Le conseguenze dell’approccio del Dentista Professionista

L'atteggiamento del Titolare di Studio Dentistico: le conseguenze dell'approccio del Dentista Professionista

Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questa nuova puntata di “Grassi Risultati in Odontoiatria”.

Oggi tocchiamo un argomento particolare, cioè l’atteggiamento del Titolare che gestisce il suo Studio Dentistico.
Questa puntata nasce proprio da un confronto che ho avuto con una Titolare.

L’atteggiamento e nello specifico la tipologia che vedremo essere la più funzionale, è un po’ uno spartiacque.
Perché Chi lo sta adottando con sistematicità, come propria linea guida di approccio alla gestione dello Studio Dentistico, sta ottenendo dei risultati di profitto soddisfacenti.

Chi invece non lo sta utilizzando:
– o vive un disagio da un punto di vista finanziario (è il caso di Chi magari lavora tanto ma alla fine il saldo sul conto corrente non è mai quello che desidera
– oppure non ha una soddisfazione da un punto di vista di tempo libero, di libertà personale. Perché, alla fine della fiera, se una persona ha deciso di esercitare una professione e fare il libero professionista è perché evidentemente ricerca questo tipo di libertà.

In questa puntata voglio sviscerare con Te proprio questo argomento. Partendo da quello che mi è successo parlando con una Titolare di Studio Dentistico. Perché credo che questo sia un argomento ancora molto importante da sviscerare con Chi ha uno Studio da gestire e far funzionare da un punto di vista di risultati.

 

Quale formato scegli?

 

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare  il video, oppure se immergerti nella lettura delle mie parole.

A Te la scelta!

 

Qui sotto puoi ascoltare il podcast

 

 

Qui puoi guardare il video

 

 

Oppure continua a leggere.

 

***

 

Qualche sera fa ero a cena a casa di amici e come spesso accade alle cene a casa di amici, cui partecipano gli amici degli amici, conosci persone nuove.

Prima di sederci a tavola, nel classico momento di presentazioni, diciamo di aperitivo pre-cena, mi sono presentato con una persona che poi ho scoperto essere la Titolare di uno Studio Dentistico.

 

Tra l’altro – è una di quelle cose che mi fa sempre piacere e allo stesso tempo mi stupisce – mi guarda e mi dice:

“Ma tu sei Andrea Grassi! Io ti seguo, ho ascoltato delle cose tue, ho letto delle cose tue, mettiamola così. Non sono tanto d’accordo su una cosa”.

Ecco questo è stato l’incipit della presentazione.

Mi ricordo che ho stretto la mano e le ho detto:

“Benissimo, resto a cena o vado?!”

 

Da lì, ci siamo messi un pochettino a chiacchierare e lei mi ha detto:

“Vedi, la cosa che mi lascia più perplessa è che ti ho sentito in un video fare un discorso relativamente al fatto che un Titolare di Studio Dentistico deve pensare a sé stesso o a sé stessa come a un imprenditore e non tanto come a un professionista”.
Io in realtà sono una libera professionista: ho una partita iva, non sono un imprenditore”.

 

Ricordo che mentre mi stava dicendo questa frase, annuivo.

Capisco perfettamente la sua affermazione perché è un’affermazione molto comune e deriva dal fatto che i Titolari di Studio, in generale, sono persone che tendono a pensare a loro stessi principalmente come a degli Operatori e non, invece, come a degli Imprenditori.

 

Dopo che mi sono presentato con Anna e abbiamo scambiato quattro parole, mi ricordo che le ho detto:

“Torniamo un secondo su quel discorso del Dentista Professionista e del Dentista Imprenditore. Ti interessa capire perché dici così? Oppure hai già valutato tutto e la tua posizione è quella che ritieni più corretta per Te?”

 

Ho molto apprezzato che mi abbia detto:

“Guarda, io sono capitata su questi tuoi video perché stavo cercando e sto cercando in realtà qualcosa per migliorare i risultati del mio Studio Dentistico. Spiegamelo, cerca di farmelo capire. Mi interessa. Perché in realtà, il fatto che abbia un’idea diversa non significa che la mia idea sia giusta.” E ti dirò, ho molto apprezzato la grande trasparenza e l’onestà intellettuale”

 

In questo articolo voglio seguire la stessa identica logica che ho adottato durante la risposta che le ho dato nella nostra chiacchierata.

