L’Intelligenza Artificiale a servizio dello Studio Dentistico

Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questo nuovo episodio di “Grassi Risultati in Odontoiatria”.

Questa è la seconda parte della puntata precedente nella quale abbiamo iniziato a parlare di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per semplificare la vita del Titolare che vuole avere un’efficiente presenza online facendogli risparmiare tempo, denaro e producendo risultati molto superiori nella capacità di attirare nuovi Pazienti.

Visto che questa è la seconda parte di questo episodio, ti consiglio prima di continuare ad ascoltare: se non lo hai ancora fatto, trattandosi di un argomento consequenziale, ti invito a cliccare questo link L’Intelligenza Artificiale nello Studio Dentistico

Abbiamo parlato dell’importanza strategica che i contenuti hanno nel Marketing Digitale e della forma di Marketing compatibile anche con le ultime evoluzioni della Legge per la comunicazione in ambito sanitario e in ambito Odontoiatrico.

 

Ti ho fatto l’esempio di un elemento che nel 2003 ha stravolto il Marketing online, democraticizzando la creazione dei siti web. E da lì, abbiamo fatto un passaggio rispetto proprio a come l’Intelligenza Artificiale, sta democraticizzando la produzione dei contenuti. Rendendo di fatto più semplice, accessibile, veloce, economico in termini di tempo e denaro il marketing online per lo Studio Dentistico.

Prima di procedere oltre, approfondisce tutti quello, perché so che potresti avere il dubbio:

“Ma perché il contenuto è così importante e quindi perché l’Intelligenza Artificiale oggi potrebbe essere un game changer fondamentale per i miei risultati?”

 

Adesso dobbiamo entrare all’interno dei meccanismi dell’Intelligenza Artificiale, per farti capire qualcosa in più e svelarti quell’idea sbagliata che tantissimi hanno in testa rispetto a che cos’è in realtà e realmente un’intelligenza artificiale.

 

Quale formato scegli?

 

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole.

A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast

 

 

Qui puoi guardare il video.

 

 

Oppure continua a leggere.

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Le intelligenze artificiali generative che si basano sui modelli di linguaggio

Voglio spiegarti in modo semplice tutto questo e come funzionano, in modo aiutarti a farti una cultura generale sul tema.

Le Intelligenze Artificiali che ci interessano per il discorso che stiamo facendo, sono quelle che vengono definite Intelligenze Artificiali LLM.

La sigla che sta per Long Language Models e sono di fatto, l’evoluzione nel mondo della generazione automatica di testi.

Queste Intelligenze Artificiali sono dei programmi costruiti secondo specifiche logiche ed addestrati su vastissimi set di dati. Al loro interno infatti, sono stati caricati un’enormità di terabyte di testo (solo testo). Stiamo parlando di tutto lo scibile umano che sia mai stato digitalizzato.

Questa mole di dati, è stata caricata poi all’interno di questi sistemi, progettati appositamente per comprendere il linguaggio umano e generare linguaggio umano in qualsiasi lingua con una precisione disarmante.

In pratica questi modelli possono leggere, comprendere, rispondere a qualsiasi input di testo fornito.
E di fatto si basano proprio su questo: su uno scambio di testi.

Tu fornisci i testi e le istruzioni, in risposta hai dei testi, quello che hai chiesto di generare: ecco perché si chiamano Intelligenze Artificiali Generative.

Queste applicazioni hanno letteralmente sfondato nel mondo del Marketing che è uno dei mondi nei quali l’Intelligenza Artificiale è già entrata maggiormente. E ciò perché, sono spesso utilizzati in applicazioni come chatbot, strumenti di generazione di contenuti automatici, assistenti virtuali, ecc.

Adesso ti faccio una domanda, perché su questo molto spesso le Persone si confondono:

“Mi citi un tipo di Intelligenza Artificiale LLM che conosci?”

oppure

“Mi citi l’Intelligenza Artificiale più famosa che conosci?”

Dai, pensaci un istante…Fatto?
Di’ il nome mentalmente e vediamo se riesco a distanza a leggerti nel pensiero…Molto probabilmente la tua risposta è ChatGPT.

Vuoi sapere la risposta?

No. Chat GPT non è un’intelligenza artificiale. É qualcosa di diverso.

