Capire il corretto dimensionamento del Team dello Studio Dentistico

Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questo nuovo episodio di “Grassi Risultati in Odontoiatria”.

Come faccio a capire se nel mio Studio c’è il numero giusto di persone?

Che parafrasato potremmo anche dire:

Come faccio a capire se sono dimensionato correttamente da un punto di vista di Risorse Umane?

Questa è la domanda che mi ha fatto Marinella e la risposta a questa domanda, è l’argomento di questo episodio.

Tra l’altro, prima di iniziare, ti voglio ricordare che se hai delle domande puoi certamente farmele.
Io tendenzialmente, quando ricevo delle domande do la risposta – se la so – e tante volte, come in questo caso, quando la domanda stessa merita magari una risposta anche all’interno del podcast (perché magari è un argomento che so interessare a tanti) la faccio diventare un episodio.

Quindi se hai delle domande,  puoi scrivermi una mail oppure puoi scrivermi attraverso i social tramite Facebook o Instagram.

Ti sprono quindi se hai domande: falle, che magari nascono anche degli argomenti per degli episodi ancora più interessanti di quelli che io da solo posso partorire.

Ciò detto, in questo episodio parliamo proprio di questo.
E in modo particolare voglio svelarti quelli che io chiamo i quattro errori kamikaze del corretto dimensionamento delle Risorse Umane e un metodo molto semplice ma estremamente efficace che puoi applicare per arrivare a capire esattamente di che tipologia di persone hai bisogno e in che numero.

Ma prima di tutto questo…

Quale formato scegli?

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole. A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast

Qui puoi guardare il video

https://youtu.be/ucu68EIAWS4

Oppure continua a leggere.

***

Il corretto dimensionamento delle Risorse Umane: condizione necessaria ma non sufficiente

Il corretto dimensionamento delle Risorse Umane è una condizione necessaria, anche se non è sufficiente, per il raggiungimento dei risultati dello Studio.

E ciò perché, ovviamente, per fare tutto quello che è necessario fare per poterti portare a casa il risultato che stai cercando, servono determinate ore uomo/ore donna e chiaramente la mancanza di disponibilità di ore, quindi delle Persone che si devono occupare di questa attività, fa sì che determinate attività non vengano fatte.

E questo ovviamente compromette i Risultati.

Si tratta quindi di una condizione necessaria anche se non sufficiente perché quelle persone devono avere anche le competenze per poter portare a termine queste attività correttamente.

Pertanto il corretto dimensionamento è soltanto un pezzettino.
É sicuro però che se lo Studio non è dimensionato correttamente, non si riescono ad ottenere Risultati adeguati. Certo si può ottenere un risultato ma certamente non il miglior risultato che quella struttura sottodimensionata come persone potrebbe invece produrre se fosse dimensionata correttamente.

Di fatto quindi si lascia sul tavolo del denaro e della soddisfazione ma soprattutto si lasciano fuori dalla porta dei Pazienti che non vengono curati.

Ciò premesso, prima di vedere il metodo di analisi per riuscire a rendersi conto quale sia il corretto dimensionamento dello Studio, vediamo analizziamo quelli che ti ho definito…

I quattro “errori kamikaze”

Tante volte uno Studio è dimensionato male – indipendentemente dal fatto che abbia fatto un ragionamento analitico, scientifico, logico, rispetto al numero di Persone di cui ha bisogno – a causa di questi quattro errori kamikaze.

Li definisco “errori kamikaze” perché quando il Titolare li commette, applica delle logiche che gli fatto avere da questo punto di vista una politica organizzativa decisamente suicida.

Guardiamoli tutti e quattro: non sono necessariamente in ordine di importanza. Ho cercato di metterli in un ordine più che altro logico per poter anche io afre dei collegamenti nella spiegazione.

Il primo che ti segnalo, è:

Il ragionamento del dimensionamento del Team unicamente dal punto di vista economico

Ti faccio un esempio per essere chiaro.
Questa è la classica situazione che si verifica quando un Titolare di Studio analizza i numeri di risultato con il proprio Commercialista. E vedendo un utile basso comincia a dare di matto perché l’utile non è quello che vorrebbe, considerato tutto il tempo che ha passato in Studio a lavorare.

E come spesso dico quando faccio questo esempio, il Commercialista dall’altra parte del tavolo lo guarda un po’ stranito come per dire:

“Perché ti agiti così tanto? Come fai a non capire la matematica elementare? È una questione lineare se l’utile è quello che è. É una questione di ricavi meno costi e quindi se il tuo utile è troppo basso, è perché hai dei costi troppo alti.”