 

L’errore di considerare il Titolare di Studio come un Dentista Professionista

  

Credo profondamente e questo credo è sostenuto da fatti, da numeri e dall’esperienza di questi anni che l’equazione “Dentista Titolare di Studio = Professionista” sia profondamente sbagliata.

Sbagliata da un punto di vista pratico.

E sbagliata perché non è utile al Titolare di quello Studio.

È fondamentale che un Titolare che sta cercando dei grandi risultati per il suo Studio, comprenda i passaggi che seguono.

 

L’identità “Dentista Titolare di Studio = Professionista” per il Fisco

 

L’identità “Dentista Titolare di studio = Professionista” può essere ritenuta corretta, dal punto di vista dell’inquadramento fiscale, se quel Titolare ha uno Studio organizzato con una semplice partita iva.

Per il Fisco infatti, il possessore di una partita iva, oltre ad essere una Persona estremamente coraggiosa, di fatto è un Professionista.

 

Tuttavia, credo che nel mercato attuale dell’Odontoiatria, sia più corretto definire un semplice Professionista, soltanto l’Odontoiatra che guadagna esclusivamente dalle collaborazioni che ha all’interno di Studi altrui.

Ad esempio, come nel caso dell’Ortodonzista che non ha il suo Studio Dentistico e fa collaborazioni 5/4/3 giorni alla settimana all’interno di altri Studi Dentistici.

Quindi di fatto, esercita una professione e quando si reca nei vari Studi, si occupa praticamente, esclusivamente, proprio della erogazione della prestazione e quindi esercita la professione.

 

L’identità “Dentista Titolare di Studio = Professionista” per la gestione dello Studio

 

Se invece un Titolare di Studio, ha investito anche solo un euro in attrezzature, in risorse, in materiali, in persone, in immobili o quant’altro serva oggi per avere uno Studio, io credo che questa persona indipendentemente dalla ragione fiscale con la quale lavora, sia a tutti gli effetti un Imprenditore.

Questa Persona infatti, anche se ha una semplice partita iva, di fatto, si trova a gestire una complessità che è esattamente quella di un’impresa.

Indipendentemente dalla modalità, dalla partita iva e dalla forma fiscale con cui è organizzato il suo Studio Dentistico, questo Titolare, si è fatto carico sulle spalle di un rischio d’impresa.

 

L’inganno mentale del Dentista Professionista

 

Pensare da Professionista, credo che inganni mentalmente il Titolare di Studio. Perché ragionare da professionista, significa ragionare da operatore e fa pensare solo alla professione.

Fa pensare solo all’operatività, cioè all’erogazione della prestazione.

Fa focalizzare il Titolare solo sulla parte clinica.

 

E questa mentalità del Dentista Professionista, gli fa credere che non si debba impegnare su nient’altro.

Gli fa credere che per “avere successo” (in termini di successo finanziario e/o di libertà personale e/o di soddisfazione personale) debba focalizzarsi principalmente sulla parte clinica, senza impegnarsi su altro.

 

Questa mentalità credo che annebbi totalmente la vista del Titolare e che gli impedisca di accorgersi in tempo, di tutte le necessità di approcciare la gestione del suo Studio Dentistico con un atteggiamento profondamente diverso.

 


Quando un Titolare di Studio, si definisce come un Dentista Professionista, commette un errore concettuale.

Di fatto si tratta di una leggerezza di pensiero, che distoglie la sua attenzione dalle cose realmente importanti per il successo del suo Studio Dentistico.

 

Le conseguenze di sbagliare approccio

 

Ovviamente, l’erogazione della prestazione e quindi la parte clinica, è un elemento fondamentale.

Il fatto è che non sia l’unico punto.

 

Quindi, l’Odontoiatra che abbraccia l’idea che il Titolare di uno Studio Dentistico, è un Dentista Professionista, si proietta in una situazione molto pericolosa. O meglio: le conseguenze di questo approccio possono essere molto pericolose.

