Cosa dire e cosa non dire al telefono a un Paziente che chiama lo Studio Dentistico
Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questa nuova puntata di Grassi Risultati in Odontoiatria. Siamo all’interno di una serie di puntate che fanno parte di un unico argomento e questa è la seconda parte.
Sto analizzando alcune chiamate a freddo fatte a degli Studi Dentistici.
L’obiettivo è quello di ascoltare come questi Studi al rispondono al telefono e gestiscono un nuovo paziente che sta chiamando per chiedere un appuntamento.
In questo modo possiamo fare insieme delle importanti riflessioni e posso darti una serie di strumenti, consigli e approcci per gestire con maggior qualità proprio la risposta a questa tipologia di chiamate.
Quale formato scegli?
A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare la video-intervista oppure se immergerti nella lettura delle mie parole.
A Te la scelta!
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Oppure continua a leggere.
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Innanzitutto, se non l’hai ancora fatto, ti consiglio assolutamente di ascoltare la puntata precedente (puoi accedere cliccando direttamente qua).
Nell’introduzione della scorsa puntata ho spiegato due cose che ritengo fondamentali per il lavoro che stiamo facendo.
In primis: perché è così importante curare la telefonata e nello specifico questa tipologia di chiamata.
Secondariamente: l’obiettivo che ci poniamo e l’approccio che dobbiamo adottare.
É davvero così importante la prima telefonata?
Qualcuno potrebbe Infatti dire:
“Vabbè ma alla fine è semplicemente una telefonata! L’importante è che io fissi l’appuntamento.”
In realtà all’inizio della scorsa puntata ho spiegato l’effetto che produce la qualità della chiamata, sul processo decisionale del paziente.
Il processo decisionale infatti inizia proprio con il primo contatto che il Paziente ha con lo Studio.
La prima telefonata quindi impatta su:
– la decisione relativa all’accettazione del piano di cura;
– la stima della qualità (percepita dal Paziente) che il tuo Studio dentistico offre.
Si è portati a pensare che sia semplicemente una chiamata. Ma in realtà è il primo vero punto di contatto che lo Studio ha con un Paziente.
Trattandosi di una vera e propria interazione, ha invece un’importanza strategica davvero rilevante.
Il gioco dei ruoli
Il nostro obiettivo, considerando che ci stiamo muovendo come se Tu ed io stessimo facendo questo lavoro insieme, non è quello di giudicare questi Studi.
Lo scopo è di ragionare primariamente sull’effetto che producono queste chiamate sul Paziente.
E, alla luce di ciò, individuare cosa “funziona” e cosa “non funziona”.
Pertanto, mentre analizzi queste chiamate, mettiti nei panni di un paziente e cerca di sintonizzarti sulle sensazioni che queste risposte trasmettono.
Così facendo puoi immedesimarti in quello che vive un paziente.
É cruciale anche per Te, riscontrare come vengono date le risposte e soprattutto, da ciò, poter prendere degli spunti interessanti per migliorare la qualità delle tue telefonate e delle tue risposte.
In questa puntata analizzeremo due telefonate.
Sono state fatte da Marica una nostra Dental Business Coach.
Marica quotidianamente affianca i Titolari di Studi Dentistici nell’applicazione dei contenuti che apprendono durante i corsi con noi in Accademia.
Lei ha fatto queste telefonate e io te le sto facendo ascoltare esattamente nell’ordine in cui le ha fatte.
Gli Studi sono stati estratti in maniera casuale dal web, selezionandoli dal nord al sud, sia di grandi che piccole dimensioni e ovviamente li abbiamo anonimizzati.
Nota:
Nelle conversazioni che seguono trovi indicata con la lettera:
– “S” la Segreteria dello Studio
– “M” la nostra Coach Marica
Trovi la numerazione 2 e 3 in quanto la telefonata numero 1 è stata analizzata nella precedente puntata.
Chiamata numero 2
[4 squilli prima della risposta per un totale di 15 secondi]
S: Pronto?
M: Sì buongiorno è lo Studio Dentistico?
S: Sì
M: Si? Del Dottor XX, giusto?
S: Si.
M: Ok perfetto, Salve! Volevo fissare un appuntamento per fare un controllo
S: Eh, mi deve mandare un messaggio WhatsApp Signora.
M: Ah.
