché vivono costantemente conflitti di valori.

Con Yan stavo proprio parlando di quante Persone siano in conflitto tra il valore successo-carriera (definiamolo “valore” anche se non mi piace ma è per spiegare più facilmente l’esempio altrimenti devo farti un discorso troppo lungo) e quello Famiglia.
Molte Persone infatti quando sono a casa, in Famiglia, soffrono perché si sentono di togliere energia, impegno e focus sull’Attività che serve loro per soddisfare un’altra cosa estremamente importante. E quando sono sull’Attività per concretizzare quello, si sentono in mancanza nei confronti della soddisfazione del valore Famiglia.

Questo conflitto di Valore, di fatto consiste in due forze che li tirano in due direzioni diverse e diventano poi elementi lancinanti.

Credo quindi che fare chiarezza su queste cose sia estremamente importante.

Quando mi sono creato la fortuna di poter allineare tutto questo, ho visto che le cose hanno iniziato a muoversi ad un passo decisamente diverso.

Stabilisci precisi limiti e perimetri

Eccoci arrivati all’ultimo punto ma non per importanza.

Qua ne potremmo parlare un sacco…!

Lavorare tanto serve solo a sentirsi impegnati ma sentirsi impegnati non vuol dire necessariamente sentirsi realizzati.

Stabilire limiti e perimetri, a Te Titolare di Studio Dentistico spesso lo declino in definisci un tempo massimo da passare alla poltrona, cioè lavorare nel tuo Studio. Perché è estremamente importante che Tu abbia del tempo e dello spazio per poter lavorare sul tuo Studio.

Ma poi è anche estremamente importante definirti dei perimetri di tempo massimo per il quale sei disposto a lavorare. Perché? Perché è giusto avere del tempo da dedicare alle altre cose che nutrono la nostra Vita.

Quando ho capito questo, per me è stata fondamentale una strategia che ho iniziato ad adottare e che sto estremizzando in un certo senso sempre di più.
Io mi sono forzato togliendomi tempo dal lavoro, perché vedi io mi sono sempre creato la fortuna di poter fare soltanto le cose che mi piacciono. Ci ho creato intorno delle Imprese e mi occupo di formazione. Faccio la formazione con i Dentisti, registro questo podcast, perché a me piace.

Per me essere risorsa e dare valore è una missione, fa parte della mia missione personale, quindi sto nutrendo tanto me stesso.

Il fatto è che quando fai qualcosa che ti appassiona in questo modo, lo faresti 24 ore al giorno ma non va bene.
Perché è come un albero che magari ha una chioma che diventa molto grande ma non espande altrettanto le radici sotto. L’albero è precario: può arrivare un po’ di vento e venire giù. E io ero dispostissimo a lavorare 20 ore al giorno.

Ho iniziato a togliermi sistematicamente tempo da dedicare ad altro – i cavalli sono diventati un’ottima scusa da questo punto di vista – e man mano che io mi toglievo tempo, stabilendo limiti e perimetri, la cosa incredibile che è capitata è che in realtà diventavo sistematicamente più produttivo.

Perché

quando sei disposto a lavorare anche 20 ore al giorno, quello di cui la maggior parte delle persone non si rende conto, è che diventa meno produttiva.

Ovviamente qui non sto contestualizzando la tematica rispetto alle attività cliniche, per cui ovviamente dobbiamo fare le dovute eccezioni, sto parlando di tutto il resto.

Quando non hai una scadenza entro la quale terminare una cosa fatta bene (perché per me è fatta bene, non finisci prima tirando via!) e sei disposto a lavorare sempre e comunque, beh ci metti più tempo.

Quando la scadenza invece è ravvicinata, perché ti stai togliendo del tempo, arrivi al risultato più facilmente.

Perciò, se vuoi declinare queste cose che ho imparato, stabilisci precisi limiti e perimetri in modo tale da avere il tempo necessario per nutrire tutte quante le aree della tua vita perché non c’è solo quella professionale ma c’è tutto il resto.

La tua Impresa ha bisogno di un Titolare solido. E per essere solido, tutte le tue dimensioni personali devono essere nutrite adeguatamente.

In conclusione

Non so quanto queste 7 cose risuonino anche per Te, per me sono state elementi di consapevolezza estremamente importanti.

Voglio salutarti con questa frase: credo tantissimo che il successo è un viaggio, non è una destinazione.

Credo che per me, integrare queste sette trasformazioni all’interno del mio modo di fare l’imprenditore è qualcosa che ha reso il viaggio della carriera imprenditoriale molto più piacevole di quello che era prima. Ma soprattutto mi hanno fatto capire che quello che fa stare veramente bene, è il viaggio.

Anche perché non credo che finirà mai per mia scelta.
Perché non penso di optare per la pensione ma penso di scegliere comunque qualcosa che mi fa stare bene: scelgo il viaggio e non tanto la destinazione.

Ciò detto, andiamo in conclusione…

Questa è l’ultima puntata del 2024.
Ti ringrazio di essere stato insieme a me quest’anno, non so quante puntate Tu abbia ascoltato ma ti ringrazio di avere dedicato tempo ad ascoltare queste cose.
E sono strafelice per quanto ognuna delle parole che hai ascoltato qui o le mie elucubrazioni, riflessioni e condivisioni ti abbiano aiutato a modificare qualcosa all’interno della tua Attività.

Un po’ come queste 7 cose per me, sono stati elementi importanti che mi hanno permesso di spostare verso l’alto l’asticella dei risultati.
Sono felice se le cose di cui abbiamo parlato in questo podcast o questi sette punti di questa ultima puntata diventino per Te degli strumenti per fare la stessa cosa.

Ecco è ciò che più in assoluto mi rende felice ed è ciò che più in assoluto professionalmente mi appaga. Immagino che sia ciò che provi quando guardi come sta una persona alla quale hai donato un sorriso completamente nuovo con il tuo lavoro.
Ecco: io mi sento così, quando vedo dei Clienti che avendo integrato il Sistema Operativo Profit Monday avere completamente trasformato la loro vita, il loro stile di vita, grazie proprio al lavoro che abbiamo fatto insieme.

Quindi sono estremamente felice rispetto a quanto queste cose ti abbiano permesso di arrivare un pochettino più vicino alla realizzazione del tuo Grande Piano.

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Ti faccio un grandissimo augurio: che il 2025 sia un anno nel quale fai un altro bel passo a concretizzare il tuo grande piano.

Riposati, ricordati questa è un’altra cosa che ho imparato: il riposo è una grandissima parte della performance. Riposati, ricaricati le batterie.

In bocca al lupo, un abbraccio, buon 2025!

Ci ascoltiamo o vediamo non so dove segui il podcast nel prossimo episodio che apre le danze per l’anno nuovo.

Ciao, un abbraccione!

Fammi arrivare la tua Voce!

Il tuo feedback e i tuoi suggerimenti per ulteriori puntate sono molto preziosi.
Compila il modulo per lasciare un commento in merito al contenuto di questo episodio e/o indicarmi i temi che ti piacerebbe che io approfondissi all’interno del Podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”.

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