 

Molto pericolose, vuol dire portarsi a casa soddisfazioni molto inferiori a quelle che potrebbe portare a casa ragionando in modo diverso.

O ancor peggio, trovarsi in una situazione nella quale fa veramente fatica a “sbarcare il lunario” e man mano che passa il tempo, si rende conto che lavora sempre di più e guadagna sempre di meno.

 

E la follia a volte, sta nel fatto che nonostante un Titolare di Studio Dentistico noti che lavora sempre di più e guadagna sempre meno, continua in questa direzione.

Una direzione che può avere un solo ed unico epilogo.

Ci sarà un momento in cui lavorerà come un matto, fuori da ogni limite di sopportazione umana senza portarsi a casa più nulla.

Perché il trend “sto lavorando sempre di più per guadagnare sempre di meno”, se lo proiettiamo nel tempo ha come unico epilogo “lavoro oltre il limite dell’umano e non guadagno più nulla”.

 

Le conseguenze dell’approccio del Dentista Professionista

 

Capiamo insieme quindi, cosa si intende per “approccio del Dentista Professionista” che pensa esclusivamente da operatore e perché è così pericoloso adottarlo.

 

Per consentirti di comprenderlo in maniera molto concreta, voglio approfondire con Te le conseguenze della visione del Dentista Professionista che ragiona unicamente da operatore.

Lo scopo è quello di fare una sorta di diagnosi, che ti permetta di capire le conseguenze di questo approccio.

 

Conseguenza n.1
La Trappola del tempo

 

Iniziamo subito con un esempio.

Parliamo di un Odontoiatra che decide di aprire “da zero” il suo Studio Dentistico: non è un figlio d’arte e quindi non eredita lo Studio da qualcuno.

 

Costruirsi la propria trappola

 

Immagina la situazione in cui un Odontoiatra ha finito l’università e ha fatto tutta una serie di collaborazioni per prendere il coraggio, la sicurezza necessari a raggiungere gli standard necessari per poter lavorare da solo.

Ad un certo punto decide di aprire il suo Studio Dentistico.

 

All’inizio ha tutto da fare: ha solo molto coraggio, il suo background di studi e la pratica fatta negli studi di qualcun altro.

E ha anche quella sana follia, per lanciarsi in questa impresa: termine che a me piace tantissimo proprio per il significo epico che ha.

 

Prepara tutto, organizza tutto e finalmente una volta pronto lo Studio, fa la sua bella inaugurazione.

La prima necessità del neo-Titolare è trovare i Pazienti perché la finalità non è avere uno Studio ma avere uno studio che lavora.

Quindi, la prima cosa che questo Titolare di Studio Dentistico deve fare, è trovare i primi Pazienti.

 

Per farlo, parte un po’ dalle conoscenze personali, i familiari, gli amici e un po’ di passaparola.

I prezzi non troppo alti, quel pizzico di fortuna, l’Universo che si allinea e la macchina dello Studio comincia a girare.

 

All’inizio questo giovane Dentista Professionista, ovviamente, è molto oculato.

Certamente avrà fatto già qualche debito però è partito con lo stretto necessario, quindi è molto oculato sia nelle spese per lo Studio che nelle spese personali. Perché i ricavi sono quelli che sono e di conseguenza il suo tenore di vita è proporzionato a questi piccoli guadagni.

Non può ancora permettersi gli agi che desidera ma d’altronde, ha appena iniziato.

Continua a lavorare, lavora anche bene e le cose cominciano ad ingranare. Il passaparola funziona, aumentano i ricavi e cominciano ad arrivare i profitti dello Studio e all’aumentare dei profitti dello Studio, aumenta anche il tenore di vita di questo Professionista.

É normale che sia così e credo anche che sia giusto, che sia così.
Perché il denaro è lo strumento attraverso il quale una Persona ha lo stile di vita che desidera e dà la sicurezza alla sua famiglia.

Ad un certo punto però l’agenda si riempie ma il Dentista vuole comunque aumentare i suoi guadagni.

Allora, forte dell’esperienza che si è fatto, vedendo che l’agenda si è riempita, l’unica cosa intelligente che può fare, è decidere di aumentare i prezzi.