S: Un messaggio WhatsApp con nome, cognome scritto con quello che deve fare. Lei fa una prima visita magari e io le trovo l’appuntamento. Così mi rimane fissato sul telefono. Capito?
M: Ok perfetto. Quindi la comunicazione…
S: A questo numero.
M: Perfetto, va benissimo
S: E io come trovo un momento per un buco le invio l’appuntamento in giornata
M: Ah. Perfetto
S: Anche se preferisce, se vuole specificarmelo, se preferisce la mattina o il pomeriggio
M: Ok, va benissimo
S: Va bene?
M: Va bene, le mando un messaggio
S: A presto, grazie
M: Grazie, arrivederci.
Analisi della chiamata numero 2
Mi preme fare una premessa: in 14 anni di affiancamento agli Studi Dentistici non mi è mai capitato di incontrare una strategia di questo tipo.
Della serie:
“Non le posso dare un appuntamento, mi deve mandare un WhatsApp. Poi io la richiamo e glielo trovo”.
Ma andiamo con ordine e partiamo dall’inizio.
Primo elemento: il tempo di attesa
Durante l’attesa della risposta ho contato gli squilli perché il tempo stava diventando lungo. Sono passati circa 15-20 secondi.
Venti secondi in termini assoluti non sono tanti ma per una persona che sta aspettando al telefono sono sicuramente un tempo importante.
Certamente qualcuno potrebbe dire al riguardo:
“Vabbè ma Andre, dai… 15 o 20 secondi, se non ti rispondo è perché sono impegnato e tu lo senti che io sto lavorando. Un paziente può pensare che se non gli rispondono, perché stanno lavorando tanto, significa che sono bravi.”
In realtà un paziente che aspetta 20 secondi, 4 squilli, è probabile che inizi a porsi delle domande del tipo:
“Ma che servizio c’è? Non riescono a rispondere velocemente ad una telefonata? Sono organizzati? Sono efficienti?”
É più probabile che un potenziale paziente si faccia questa tipologia di pensiero.
Magari non tutti hanno un pensiero di questo tipo.
Ma il tempo di risposta è fondamentale. É importante.
Ti ricordo che presa singolarmente, nessuna di queste cose che stiamo analizzando è determinante. Ma ognuno di questi passaggi, prepara il terreno per la relazione e contribuisce a creare il famigerato pre-giudizio del paziente nei tuoi confronti.
Pertanto:
“
É assolutamente meglio creare nella testa del tuo paziente l’idea che più ti interessa,
non quella che meno ti interessa e che meno ti aiuta.
”
Secondo elemento: Chi ho chiamato?
Anche in questa telefonata è accaduto: il Paziente chiama e non sa chi c’è dall’altra parte del telefono.
Nello scorso episodio abbiamo commentato la risposta: “Studio Dentistico Buongiorno”.
>> Se sei curioso di scoprire il dettaglio accedi qui all’Articolo
In questa telefonata invece, la Persona che ha risposto si è limitata ad un:
“Pronto?”
Peraltro, è stata Marica che ha dovuto chiedere se aveva chiamato lo Studio di uno specifico Dentista.
“
L’obiettivo nelle chiamate è fare passare supporto, cura e attenzione.
”
In questo caso non è passato niente di tutto ciò, perché si sentiva nella voce di Marica l’imbarazzo del:
“Ho fatto il numero giusto o sbagliato? Forse ho chiamato a casa di qualcuno!”
É assolutamente da evitare che il Paziente provi sensazioni di disagio ed imbarazzo.
É importante rispondere il più tempestivamente possibile.
Ed è chiaro che i tempi si allungano se la Segretaria è impegnata in altre attività o magari è un’ASO che è impegnata a reggere l’aspiratore.
Ma da questa telefonata, è certamente emerso l’effetto che produce l’attesa e soprattutto l’importanza di ricevere una risposta del tipo:
“Studio Dentistico Pinco Pallino sono Maria eccetera”.
Anche in questo caso infatti l’operatore non si è presentato.
Terzo elemento: “Mi scriva su WhatsApp”
Il ragionamento che mi preme fare non è sulla strategia di trasferire la comunicazione su WhatsApp in generale o giudicare la conversazione.
La sensazione che io ho avuto ascoltando questa chiamata, è che il numero contattato sia il cellulare dello Studio che la Segretaria porta con sé.
Marica ha chiamato in un “orario classico” ma è evidente che lo Studio fosse chiuso.
