La domanda strategica più importante per la crescita dello Studio Dentistico

Strategia di crescita dello Studio Dentistico: la domanda più importante

Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questa nuova puntata di “Grassi Risultati in Odontoiatria”.

In questo episodio voglio fare con Te una riflessione strategica.
Ti dico ciò perché voglio condividere con Te dei pensieri che inizialmente ho fatto su di me e sulle mie Imprese e poi da lì, ho un pochettino generalizzato e allargato le riflessioni.

D’altronde si è chiuso da poco il primo trimestre, quello che è il primo ciclo di 90 giorni dell’anno e come ho spiegato tante volte anche all’interno di questo podcast, alla fine del primo sprint di 90 giorni si fa il bilancio e si ridefinisce come correre il secondo sprint.

Questo degli sprint di 90 giorni è un approccio strutturale di tutto il Sistema Operativo Profit Monday ed è anche lo stesso identico modo in cui ho organizzato la gestione delle mie Attività.
E quando faccio questo lavoro, c’è una domanda a cui cerco una risposta incessantemente.
Perché da questa risposta, può dipendere quasi totalmente il risultato dell’anno: nel bene o nel male.

E il retroscena che mi ha fatto pensare all’argomento di questa puntata, è stata la lettura di un libro. Considera che sto registrando questo episodio subito dopo il break del weekend. E proprio nel weekend, in un momento di relax stavo rileggendo le note che ho fatto su uno libro che in realtà avrò già letto e riletto sicuramente più di cinque volte.

Il libro in questione è “Antifragile” di Nassib Nicholas Taleb, un libro che tra l’altro ti consiglio di leggere e che parla di come rendersi antifragili cioè resistenti al caos che si genera attorno a noi.
E non solo.
É un libro che ti parla di come fare a prosperare nel disordine e nel caos.

Rileggere alcuni passaggi mi ha acceso una lampadina. Tant’è che sono andato nella mia biblioteca, ho preso un altro suo libro, “The Black Swan” cioè “Il cigno nero” e da lì…bam!
Ecco che sono arrivate le mie riflessioni, che hanno proprio a che vedere con quella domanda così importante di cui voglio parlarti e che poi è anche l’idea totalitaria che sta dietro alla puntata di oggi.

Ma prima di addentrarci nei meandri delle riflessioni post-talebaniane…

 

Quale formato scegli?

 

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole. A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast.

 

 

Qui puoi guardare il video.

 

 

 

Oppure continua a leggere.

***

Nassim Nicholas Taleb

 

Allora, prima di tutto, per un minimo di comprensione della questione, fammi dare il necessario background.

Nassim Nicholas Taleb è un filosofo, un saggista, un matematico finanziario, esperto di teorie della probabilità, è libanese ed è stato naturalizzato statunitense.

Ha scritto diversi libri, tre sono stati grossi best seller, uno è “Antifragile”, che è il suo penultimo libro, direi che l’ha scritto intorno al 2012.
Poi ha scritto “Rischiare Grosso”.
Il suo primo libro invece, che è poi quello che l’ha portato alla conoscenza del grande pubblico, è “Giocati dal caso” che ha scritto ormai più di vent’anni fa (nel 2000-2001 più o meno).
Il secondo libro è stato proprio “Il cigno nero” ed è quello che si porta dietro tutta la riflessione che facciamo insieme oggi e proprio perché parliamo di “cigno nero”.


La metafora de “Il cigno nero”

 

Capiamo quindi che cosa c’entra un cigno nero in tutto questo discorso.

La metafora che lui ha utilizzato nell’incipit del libro, è che prima della scoperta dell’Australia (perché si parla sempre della scoperta dell’America ma c’è stata anche la scoperta dell’Australia) gli abitanti del vecchio mondo erano convinti che tutti i cigni fossero bianchi.
E per loro questa era una convinzione inconfutabile, perché era pienamente confermata dall’evidenza empirica: ti guardavi attorno e tutti i cigni erano bianchi.