I profitti quindi aumentano ancora e di conseguenza anche lo stile di vita cresce in proporzione.

 

Fin qua la storia è bellissima.

Anche perché a questo punto, può iniziare a fare anche quegli investimenti in tecnologie e attrezzature che all’inizio non aveva fatto ma che tanto desiderava.

Lui è molto orientato alla qualità e vuole dotarsi di tutti quegli strumenti che gli permettono di erogare standard qualitativi molto elevati.

Pertanto, per dotarsi di queste attrezzature fondamentali, arrivano altri leasing, altri noleggi operativi, i mutui o i finanziamenti: insomma, tutto quello che è utile a sostenere gli standard dello Studio e anche il suo stile di vita.

 

Gli affari vanno bene, i Pazienti ci sono e a questo punto il Dentista vuole incrementare i suoi profitti.

Decide allora di aggiungere una giornata di lavoro a quelle che già passa in Studio ogni settimana.

 

D’altronde, quali alternative ha?

Ha dato una certa disponibilità, l’agenda si è riempita, ha alzato i prezzi, comunque ha ancora delle richieste, aggiunge una giornata, aggiunge delle ore di lavoro.

Così facendo le entrate personali sue aumentano ancora di più e con esse il suo stile di vita.

 

Noi esseri umani siamo creature straordinarie e tra le varie caratteristiche che abbiamo, si trova la capacità molto veloce di adattamento. E ciò vale anche nel tenore di vita, tant’è che all’aumentare delle entrate che abbiamo, aumenta progressivamente lo stile di vita.

Il Dentista con questo sistema porta avanti la sua attività per anni e di fatto, lo fa scambiando il suo tempo per denaro.

Se ci pensi, un Titolare che lavora alla poltrona del suo Studio Dentistico, è la fonte principale della produzione dello Studio ed è normale che sia così.
Di fatto, sta scambiando il suo tempo che mette alla poltrona, per del denaro con un ottimo tasso di cambio.

Fin qua tutto bene, la nostra storia procede nella maniera migliore possibile.

Poteva esserci una serie di intoppi sulla strada ma in realtà il punto è che a questo Titolare di Studio è andato tutto bene fino a qua.

 

Poi un bel giorno, questo Dentista Professionista si stanca, decide di fermarsi un po’, di prendersi una pausa oppure, come purtroppo qualche volta la vita fa, magari è obbligato a farlo.

Il problema è che non appena il Titolare si toglie il camice e vuole uscire dallo Studio per prendersi la pausa, di fatto, togliendo dallo Studio la risorsa più importante, si rende conto che non può farlo.

 

È come se lo Studio metaforicamente, lo tira per la giacchetta e gli dice:

“Eh no! Dove stai andando, caro mio? Qui tu sei la risorsa più importante! Se vai via, tutto si ferma: il fatturato si ferma e le cure si fermano. Ma ci sono i costi da sostenere, i leasing, le attrezzature, i noleggi operativi, gli stipendi…

Quindi vuoi andare? Devi andare? Capisco ma mi spiace, non te lo puoi permettere. Non ti puoi fermare. Non te lo puoi permettere. Non sei nelle condizioni di scegliere perché se tu ti fermi tutto si ferma quindi. Caro mio fammi il piacere di rimetterti a produrre”.

 

Immaginati la faccia che fa questo Titolare di Studio Dentistico che si sente libero professionista.

Ma non è finita qui.

È lì che si sta riprendendo dal discorso che, metaforicamente, gli ha fatto il suo Studio e sopraggiunge nel fargli la ramanzina lo stile di vita che gli dice:

“Ehi, dove stai pensando di andare? Guarda che anche qui – indicando casa – ci sono dei costi da assorbire, determinati standard da mantenere, non vorrai certo far mancare a te e alla tua amata famiglia i comfort a cui vi siete abituati, vero? Quindi, torna in Studio e vai a lavorare, non ti puoi fermare”.


Ti rendi conto di quello che è successo a questa persona?