In tutta probabilità si è trattato di uno dei giorni di chiusura e la Segretaria ha risposto al telefono mentre stava gestendo i suoi impegni personali.
E probabilmente, in base a delle regole definite in Studio, ha chiesto di farsi mandare un WhatsApp per farsi scrivere dal paziente la richiesta in modo così da avere l’opportunità di tornare in Studio, guardare l’agenda e proporre poi gli appuntamenti.
Ovviamente questa è una mia sensazione ed è quello che mi è passato da queste motivazioni.
Non so anche Tu lo hai percepito ma la voce mi ha trasmesso un senso di fretta, molto sbrigativo e poco accogliente.
Proprio come se la Segretaria fosse impegnata a fare qualcosa che non c’entrava niente con il Paziente che aveva chiamato per un appuntamento.
Quella che abbiamo visto, è una soluzione che è stata pensata da questo Studio per poter fissare gli appuntamenti anche quando lo Studio è chiuso e la segreteria non è presidiata.
Voglio farti mettere l’attenzione su due ulteriori passaggi importanti per ragionare sulla psicologia paziente.
Potrai così avere degli input per la gestione delle tue telefonate, qualora ti trovassi in una situazione di questo tipo.
Quarto elemento: A chi serve?
La Segretaria alla richiesta di Marica di fissare un appuntamento, ha risposto più o meno con un:
“No signora, mi deve mandare un messaggio chiedendomi di che cosa ha bisogno così mi rimane fissato in memoria sul telefono.”
Da questa risposta emerge una cosa importante (e rischiosa).
Il motivo per cui sto chiedendo al paziente di fare un’azione, è per un qualcosa che serve a me e non che serve particolarmente a lui.
Sto chiedendo a lui di fare qualcosa per me.
Gli sto chiedendo di usare ulteriore tempo da quello che già sta utilizzando.
Il fatto invece è che siamo noi che dobbiamo dedicare tempo a lui. Lui deve sentire che noi gli diamo attenzione. Non deve percepire che siamo noi a chiedergli di dedicarci le sue attenzioni.
Quinto elemento: La differenza tra prendere e perdere l’occasione
Benché anche in questa telefonata potremmo fare dei commenti sul tono, sulla velocità, sull’approccio del “mi deve” rispetto al far passare l’utilità della richiesta per il Paziente…
Non voglio entrare in tematiche iper analitiche linguistiche ma voglio stare sugli elementi più “macro”.
Quella che segue è l’importante riflessione.
Sei in un mercato estremamente competitivo.
Ti chiama un nuovo paziente. Ed è evidente che si tratta di un paziente che sta facendo “il giro delle Sette Chiese”.
Perché una domanda di questo tipo, si porta probabilmente dietro il fatto che questa persona ha un problema.
Sta cercando una soluzione e sta chiamando più Studi per farsi fare una visita e un controllo.
Se, in un contesto di questo tipo:
Io ti chiamo per fissare l’appuntamento…
…tu non me lo fissi immediatamente…
…mi dici di mandarti un messaggio…
…in tempi non ben definiti torni Studio, guardi l’agenda, mi richiami….
…Tutto questo allunga i tempi.
E probabilmente quando mi richiami per propormi le date per l’appuntamento, io ho già fissato con altre due strutture. Invento delle scuse o non ti rispondo neanche.
Pertanto se lo Studio non è presidiato in tutti gli orari e hai la necessità di gestire una dinamica di questo tipo, è importante trovare una soluzione che ti permetta immediatamente di prendere l’appuntamento e non perdere l’occasione.
“
Non puoi rischiare di perdere l’opportunità con la persona che ti telefona.
“
Quando un nuovo paziente chiama ovviamente è una manna dal cielo.
Per questo bisogna organizzarsi per cogliere l’opportunità al meglio e fissare quell’appuntamento.
Sesto elemento: Perché noi?
In questa telefonata è mancato completamente – forse per quella fretta di cui parlavamo e che certamente non è d’aiuto – l’attenzione nei confronti del paziente.
E cioè:
“Perché vuole fissare una visita? Ha qualcosa che non va? Perché vuole fare questa visita?”
É fondamentale sapere da quella persona, già prima che arrivi in Studio, perché ha chiamato noi e come ci ha trovati.
In questo modo è possibile valutare gli strumenti di visibilità che stai utilizzando e comprendere se alla base c’è stato un passaparola. E quindi se “dietro” c’è un tuo paziente.