Tra l’altro, nella Londra del XVII secolo quando si voleva definire una cosa impossibile, si diceva che fosse un cigno nero.
Poi però è stata scoperta l’Australia e un esploratore olandese, tale Wild De Vlamnig, quando è arrivato nell’Australia occidentale intorno al 1700 ha visto il primo cigno nero.
Così, improvvisamente, l’impensabile è diventato una realtà: Tutti erano sicuri che qualsiasi cigno si fosse visto sarebbe stato bianco ma di fatto quella visione del mondo è andata in frantumi con la scoperta dei cigni neri.

Taleb usa questa metafora per far passare un concetto molto importante.
Il punto è che:


una conoscenza basata sull’esperienza pregressa è una conoscenza fallace che ci rende fragili davanti a quell’infinità di eventi che in realtà si possono verificare.

Infatti basta un solo cigno nero, per sbriciolare l’asserzione generale ricavata da millenni (non so quando sia nato il cigno come specie però certamente ci sono stati milioni di avvistamenti di cigni bianchi).

 

Le 3 caratteristiche dei “cigni neri”

 

Partendo da qui, Taleb afferma che la storia e la società, sono fortemente influenzate da eventi rari imprevedibili di grande impatto.
Eventi che, appunto, definisce usando questa metafora “i cigni neri”. E tra l’altro, questi eventi, sono impossibili da prevedere sulla base dell’esperienza passata, hanno conseguenze enormi e vengono spiegati solo a posteriori dando peraltro a volte alle Persone, l’illusione che fossero prevedibili.

Taleb definisce che i cigni neri, cioè questi eventi, hanno tre caratteristiche.
Sono eventi al di fuori delle normali aspettative, sono eventi che hanno conseguenze di vasta portata e sono eventi che a posteriori tendiamo a razionalizzarli come se fossero stati prevedibili.

Per capire qualche esempio di cigno nero della storia, la prima guerra mondiale o l’ascesa di Hitler e la seconda guerra mondiale col senno di poi. Ma prima, si è trattato di eventi che di fatto erano al di fuori delle normali aspettative, hanno avuto conseguenze di vasta portata e a posteriori tendiamo a razionalizzarli e definirli come prevedibili.

Pensiamo anche al crollo del muro di Berlino, al crollo dell’Unione Sovietica, l’attentato alle torri gemelle nel 2001, la crisi di Lehman Brothers nel 2008, la pandemia di Covid 2020.

Ecco, potremmo disquisire sul fatto che nessuno si aspettasse questi eventi. Alcuni di questi, secondo me, qualcuno se li aspettava ma è proprio qui il punto: perché qualcuno poteva aspettarseli?

La teoria del cigno nero, spiega l’importanza di essere consapevoli dei limiti delle nostre conoscenze, e usare questi eventi rari – questi cigni neri – come punto di partenza per dei ragionamenti di evoluzione. E non tanto considerarli come delle eccezioni da nascondere sotto il tappeto.

Ma torniamo al pragmatismo della questione perché non voglio finire a registrare una puntata estremamente filosofica. Perché a mio parere c’è una questione molto pratica da tenere in considerazione.

La relazione tra conoscenza e decisioni

Secondo Taleb i cigni neri sono eventi o nuove conoscenze che si collocano al di fuori di quello che sappiamo.
Se ci pensi…


è solo con le informazioni che abbiamo a disposizione e che conosciamo, che possiamo fare ragionamenti prendere decisioni o fare delle previsioni.

E nell’ambito nel quale siamo chiamati a ragionare, prendere delle decisioni o fare delle previsioni, ci mancano delle informazioni. Come ad esempio l’esistenza degli animali cigni neri in Australia.
É ovvio che quelle che possiamo fare sono delle congetture certamente parziali o addirittura sbagliate.

E allora, fatto questo passaggio, i ragionamenti, le decisioni e le previsioni che possiamo fare, si basano sulle informazioni che sappiamo.
Ma quello che non sappiamo può fare sì che tutti questi ragionamenti siano fallaci.