 

Essere incatenato alla poltrona

 

Questo Dentista Professionista con la mentalità da Operatore, si è costruito un pezzo alla volta una trappola che lo ha incatenato al suo lavoro. Certamente una trappola dorata perché non se la stava passando affatto male ma pur sempre una trappola.

È una trappola perché


nel momento in cui il Titolare è la risorsa più importante dello Studio Dentistico, è anche il suo più grande limite perché quando manca Lui, tutto si ferma. E non va bene.

 

Perché se si ferma la produzione, se si fermano gli incassi, non si ferma il tassametro dei costi.

Per onestà intellettuale, va detto che nella fase della partenza dello Studio, è giusto che sia così perché bisogna essere sempre lì per vincere l’inerzia iniziale.

Se parliamo invece del lungo periodo, si tratta di una situazione insostenibile per chiunque.
Va bene se per un po’ quello Studio funziona solo perché c’è la presenza del Titolare ma nel lungo periodo non è sostenibile.

Per quel Titolare è come essere seduto su una bomba che potrebbe scoppiare da un momento all’altro, perché non si sa mai la vita che tipo “di chiamate” ci mette davanti.

 

Il limite alla Libertà personale

 

Scambiare tempo per denaro, anche se in modo molto proficuo, cioè con un tasso di cambio molto favorevole, è un sistema che alla lunga limita profondamente la libertà personale di chi lo adotta.

Come abbiamo visto, questo approccio lo priva della possibilità di scegliere cosa fare del proprio tempo.

Nell’esempio infatti, emerge come le necessità dello Studio da una parte e le esigenze dello stile di vita dall’altra, decidono cosa debba fare il Titolare di uno Studio organizzato in questa maniera.

Per quel Titolare, quindi, c’è una perdita di libertà personale, oltre che un incastro del “cricetino che gira sulla ruota”.

 

La convinzione di essere pagati per il tempo investito

 

Un approccio da Dentista Professionista è dannoso, perché mette in testa al Titolare dello Studio, il classico modello del Professionista pagato unicamente per il suo tempo.

E ciò, porta il Titolare a saldare una dopo l’altra le sbarre della gabbia che egli stesso sta costruendo.

La presenza di una struttura, che ha come unico carburante il tempo del Titolare, è molto più pericolosa.

Nel caso del Dentista Professionista “puro” cioè che ha solo delle collaborazioni presso altri Studi, la situazione è un po’ diversa.

Questo discorso vale anche per Lui, in merito allo stile di vita ma la struttura di quei costi di gestione dello Studio, non c’è perché non ha lo Studio.

Trovandosi quindi in una situazione più snella, possiamo dire che può permettersi delle pause un pochettino più lunghe.

 

Lavorare per lo Studio

 


Quando un Dentista Professionista gestisce il suo Studio con la mentalità di operatore, è il titolare a lavorare per il suo Studio e non è lo studio che lavora per il Titolare.

 

Mi preme ribadire questo concetto perché è molto importante. Si tratta di una dinamica infatti che combattiamo con i Titolari che implementano all’interno del loro Studio, il Sistema Operativo Profit Monday.

Quando sei Tu che lavori per il tuo Studio, invece di essere lui a lavorare per Te per generare il livello di entrate che desideri, di soddisfazione e libertà personale che cerchi, ti trovi in una posizione molto scomoda.

Commettere questo errore strategico, impedisce di fatto al Titolare di ottenere la soddisfazione e la libertà personale nel lungo periodo.

Ha delle soddisfazioni di breve periodo ma nel lungo periodo si trova incatenato alla poltrona, costretto a fare-fare-fare, anche nei momenti in cui non vorrebbe.
E magari anche a fare-fare-fare quelle cose che non gli piace più fare ma che è costretto comunque a dover gestire per far funzionare una macchina costruita con questo sistema.

Possiamo dire che più che un Libero Professionista, questa persona è diventata uno Schiavo Professionista. E sinceramente non mi sembra un grande modello a cui aspirare, soprattutto nel lungo periodo, dopo una vita passata a lavorare.

Ad Anna dopo aver fatto questo discorso le ho chiesto:

“Dimmi una cosa Anna, il tuo Studio funziona solo se ci sei Tu? Se guardiamo il fatturato e la produzione clinica, sei la risorsa più importante di tutta la produzione clinica, la maggior parte del fatturato dipende da quello che fai Tu, dal tempo che metti alla poltrona?”