É importante raccogliere quanti più indizi per capire la tipologia di paziente che può arrivare in Studio.
Settimo elemento: La valorizzazione della prestazione
É importante valorizzare ogni cosa che fai.
Ti consiglio di andare a vedere gli approfondimenti fatti la scorsa puntata in merito al “Cerco quando ho un buco e glielo faccio sapere”.
Comprendo che “un buco” sia molto colloquiale ma certamente non è il modo migliore per valorizzare una prima visita.
“
Una prima vista non si fa in un buco, non si fa in uno “spazio raffazzonato”.
É uno spazio opportunamente destinato.
É un tempo dedicato per fare qualcosa di molto importante: questa è la percezione che deve avere il paziente.
“
Al riguardo, vi sono molti Studi che si lamentano per il fatto che fanno fatica a farsi pagare le prime visite.
La verità su cui dover riflettere è che è difficile farsi pagare una cosa su cui non viene sviluppata adeguatamente la percezione del valore.
E contestualizzare una prima visita in un buco non è certo l’approccio migliore.
Passiamo adesso alla prossima telefonata che si caratterizza per un approccio molto diverso…
Chiamata numero 3
[Parte la chiamata e iniziano i primi squilli: c’è un risponditore automatico e poi silenzio totale]
S: Pronto, Buongiorno!
M: Sì salve Buongiorno. Senta io dovrei prendere un appuntamento per fare un’otturazione.
S: Sì, è nostra paziente?
M: No.
S: Non è mai venuta, perfetto. Allora signora deve fare una prima visita. E…vediamo subito. Quando vorrebbe venire?
M: Guardi io lavoro su appuntamenti quindi, mi dica lei, non le so dare..
S: Allora, se vuole lunedì alle 3 e mezza facciamo la visita.
M: Ok. In che consiste? Quanto dura?
S: Allora, è totalmente gratuita. Viene fatto un duplice controllo quindi sia ortopanoramica che controllo in poltrona e viene vista la situazione della bocca. Poi, a seconda dei trattamenti che deve eseguire, le viene fatto un piano di cura con i relativi costi. Quindi un vero e proprio preventivo che Signora, se accetta bene altrimenti nulla, non è vincolante. Come disponibilità di orario per la visita ce l’ho lunedì, martedì, giovedì e venerdì sia mattina che pomeriggio. Come disponibilità per lunedì ho sia la mattina, la tarda mattinata quindi 10, 10 e mezza, 11, altrimenti pomeriggio 2 e mezza, 3, 3 e mezza.
M: Ok, quanto dura?
S: Consideri, un’oret…una quaranti…un’oretta. Ecco per stare tranquilli. Tra ortopanoramica, controllo e tutto quanto, un’oretta.
M: Ok. E venerdì, quindi abbiamo detto, il 18 è possibile?
S: Sì, il 18 assolutamente sì. Mi dica lei se mattina o pomeriggio?
M: Guardi è meglio la mattina, sì.
S: La mattina. Per le 10?
M: Alle 10…Sì. Sì, può andar bene.
S: Ok. Mi dice il suo nome e il suo cognome?
M: [Nome e Cognome]
S: Un numero di telefono?
M: Si…389….
S: 389…. Sa dove ci troviamo?
M: Ehmmm…. No, ho letto su internet ma insomma. P.za XXXX ho visto, quindi…
S: Bravissima, proprio di fronte a….
M: Ok
S: Proprio al centro. É una piazza dove al centro c’è il monumento, noi siamo proprio alle spalle di questo monumento, facciamo angolo. E la clinica si chiama Clinica Odontoiatrica XXXX . Comunque se ha come riferimento XXXX noi siamo di fronte. Sul marciapiede di fronte.
M: Ma, mi mandate un messaggio, una comunicazione il giorno prima?
S: Sì, ci sentiremo, la chiamerò io il giovedì prima, giovedì 17 per la conferma. Quindi se dovesse avere problemi sia di giorno che di orario ce lo diciamo il giorno prima.
M: Ok. Senta eventualmente è possibile… Posso fare l’otturazione quel giorno?
S: Sì. Ho il Medico anche per fare anche l’otturazione.
M: Ok. Perfetto. Va benissimo.
S: Perfetto allora, ci vediamo venerdì prossimo. A lei, Buona giornata!