 

I cigni neri nello Studio Dentistico

 

Facciamo quindi convergere tutto quello che ti sto dicendo, nella cosa importante che voglio che ti porti a casa con questa puntata. E che riguarda il tuo Studio Dentistico e i cigni neri che si possono verificare all’interno di quel tuo contesto.

Non parlo di cigni neri planetari ovviamente.
Parlo di eventi al di fuori delle tue normali aspettative che hanno implicazioni di ampia portata nella tua realtà e che potevano essere previsti se l’approccio fosse stato diverso.

Di fatto ti sto prendendo un concetto di Taleb di macroeconomia o di macro realtà e lo sto applicando nel tuo ambito microeconomico e di una realtà più piccola.

Facciamo degli esempi per capire meglio che cosa intendo.

La persona che se ne va, che si licenzia dalla sera alla mattina e lascia lo Studio nelle famigerate braghe di tela è un cigno nero. É un evento al di fuori delle normali aspettative che ha implicazioni di ampia portata.

Nello stesso modo, una situazione finanziaria che per una tempesta perfetta lascia lo Studio senza liquidità in cui neanche i finanziamenti bastano per pagare le tasse e il Titolare deve fare delle iniezioni di capitale, magari andando a disinvestire dei beni o degli investimenti personali, è un evento al di fuori delle normali aspettative che ha implicazioni di ampia portata.

Un risultato di profitto negativo, dopo un anno nel quale lo Studio e il Titolare hanno lavorato duramente come gli operai nelle miniere, è lo stesso discorso. É un evento al di fuori delle tue normali aspettative che ha delle implicazioni di ampia portata.

Ecco, questi sono tutti cigni neri possibili per lo Studio.

 

L’assumption fondamentale quando si prendono decisioni

 

Adesso considera questo: tutte le analisi che fai per gestire quello che stai facendo e per definire cosa fare per ottenere i risultati che vuoi (quindi tutti i tuoi ragionamenti le tue previsioni e di conseguenza le tue decisioni) si basano su tre cose.
O meglio, su due.
Ma poi ce n’è una terza che lavora lì sotto.

 

I 3 elementi alla base delle scelte

 

Il primo di questi elementi, sono le cose che sai di sapere.
Quindi tutte le conoscenze che hai, le abilità che padroneggi, le informazioni a tua disposizione, quanto sta facendo lo Studio, cosa sta succedendo in questo ambito, come fare quella cosa lì per farla bene, eccetera.

Quindi è certo che ognuno di noi, quando fa ragionamenti, previsioni o deve prendere decisioni, si appoggia sulle cose che sa di sapere.

Però attento, poi ci sono anche altri aspetti che di certo esistono ma che non conosci.

Quindi ci sono anche le cose che sai di non sapere.
Le cose che sai di non sapere, potresti paragonarle alle carte nel sabot del mazziere a black jack. Sai che arriverà una carta ma sei consapevole di non sapere quale carta arriverà.
Pertanto sei consapevole di non sapere delle cose. Magari sai di non sapere alcuni dati importanti sulle performance dello Studio – però lo sai – e di conseguenza anche questo influenza i tuoi ragionamenti, le tue previsioni e di conseguenza le tue decisioni.

Tuttavia per quanto riguarda la gestione dei cigni neri le informazioni più importanti quelle determinanti e quelle che fanno veramente la differenza sono quelle che non sappiamo di non sapere.
Tutto quello che non abbiamo mai immaginato ma che se venisse messo a nostra conoscenza cambierebbe tutte le carte in tavola: ecco come si generano i cigni neri nel tuo Studio.


I cigni neri nel tuo Studio sono la conseguenza delle cose che non sai di non sapere.

Quella persona che se ne va dalla sera alla mattina lasciandoti in braghe di tela è un cigno nero che però avresti potuto prevedere.
E magari anche eliminare, se avessi organizzato correttamente la gestione delle Risorse Umane in Studio ma non te ne sei occupato perché ci sono cose in quest’ambito che non sai di non sapere.

Stesso discorso sulla situazione finanziaria tragica nella quale si trova lo Studio, perché ci sono cose che non sai di non sapere sulla gestione del denaro degli incassi dei pagamenti.