Gli LLM, rappresentano la mente dietro la generazione del linguaggio, cioè la vera e propria Intelligenza Artificiale. É essenziale avere un’interfaccia efficace per poter interagire con questi software.

Ed è qui, che entrano in gioco quelle che vengono chiamate:

Le User Interface o Interfacce Utente

Queste sono il mezzo necessario per dialogare poter con le Intelligenze Artificiali.

Perché dico che ChatGPT non è un’Intelligenza Artificiale?

Perché ChatGPT è “soltanto” un’interfaccia utente, cioè una pagina web o un’applicazione del tuo telefonino all’interno della quale scrivi i tuoi comandi quelli che si chiamano prompt.

ChatGPT li invia all’Intelligenza Artificiale vera e propria, interfacciandosi con con lei, diventando di fatto l’anello di collegamento tra Te e l’Intelligenza Artificiale.

Parimenti, l’Intelligenza Artificiale gli risponde e ChatGPT a schermo ti fa vedere quei contenuti.

Considera al riguardo, che ci sono tantissime User Interface.
Ti ho citato ChatGPT perché è la più famosa.
Potremmo parlare di Jasper AI, di Copy AI, ecc.

Questi, quindi, non sono delle Intelligenze Artificiali in sé.

Sono delle piattaforme o delle interfacce, progettate per permettere agli utenti di sfruttare la potenza dei Long Language Models.

ChatGPT e OpenAI

ChatGPT è la piattaforma creata da OpenAI, una delle più famose Intelligenze Artificiali Generative, e di fatto, ChatGPT è quell’interfaccia di chat che ti permette di dialogare direttamente con il modello per ottenere le risposte o generare quei contenuti.

ChaitGPT e gli altri che ti ho indicato qualche riga fa, sono delle semplici Interfacce Utente.

E dico di più: Tu stesso potresti creare una tua interfaccia utente con un sistema come OpenAI, che di fatto si chiama “OpenAI” cioè Intelligenza Artificiale aperta perché è aperta.
Ti permette appunto, tramite quelle che vengono definite in informatica API (Application Programming Interfaces) di interfacciare un tuo programma con una tua Intelligenza Artificiale.

Ad esempio, Tu puoi interfacciarti con un’Intelligenza Artificiale alla quale magari dai ulteriori contenuti, e creare magari una chat, con la quale il Paziente può dialogare per avere delle informazioni correttamente organizzate.

Tornando a quello che stavamo dicendo, per chiarire quell’ambiguità, tieni a mente che:

– gli LLM si focalizzano sulla comprensione e sulla generazione del linguaggio sfruttando un quasi tutto lo scibile umano che è stato digitalizzato.

– le piattaforme come ChatGPT, invece, si concentrano su come rendere questa tecnologia accessibile (c.d. user friendly) e specifica per le esigenze di generazione di contenuti degli Utenti.

Se quello che ti sto dicendo ti sta un po’ incuriosendo e facendoti venire voglia di cominciare a capirle per la produzione dei tuoi contenuti, lascia che ti spieghi un’altra cosa molto importante….

Le due tipologie di User Interface

Ci sono due tipologie di User Interface per le Intelligenze Artificiali e sono molto diverse tra loro.

Volendo semplificare al massimo il concetto, ci sono:

– User Interface che lavorano con una sorta di modalità “di autopilota”

– altre tipologie di User Interface che invece sono “a controllo totale”.

Le User Interface con “autopilota”

Cosa vuol dire interfaccia con l’Intelligenza Artificiale con autopilota?

Di fatto, Tu hai una maschera dove inserisci del testo. La più famosa interfaccia utente per l’Intelligenza Artificiale con autopilota è Jasper AI ma potrebbe essere anche Copy AI.

Jasper AI è un po’ in declino ultimamente come numero di Utenti, però se Tu accedi, vedi una pagina nella quale c’è una riga nella quale devi inserire un input di testo (il prompt) che, come ti dicevo, è il modo per dialogare con il modello linguistico.

Quando scrivi quel prompt, però, la User Interface non lo spara direttamente dentro al modello linguistico, ma lo rielabora secondo dei suoi parametri che sono programmati appositamente per fare sì che la tua richiesta, il tuo prompt appunto, sia il più efficace possibile.