M: Grazie, arrivederci!
Analisi della chiamata numero 3
Stiamo analizzando le due telefonate nello stesso ordine con cui le abbiamo registrate. E sono molto interessanti perché fanno emergere con facilità due percezioni completamente diverse.
Primo elemento: Il risponditore automatico
La modalità di risposta di questo Studio ha trasmesso il senso di un’organizzazione completamente diversa. Lo Studio appare infatti molto più strutturato di quello precedente, semplicemente dalla telefonata che è stata fatta.
É possibile che quando la persona arriva in Studio, trova una realtà che di fatto stravolge completamente questa percezione iniziale.
Ma ricordiamoci sempre che il nostro cervello è vittima dei bias cognitivi.
Uno dei quali è quello che lo porta a cercare conferme delle idee che si è fatto.
Pertanto…
Se ho il sentore che lo Studio è disorganizzato e meno strutturato: vado in quello Studio e cerco elementi che mi confermano quest’idea. Non fattori che mi generano un’idea contraria.
E ciò è vero anche nel caso contrario.
Se mi metto in testa che lo Studio è più strutturato vado a cercare conferma di questa idea.
Questo sicuramente diventa un grande vantaggio per questo Studio.
Come ha fatto a passare il concetto di “maggior struttura”?
Innanzitutto, non so se hai notato all’inizio, l’effetto completamente diverso che fa un risponditore automatico.
Oggi, francamente, è una cosa molto semplice da attuare, anche con un centralino virtuale senza bisogno di comprare attrezzature particolari.
In merito al risponditore settato da questo Studio, è un peccato che al termine della risposta registrata ci fosse il totale silenzio.
Non avere alcun segnale di attesa è certamente un poco destabilizzante.
Sicuramente, comunque, il risponditore automatico dà alla persona che chiama una percezione completamente diversa.
É pur sempre in attesa ma lo Studio le ha risposto immediatamente.
Secondo elemento: Con Chi parlo?
Ancora una volta si conferma esserci un vizio molto diffuso, in contrasto con un elemento cruciale per lo Studio.
Per lo Studio infatti è fondamentale apparire “diversi”, uscendo dall’omologazione degli Studi Dentistici.
Analizzando queste tre telefonate abbiamo visto come nessuno abbia esordito dicendo:
“Studio Dentistico Pinco Pallino, Buongiorno. Sono Andrea, come posso aiutarla?”
É una frase standard ma se non viene detta, viene persa l’occasione di apparire diversi sin dalla prima telefonata.
“
Ricordati che quando non ci sono differenze percepite conta soltanto il prezzo.
”
Nota:
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Terzo elemento: Come raggiungere lo Studio
Una nota di merito.
La Segretaria ha dedicato più tempo (rispetto alla chiamata precedente) alla persona. Le ha spiegato più cose, le ha dato più motivazioni e ha fatto anche una cosa in più.
Ha fatto infatti un passaggio molto carino, che ti consiglio assolutamente di implementare all’interno delle tue telefonate.
Si tratta di una delle pratiche che fanno parte dei protocolli che diamo agli Studi per la gestione della prima telefonata.
Ed è proprio il:
“Sa come arrivare da noi?”
Perché è importante questo passaggio?
Se io chiedo alla persona se sa come raggiungerci, e con l’occasione faccio alcune domande di contesto, sicuramente è un momento per entrare in empatia.
Vediamo degli esempi di cose che puoi dire o chiedere:
“Sa come arrivare?
Come viene con i mezzi o in macchina?
Se viene in macchina le do un paio di consigli su dove parcheggiare.
Le consiglio quale mezzo prendere e a quale fermata scendere.
Quando chiudiamo la telefonata le mando un messaggio con l’indirizzo preciso e la posizione sul cellulare così è più facile trovarci.”
Il fatto di mandare, ad esempio, la posizione è certamente molto apprezzato nel caso in cui lo Studio non è facilmente individuabile.
Tutto ciò ha lo scopo di trasmettere, consciamente e inconsciamente al tuo potenziale paziente, che sei attento e disponibile.
É importante infatti che arrivi il messaggio che vuoi essergli d’aiuto e che vuoi rendergli le cose semplici.
Questi elementi infatti, cominciano a creare quel pregiudizio cioè quella percezione del fatto che ti prendi cura di lui.