 

E lei mi ha risposto:

“Si, si”.

Ecco: aver risposto “sì” a queste domande, significa aver saldato una dopo l’altra tutte le sbarre della prigione del tempo.
Mi ricordo che le ho detto:

“Vedi Anna, la prima cosa che Tu devi fare oggi, la grande priorità, è metterti lì e una dopo l’altra tagliare le sbarre di questa prigione e riprendere possesso del tuo tempo. Devi lavorare per uscire da quella gabbia”.

 

E la buona notizia di tutto questo discorso, è che è possibile farlo ma voglio ancora sottolineare un passaggio.

 


Perdere di vista lo scopo e disperdere le energie

 

Quando pensi alla gestione del tuo Studio Dentistico, lo scopo della tua vita non è servire il tuo Studio.
È il tuo Studio a dover servire la tua vita.
É il tuo Studio a dover diventare un asset per la tua vita.

 


Non puoi essere Tu l’asset del tuo Studio Dentistico, altrimenti il meccanismo non funziona.

 

Il lavoro non è il fine della nostra esistenza, nemmeno il denaro lo è.

Il lavoro e il denaro sono soltanto strumenti che utilizziamo per produrre quello che ci serve, per poter fare nel tempo libero, quello che sogniamo.

Avere una buona disponibilità di risorse, ci permette di dare ai nostri cari, tutto quello di cui abbiamo bisogno.

Quindi, è giusto lavorare duramente in certi momenti ma questo non significa che va fatto in modo poco intelligente o in maniera così tanto invasiva da consumare tutto il tempo che abbiamo.

Cannibalizzare tutto il tempo che abbiamo e che invece potremmo dedicare anche alle cose importanti per la nostra vita, non è mai una buona scelta.

 

E aggiungo, se lo Studio Dentistico è la fonte principale del reddito con cui il Titolare nutre la sua vita e la sua famiglia, Egli non può e non deve costruire il sostentamento della sua famiglia sopra un ordigno inesploso del genere.

Perché quando è costretto a fermarsi, iniziano le sfide.

So che Qualcuno potrebbe dire:

“Va beh, ho accumulato”.

 

Certo ma pensa al periodo del lockdown.

 

Resistere ai periodi di “apnea forzata”

 

Già da molto prima di quel periodo, facevo molto spesso una domanda ai Titolari:

“Quanto tempo potete stare in apnea?”

 

Nei mesi in cui poi quell’apnea si è realmente verificata, in cui eravamo obbligati a stare fermi e non si poteva lavorare, lanciai un’iniziativa.

Ogni attività era sospesa per cui dissi:

“Approfittiamone per affilare la sega!”

 

Abbiamo fatto quindi un lavoro abbastanza importante che mi ha dato tanta soddisfazione e che mi ha fatto ricevere grandissime manifestazioni di gratitudine.

Se vuoi approfondire e vedere nel dettaglio di cosa sto parlando, puoi cliccare qui e accedere alla playlist “Affila la sega”

 

C’era qualcuno che viveva quel periodo di stop con grande serenità perché aveva fiato per resistere all’apnea forzata. C’era qualcun altro che invece era in grandissima difficoltà perché di fatto aveva pochissimo fiato, cioè pochissime scorte.

 

Per scorte intendo la risposta alla domanda:

“Quanti mesi può sopravvivere il tuo Studio Dentistico senza incassare un euro?”.

 

Molti Studi hanno un tempo estremamente limitato di sopravvivenza da questo punto di vista.

E tante volte si tratta di Studi organizzati con questa logica del Dentista Professionista (da operatore).

 

Considerando che la vita ci mette davanti degli eventi che ogni tanto ci obbligano a degli stop forzati, a mio avviso è necessario, ragionare in una maniera diversa.

 

La differenza tra essere un Dentista e un qualsiasi altro Professionista

 

Voglio fare una precisazione importante.

Non tutte le attività che si basano sulla logica dello scambio di tempo per denaro, sono in qualche modo sbagliate, anzi.