Di conseguenza, non devi imparare dei trucchetti del mestiere per poter fare sì che la produzione dei contenuti sia efficace perché è in questa interfaccia la vera ingegnerizzazione del tuo prompt, per cercare di arrivare all’Intelligenza Artificiale, con quello che i programmatori di quella user interface considerano il miglior prompt per la tua richiesta.

Di fatto questa tipologia di interfaccia utente sono molto semplici ma non hai controllo sulla qualità dell’output.
E sono anche poco versatili, perché di fatto decidono loro come passare le istruzioni al modello linguistico. Di conseguenza hai poco controllo sulla qualità dell’output.  E sono anche decisamente più costose rispetto alle interfaccia utente che io chiamo “a controllo totale”.


Le User Interface a controllo totale

ChatGPT è un’interfaccia utente a controllo totale. Che cosa vuol dire?
Che quello che Tu scrivi all’interno della riga di prompt, è quello che arriva dall’altra parte.

Sono dei sistemi tendenzialmente più economici.
Tanto per darti un esempio: ChatGPT sono 20 dollari al mese, un’applicazione come Jasper AI costa quattro volte tanto.

Di fatto, con gli strumenti a controllo totale possiamo dire che servono delle competenze maggiori ma l’Intelligenza Artificiale, opportunamente istruita con i tuoi prompt può veramente diventare l’estensione della tua voce in termini di tono e in termini di creazione di messaggi che vanno in risonanza con il tuo Target.
Perché di fatto, in questo modo, è totalmente versatile e hai Tu il controllo sulle istruzioni date al modello linguistico e non sei totalmente in modalità pilota automatico.

Volendo fare una metafora, è un po’ come avere un’automobile.

Chi ha la guida autonoma, tu sali, dici dove vuoi andare e lei ti porta.
Oppure se guidi Tu la macchina, è vero che ci sono dei controlli elettronici di sicurezza ma è altrettanto vero che li puoi disattivare. E un bravo pilota, sa che ogni tanto, quando vuole una guida particolarmente performante, l’ABS disattivato e il controllo di trazione disattivato, gli permettono di andare molto più forte.

Ecco, è un po’ quello che succede con i modelli ad autopilota e i modelli a controllo totale.

Quando capisci come costruire i prompt corretti – che sono le istruzioni che Tu dai all’interfaccia utente per ottenere i contenuti che vuoi dalla tua Intelligenza Artificiale – vuoi solo il controllo totale.
Le interfacce utenti con autopilota, vanno bene a Chi vuol fare un’attività quasi “no brain”, senza metterci cervello e si accontenta.

Io personalmente considero il più utile, il più efficiente e il più versatile strumento a tua disposizione, ChatGPT.

Perché scegliere di usare ChatGPT

Se io dovessi scegliere solo uno strumento di Intelligenza Artificiale e rinunciare a tutto il resto, senza ombra di dubbio, sceglierei ChatGPT.

Perché nell’ambito della produzione dei contenuti, se correttamente utilizzato diventa il tuo:

marketing strategist esperto sia nella comunicazione di brand sia nel marketing a risposta diretta;

content manager;

copywriter.

In breve, diventa la risorsa per produrre tutti quei contenuti che sono poi il problema del Titolare di Studio. E, in generale, del Libero Professionista e Piccolo Imprenditore in generale, risolvendo di fatto il dilemma dell’artigiano digitale di cui parlavamo nella prima parte di questo episodio.

Ti dico tutto ciò, con grandissima certezza perché in questi mesi mi sono profondamente dedicato alla comprensione di un qualcosa che fino a poco tempo fa per me era totalmente sconosciuto. Ed oggi è diventato un grandissimo alleato per generare efficienza all’interno della mia vita, dell’Accademia e delle altre mie Società.

Come ho scoperto la potenza di ChatGPT

Me lo ricordo come se fosse ieri.

Era l’ultimo quadrimestre del 2022 e io stavo letteralmente sclerando.
Ero sommerso dal lavoro con l’obiettivo di far crescere ancora Ekis.

Avevo appena finito di preparare tre nuovi corsi, uno di questi proprio per l’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico, ma sapevo che il vero lavoro era solo all’inizio.