E per l’altro esempio per il quale nonostante lavori come un matto i risultati non arrivano, il motivo di questo cigno nero è perché ci sono cose che non sai di non sapere relativamente a come deve essere organizzato lo Studio per uscire dalla zona pericolo ed entrare in quella della ricchezza ed abbondanza.

 

La domanda da cui dipendono i Risultati

 

Quindi, dov’è la sfida per un titolare di Studio Dentistico oggi?
Per essere intellettualmente onesto, è la stessa sfida che ho anche io e qualsiasi altro Titolare di Impresa.

La domanda da cui dipendono i risultati nel bene e nel male dell’Attività è:

“Cosa c’è che non so di non sapere?”

Capisco che la ricerca di questa risposta è un concetto un po’ marzulliano.
Ma il punto è che dobbiamo soltanto lasciare che quanto sappiamo – cioè ciò che sappiamo di sapere – ci guidi ovviamente ma senza impedirci di vedere, di notare, di percepire ciò che non sappiamo.

Oggi penso che sia fondamentale mantenere le antenne alzate. Perché tutte le sensazioni di cui parlavo in quei casi, quegli esempi che ti ho fatto, di segnali ne danno se siamo attenti a cogliere questi segnali.
E da lì iniziare a scavare è fondamentale. Essere continuamente alla ricerca di nuovi trend, di nuove dinamiche per scoprire le informazioni che ci mancano, le strategie che ci mancano, gli approcci che ci mancano.

È fondamentale essere più ricettivi e aperti ad imparare costantemente delle cose nuove.


Chi si barrica in quello che sa già, limita profondamente la sua capacità di raggiungere il successo e di essere felice, di scoprire i cigni neri e agire di conseguenza.

Se ci pensi, ti impone un cambiamento degli schemi mentali.
Comporta il fatto di trasformare la percezione di quella realtà unidimensionale determinata solo dalla direzione delle cose che sappiamo ed entrare in un gioco molto più multidimensionale. Molto più sfaccettato, che però è anche un gioco molto più emozionante, molto più dinamico ma soprattutto molto più efficace per il tuo grande piano.
Vale a dire per il sogno che sta dietro tutto ciò per cui stai facendo quello che stai facendo.

Perché è l’approccio che ti permette di evitare, di prevedere, di annullare o di gestire più facilmente quei cigni neri che si verificano normalmente e ciclicamente all’interno della tua realtà.

Ovviamente scoprire questi cigni neri non è un compito facile.
Perché è un po’ per definizione: noi non sappiamo ciò che non sappiamo. É un po’ come se fossimo tutti quanti un pochettino orbi, un pochettino ciechi con le fette di prosciutto o di seitan sugli occhi (per chi non mangia la carne).
Di conseguenza, ecco perché affermo che scoprire cosa non sappiamo di non sapere implica un cambio radicale dell’atteggiamento mentale ma apre un mondo di opportunità completamente diverso. Perché ti permette di gestire lo Studio ad un livello decisamente superiore.

 

In conclusione

 

Io credo che ognuno di noi che ha un’Attività, è chiamato ad ampliare i propri schemi mentali. Ricercare un ascolto più intuitivo, per seguire e allenare anche la capacità di notare più sfumature nei colori che vediamo attorno a noi tutti i giorni. Perché lì dentro, ci sono le sfumature che danno quei segnali dell’avvento di un cigno nero.

E poi dobbiamo essere orientati sistematicamente ad imparare cose nuove per aumentare la nostra consapevolezza. Perché è proprio la consapevolezza aumentata che ci permette di rendere prevedibili degli eventi che all’apparenza non lo sono.

Per migliorare i risultati della tua Attività, devi riuscire a prevedere e giocare d’anticipo rispetto ai cigni neri.

Chiudo perciò questa puntata chiedendoti: “Cosa non sai di non sapere?”.
E soprattutto: “Cosa sei impegnato a fare da subito dopo per scoprirlo?”

Ti aspetto nella prossima puntata. Ciao!

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