Ricordati infatti che nessuna delle cose che stiamo passando in rassegna, da sola ha la possibilità di ribaltare i risultati. Congiuntamente però aiutano a preparare un terreno relazionale completamente diverso.
Così facendo è possibile creare una qualità di Customer Experience completamente diversa.
Iniziando a far nascere nella mente del paziente un pensiero vincente.
Quale?
Che da Te trova un livello di qualità molto differente da quello che può trovare in giro perché ti prendi cura di lui. Perché lo fai in un modo diverso, in un modo speciale.
Ti consiglio quindi, assolutamente, una chiusura di telefonata di questo tipo.
Quarto elemento: Il valore offerto
Fai sempre in modo che venga dato valore a quello che offrite all’interno dello Studio.
In questa telefonata sono stati utilizzati più termini che hanno sminuito il valore della prima visita.
Affermazioni come:
“La prima visita è totalmente gratuita è un semplice controllo…”
ed anche
“É assolutamente non impegnativa”
devono essere utilizzate con molta attenzione.
Premetto che, non essendo l’obiettivo di questa puntata, non entro nel merito della strategia della prima visita gratuita.
Comprendo la necessità di voler specificare che dalla visita non deriva alcun obbligo per il paziente.
Tuttavia dire che è un “semplice controllo” trasmette l’idea di un qualcosa di superficiale, rapido e veloce.
E non è certo il tipo di concetto che vuoi associare ad una prima visita.
C’è bisogno, invece, di associare delle caratteristiche completamente diverse come, approfondita, precisa e accurata.
Al di là della gratuità della prestazione, il termine “non impegnativo” è fuorviante e svilente.
Perché in realtà la vista è un impegno.
É un impegno anche per la persona che deve venire in Studio.
So bene che si tratta di un modo di dire ma dobbiamo sempre tenere a mente che le parole hanno un impatto.
Cosa dire quindi?
In questo caso possono venirci in aiuto affermazioni come:
“Tenga presente che la prima visita è totalmente gratuita anche se è molto accurata, precisa e analitica per poter definire la cura migliore per la sua bocca…”
É evidente quindi come questo genera un impatto completamente diverso sulla percezione della persona dall’altra parte.
Se opti per fare una prestazione gratuita, non sminuirla.
“
Il valore del gratuito, c’è se c’è qualcosa che vale tanto e che una persona può avere gratuitamente.
Se c’è qualcosa che vale poco o niente, il fatto che sia gratuita non è una leva.
”
Anche perché comunque è gratuita da un punto di vista di denaro.
Ma ricordati che non è mai gratuita per il paziente da un punto di vista di tempo e di disagio. Disagio per arrivare, per parcheggiare, per prendere i mezzi, eccetera.
Per questo è fondamentale non svilire mai la prima visita e qualsiasi altra prestazione.
Quinto elemento: Perché noi?
Non so se ci hai fatto caso ma anche questa volta non è stata fatta nessuna domanda relativamente al “Come ci ha trovati?”.
Mi preme segnalarti quindi una pratica molto importante da implementare all’interno delle tue telefonate.
“
Ricorda di far fare sempre alla segreteria, domande per cercare di capire come una persona è arrivata da te.
“
Se ti ha contattato su segnalazione di un tuo paziente, è importante sapere chi è questo paziente. Anche perché così lo puoi ringraziare.
Se ti ha trovato in internet, è importante sapere da quale canale (magari ha fatto una ricerca su Google o ha visto una sponsorizzata).
Se ti ha trovato sulle Pagine Gialle, è importante saperlo perché stai pagando quel servizio per promuovere il tuo sito.
Raccogliere questi dati è determinante per valutare gli strumenti di promozione e di comunicazione che stai utilizzando.
In ottica strategica, per capire quali mezzi funzionano maggiormente, è basilare porre queste domande a chi ti contatta.
In conclusione
Alla luce di queste considerazioni sulla terza telefonata, abbiamo passato in rassegna abbastanza elementi.
Si potrebbe certamente approfondire ulteriormente ma lo scopo è di darti alcuni spunti macroscopici. Non di entrare nei micro dettagli.
Siamo arrivati quindi alla conclusione di questo episodio.
Ti aspetto nel prossimo perché ho ancora delle chiamate che voglio ascoltare e analizzare insieme a te.
Lo scopo è sempre quello di poter fare dei ragionamenti e trovare idee da implementare all’interno delle tue chiamate.
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