Io e il mio Team di Marketing avremmo dovuto creare una valanga di contenuti per promuovere e vendere quei corsi: le sponsorizzate su Facebook, le landing page, le pagine di vendita di descrizione dei corsi, le sequenze di e-mail, i post dei social, i video per YouTube, gli articoli del blog, gli episodi del podcast, ecc.

E ovviamente molti di questi contenuti dovevano oltretutto essere ottimizzati anche per i motori di ricerca. Insomma: un vero delirio.

La creazione di un corso, è solo una piccola parte del lavoro che c’è.
E la creazione di tutto quello che serve per vendere quel corso che veramente richiede altrettante, se non di più, energie.

Tra l’altro il Team di Marketing era sempre più stressato e continuava a dirmi che non ce la faceva, considerato anche tutto il resto del lavoro. Perché non c’erano solo i tre corsi nuovi che avevo preparato ed erano da lanciare.

C’era anche tutto il resto del lavoro.

Il Responsabile Marketing lamentava che gli mancassero Risorse, che gli mancasse tempo e che quindi ci volessero Persone in più o altrimenti tutti i lanci delle campagne sarebbero stati in ritardo.

Ma sapevo che assumere altre Persone significava più costi e, soprattutto, una maggior complessità da gestire.

Non ti nascondo che ero frustrato.
Avevo l’impressione di perdere costantemente delle opportunità e di lasciare spazio ai Competitor: perché ogni lancio in ritardo significava potenziali Clienti persi e quindi soldi che non entravano.

In quel periodo mi ricordo che si prospettava una infilata di notti insonni sulla tastiera o soldi bruciati: le alternative erano due e non certamente due belle alternative tra cui scegliere.

Una sera di fine ottobre, mentre ero qui nel mio ufficio all’interno di casa, cercavo di capire come risolvere questo caos e strizzavo con tutta la forza che avevo una pallina di gomma morbida blu, delle dimensioni di una pallina tennis. Il reperto di un vecchio corso. Hai presente quei piccoli antistress che andavano di moda anni fa?

E mentre martoriavo quella pallina, avevo un pensiero in testa che mi attraversava il cervello:

“Se solo avessi un secondo cervello e altre due mani per aiutarmi, tutti questi problemi svanirebbero in un istante… Se potessi clonare il mio cervello, avere altre mani che scrivono e producono le cose, tutto questo si risolverebbe.”

E poi, quella sera, come una sorta di folgorazione mi è apparsa una domanda:

“C’è un modo di utilizzare l’Intelligenza Artificiale? Ne stanno parlando tutti…!”

All’epoca, poco dopo il rilascio della versione 3.5 di ChatGPT, tanti avevano iniziato a parlare di Intelligenza Artificiale ma io ancora la guardavo da lontano.
Vedi, io mi considero una persona molto impegnata e di conseguenza discrimino tantissimo dove mettere la mia attenzione. Perché mettere la mia attenzione su qualcosa, vuol dire metterci del tempo. E se metto tempo su qualcosa, automaticamente lo tolgo a qualcos’altro.

Ecco perché guardo le nuove opportunità e le nuove tecnologie con curiosità e scarto quelle che non mi sembrano magari utili, importanti o rilevanti in un determinato momento.

Prendiamo ad esempio il tema del metaverso: Apple con i suoi visori, darà certamente una grande accelerazione ma per me è ancora un pochettino presto.

A quei tempi, guardavo all’Intelligenza Artificiale con lo stesso approccio: ne ero attratto perché avevo cominciato a percepirne l’utilità ma ne ero ancora rimasto lontano.

Quella sera invece, qualcosa è cambiato definitivamente.
Ho cominciato a tempestare Google di richieste e mi sono imbattuto nei primi “esperti”.

Peraltro, mi chiedo come si potesse definirsi esperti di qualcosa che esisteva ed era accessibile da così poco tempo.

Fatto sta, che ho incontrato i primi esperti di ChatGPT che promettevano risultati mirabolanti con i loro prompt miracolosi.

E cominciando a studiare, mi ero reso conto che l’utilizzo di questi sistemi consisteva “semplicemente”, nello sviluppare un dialogo in una sorta di chat, per ottenere le risposte che ti occorrevano.

E avevo capito, inoltre, che la qualità del risultato dipendeva soltanto dalle istruzioni che venivano scritte: i prompt.