Tutto il mondo delle professioni gira attorno a questo modello di business e il livello di guadagni è buono o molto buono.

 

In fin dei conti, molti non vogliono diventare milionari ma soltanto vivere bene.

 

Capisco perfettamente il loro punto di vista e sono d’accordo. Mi preme però farti riflettere su un fatto molto importante in modo particolare.

Queste cose le dico sia all’interno della Ekis Business School che, con grande energia, ai Titolari di Studio Dentistico perché per un Odontoiatra, la faccenda è piuttosto diversa.

 

Le esigenze e i costi di struttura

  

Credo che ci sia da prendere in considerazione una diversità fondamentale che c’è tra Dentisti e Avvocati, tra Dentisti e Ingegneri, tra Dentisti e Notai, se vogliamo prendere le altre “professioni d’oro”. Ma anche tra Dentisti e Artigiani, tra Dentisti e Consulenti e qualsiasi altro tipo di professionista.

Nessun Avvocato, nessun Ingegnere, nessun Notaio deve investire così tanto denaro o ha così tanta necessità di Risorse Umane per erogare la sua professione, come un Dentista.

Nessuno di questi Professionisti deve investire sistematicamente periodicamente in costose attrezzature e macchinari per poter erogare i propri servizi.

 

Ad un Notaio cosa serve?

Un computer. E per soddisfare questo bisogno magari prende l’ultimo modello del Mac.

Non ha bisogno di un riunito, di una TAC, di un microscopio, di un laser, di uno scanner e di una linea CAD/CAM.

 

Perché adottare l’approccio del Dentista Imprenditore

 

Per uno Studio Dentistico moderno, parliamo di 400 mila euro per un tris di poltrone e relativa tecnologia all’avanguardia.

 

Nessun altro Professionista ha necessità di investimento di una tale entità e soprattutto poi, di rinnovare questo parco macchine.

Perché lo sai meglio di me: questi investimenti non sono per fatti per la vita, sono fatti forse per un quinquennio.
Il tempo dell’ammortamento di quell’attrezzatura, poi la tecnologia ha fatto un balzo in avanti che richiede, per chi ovviamente vuole erogare con standard qualitativi alti, di fare nuovamente degli investimenti.

 

Questo fa sì che un Odontoiatra debba affrontare un rischio d’impresa molto elevato.
Immobilizza capitali propri o della famiglia o accende debiti per cifre importanti e questa situazione richiede a un Titolare di Studio Dentistico, un approccio di tipo diverso.

 

Ecco dove entra in gioco la mentalità del Dentista Imprenditore.

In caso contrario le conseguenze possono essere disastrose.

 

Chiariamoci: è normale che ci sia una componente di rischio nella gestione di una qualsiasi impresa. Ma devi considerare che ci sono due tipologie di rischio: ci sono i rischi stupidi e i rischi ponderati.

E quando hai la tua Impresa, devi prendere in considerazione soltanto i rischi ponderati.

 

Per questo è così importante disporre di un sistema che ti permetta di gestire lo Studio Dentistico in modo da ridurre e ponderare adeguatamente i rischi.

È vero che il Dentista ha un rischio di impresa molto più alto rispetto a quello che hanno gli altri Professionisti. Ma è altrettanto vero che il livello di profitto e quindi il guadagno del Titolare, possono essere esageratamente più elevati se lo Studio è ben condotto.

 

In conclusione

 

Ci sono ancora delle cose di cui dobbiamo parlare e che dobbiamo analizzare per capire la pericolosità dell’approccio del Dentista Professionista.

Le implicazioni, ahimè, non sono finite qui.

 

Ci sono infatti altre conseguenze molto importanti per un Titolare che sceglie di seguire questa linea.

Per questo articolo è tutto!

 

Le altre conseguenze di questo approccio e gli elementi di base, di ragionamento che utilizza il Dentista Imprenditore, li troverai nel prossimo episodio!

…e potrai scoprire anche com’è andata a finire la chiacchierata con Anna.

 

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Ciao e in bocca al lupo per il risultati del tuo Studio Dentistico.

 

In attesa del prossimo episodio, mettiti in contatto con noi!

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