Così, ho iniziato ad esplorare il mondo delle Interfacce e quando mi sono reso conto della differenza tra autopilota e controllo totale, ovviamente, ho optato per la variante controllo totale e ho iniziato ad approfondire l’universo di ChatGPT.

Considera che, più o meno, con la nostra storia siamo arrivati a fine novembre/primi di dicembre e non avevo ancora idea di quanto potesse cambiare le mie attività.

Sicuramente ho pensato che potesse essere la soluzione ai miei problemi e ho iniziato ad utilizzarlo con entusiasmo. Ma poi la mia eccitazione è svanita.

Perché io voglio giocare in Serie A e quindi voglio che le cose che girano attorno a me, siano da Serie A, perché l’obiettivo di stare in Serie A è quello di essere in Champions League.

E mi sono reso conto che ChatGPT, generava contenuti molto velocemente ma erano un po’ standard. Un po’ come quelli creati dalle piattaforme di autopilota e poco utilizzabili per le mie esigenze perché il livello era troppo basso per i miei standard. Ed erano troppo poco umani.

Mi dissi allora: “Ho bisogno di un metodo diverso, ho bisogno di un approccio diverso da questi…”

I modi per comunicare con ChatGPT

Fino ad oggi – poi ti parlerò del terzo – ci sono due modi per interfacciarti con una User Interface come ChatGPT.

Scrivere facendo domande in maniera destrutturata, ed è il modo peggiore per ottenere quello che vuoi.

Oppure scrivere con uno schema di prompt ben preciso che segue una logica RCF.
RCF è una sigla che sta per Ruolo-Compito-Formato.

Ad esempio “comportati come un esperto di marketing” ruolo, “scrivimi le dieci cose che fanno più paura ai Pazienti dell’andare del Dentista”, compito e “organizzami la risposta in una tabella” formato.

Se vogliamo, il secondo, attualmente è quello che viene spacciato come l’approccio più efficace e trovi in giro milioni di soggetti, che ti vendono 10.000 prompt per ChatGPT.

In realtà, a me, questi sistemi hanno sempre dato un output non all’altezza.
E pensando a un Titolare di Studio Dentistico, vale lo stesso discorso: hai bisogno di qualcosa di molto più raffinato perché di fatto stai parlando di medicina.

“Ho bisogno di qualcosa di diverso” pensavo.
Cercavo un modo per sfruttare realmente questa tecnologia, perché io volevo renderla un’estensione del mio Team e non soltanto un altro giochino di moda.

Volevo che diventasse uno strumento che permettesse a me e tutti i Membri dell’Ufficio Marketing non solo di Accademia ma di tutta EKIS, per estendere il loro potere personale.

Ho passato settimane a testare, sperimentare, perfezionare un metodo unico per utilizzare ChatGPT in modo che producesse contenuti di qualità. E soprattutto coerenti con il mio marchio e la mia visione.

Ho messo insieme tutto quello che avevo raccolto, perché nel frattempo ho investito parecchio tempo e anche tanto denaro facendo corsi, studiando pdf, guardando video e ho aggiunto tutto questo ai miei esperimenti.

Ti dico solo che, un po’ di tempo fa ho realizzato di aver investito (a parte le diverse migliaia di euro) poco più di mille ore per capire come fare ad arrivare al risultato…E mi sono reso conto che potevo addestrare ChatGPT, o meglio, non tanto ChatGPT ma OpenAI: il modello che c’è sotto e farlo adattare alla mia voce, al mio linguaggio e alle necessità del mio target.

E, in tutto ciò, la mia pallina di gomma blu, esattamente come adesso, è stata sempre accanto a me sulla scrivania.

Tutto questo ha portato a un metodo che ha trasformato quella macchina di risposte standard in un potente alleato e i risultati hanno parlato da soli.

Da allora in EKIS produciamo i contenuti di Marketing a una velocità letteralmente decuplicata.

Ovviamente ho fatto ovviamente degli addestramenti interni per il nostro Personale e ho visto veramente le Persone illuminarsi.
Ancora oggi nella nostra piattaforma di comunicazione interna, una ragazza del Marketing ha pubblicato come ha risolto una problematica sulla quale non ci si riusciva a saltare fuori, proprio grazie a questo approccio.

E questo sistema l’ho chiamato…

Prompting Educativo Adattivo

Si tratta infatti, di una tecnica che permette come di hackerare gli algoritmi generativi delle Intelligenze Artificiali e ottenere risposte di qualità iper-realistica ed efficace, che fanno risparmiare tempo e denaro.

Tra l’altro, questo Prompting Educativo Adattivo – perché educa l’intelligenza artificiale la fa adattare il tuo tono di voce, al tuo brand e al tuo target, è progettato per essere utilizzato anche da persone senza esperienza di Marketing, senza esperienza di copywriting, senza esperienza di creazione dei contenuti e anche senza esperienza di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

E tutto ciò, lo rende veramente un metodo di creazione dei contenuti accessibile a tutti che può realmente democraticizzare la creazione dei contenuti e il marketing online.

Anche perché, quello che io ho fatto con il Team durante l’addestramento al mio metodo, altro non è che è una sequenza di prompt, di comandi specifici per la tipologia di contenuti che voglio generare. Il post su Facebook, il video di YouTube, l’articolo del blog, la pagina di presentazione di un corso, …

Questo schema di prompt, educa il modello di linguaggio ai contenuti del brand e del proprio mercato e fa adattare le risposte dell’Intelligenza Artificiale a queste informazioni, ottenendo così dei contenuti totalmente personalizzati che rispondono in modo efficace alle esigenze specifiche del target che si vuole colpire.

Tra l’altro, andando ad analizzare quei contenuti (ed io me ne intendo di comunicazione e di messaggi) ti posso dire con discreta precisione che la qualità di quei contenuti è superiore a quella che il 90% dei consulenti freelance è in grado di generare.

E tutto questo, ad un costo realmente ridicolo.
Perché ChatGPT costa 20 dollari al mese.

Pensa che, tra l’altro, è diventato una chiave non solo del nostro Marketing.
Ho iniziato a condividere le basi di questo metodo con il gruppo di Dentisti che fanno parte della Profit Monday Society e una delle nostre serate è stata dedicata allo spiegargli come creare un articolo di blog educativo per spiegare una prestazione. Sono rimasti letteralmente senza parole.

Poi ad aprile, ho condiviso i segreti con i clienti del Quantum Leap: il programma più avanzato che c’è in Accademia, al quale possono accedere solo quei clienti i cui studi hanno raggiunto un determinato livello di efficienza e di performance.

Si tratta del Gruppo di Clienti che lavora direttamente con me in coaching e con cui poi ci incontriamo tre volte all’anno in sessioni di mastermind in posti bellissimi. Sono dei veri e propri ritiri, durante i quali, per qualche giorno, lavoriamo come un’alleanza di cervelli sulla crescita di tutti gli Studi.
In uno di questi mastermind, ho condiviso i segreti del prompting adattivo educativo e sono letteralmente impazziti.

In conclusione…e un invito al corso gratuito

 

Il mondo da questo punto di vista è molto ampio e il mio obiettivo, è di farti capire la potenza di qualcosa che c’è.

Molti hanno ancora in testa che l’Intelligenza Artificiale sia il futuro.
No. L’intelligenza artificiale è il presente.

Una puntata di podcast, certamente non è il posto migliore per poter approfondire tutti questi argomenti ma credo che con tutto quello che abbiamo detto, un’idea più chiara per poter andare ad approfondire, adesso Tu ce l’abbia.
Anzi, a dirla tutta, credo che con alcune delle cose che ti ho spiegato hai una consapevolezza sull’intelligenza artificiale che la maggior parte delle persone non ha.

Sappi inoltre, che c’è un’ulteriore opportunità, se vuoi approfondire tutto quello che ti ho detto.

Ho organizzato un minicorso online gratuito su zoom a cui puoi registrarti cliccando direttamente su questo link:

https://bit.ly/partecipa-al-webinar-da-zero-a-mago-dei-contenuti

Sarà il 27 settembre 2023 alle ore 20:00 e trascorreremo insieme circa due ore e mezza entrando maggiormente nei dettagli e facendoti vedere anche degli esempi di prompting educativo adattivo.

Spero quindi che Tu sia arrivato a leggere questo articolo prima di quella data 😉

Ti do appuntamento al prossimo episodio, ciao!

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