Mi limito a questo passaggio perché non voglio aprire la parentesi del perché solitamente il Commercialista dia una risposta di questo tipo che si focalizza sul fatto che i costi sono troppo alti e magari non faccia riflettere sul fatto che i ricavi sono troppo bassi.

In effetti ricavi meno costi uguale profitto e se voglio aumentare il mio profitto devo ridurre i costi.
Se lavoro tanto e il mio profitto è basso perché i miei costi sono troppo alti.
Dov’è che spendo tutti questi soldi?

Se vai a vedere in qualsiasi Studio, la voce di costo più alta è nel personale.
Lì c’è la voce di costo più alta e qualcuno potrebbe dire “Beh certo, siamo in Italia! il costo del lavoro è altissimo.”

Ci mancherebbe, è verissimo.
Sono d’accordo con Te: in Italia il costo del lavoro è altissimo. Ma come mi hai sentito dire qualche episodio fa, abbiamo lanciato il progetto dell’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico anche oltreoceano, partendo dagli Stati Uniti.
E anche lì, dove il costo del lavoro è diverso rispetto al nostro e certamente la politica di tassazione sul lavoro è diversa rispetto alla nostra, in uno Studio Dentistico la voce di costo più elevata è quella del personale.

Di conseguenza, quando si ragiona il dimensionamento del Team da un punto di vista meramente economico, cioè differenza tra ricavi e costi, la voce dei costi del personale è elevata.

E il titolare che entra in questo errore, in questa mentalità kamikaze, comincia a ragionare dove può recuperare. E come dico mille volte quando faccio questo esempio, il capro espiatorio diventa il personale di segreteria, non certamente le ASO. Perché il Titolare non può lavorare senza le ASO di conseguenza si chiede: “Ma la Segretaria mi serve davvero?”

Così, taglia la Segretaria e ha l’illusione di avere aumentato il mio Profitto. Quando in realtà, magari, genera un sottodimensionamento che fa sì che determinate attività semplicemente non vengano fatte.

E questo accade perché se fa anche l’ASO, si può occupare solo di alcune cose di quella Segreteria, proprio perché una parte del tempo ce l’ha impegnato a fare l’attività da ASO.
A meno che, le poltrone non siano vuote. Ma qui il problema sarebbe di un’altra dimensione.

Di conseguenza, occupandosi delle attività da ASO si occupa delle più urgenti attività di segreteria ma al 99,9% lascia fuori le altre attività che non sono quelle urgenti che però sono quelle importanti e strategiche del ruolo della segreteria. E questo semplicemente perché non ne ha il tempo.

Ti sto facendo giusto un esempio per capire il concetto di quelle attività che sono direttamente collegate al traffico di Pazienti, alla saturazione delle poltrone e alla generazione del fatturato.

Quindi errore kamikaze numero uno, quando si parla di dimensionamento è ragionare unicamente da un punto di vista economico.

L’errore kamikaze numero due invece è quello del…

Perseguire una sbagliata filosofia di dimensionamento

C’è il sottodimensionamento, c’è il dimensionamento corretto e c’è il sovradimensionamento. E cioè: ho meno persone di quelle che mi servono, ho esattamente le persone che mi servono, ho più persone di quelle che mi servono.

Beh, allora, sfatiamo subito un mito: non esiste il corretto dimensionamento perché in realtà è impossibile essere dimensionati esattamente per il volume di attività che devi gestire.
Perché il volume di attività che devi gestire in un’attività come quella di uno Studio Dentistico, ha delle fluttuazioni, non è esattamente costante, non c’è una vera e propria stagionalità.
Però non c’è nemmeno una costanza come ci potrebbe essere in una linea produttiva di una qualche merce.

Quindi il corretto dimensionamento all’interno dello Studio è un po’ una chimera.

Ci rimangono allora due filosofie il sottodimensionamento e il sovradimensionamento. Anche sottodimensionamento e sovradimensionamento in generale sono due approcci errati, seppur per ragioni diverse.

Il sottodimensionamento, l’abbiamo già detto, ti fa mancare delle ore lavoro che servono per finalizzare determinate attività che sono collegate a qualcosa nel sistema di generazione del Profitto. Di conseguenza rimane fuori qualcosa, hai meno ricavi, curi meno Persone, sei più vicino al punto di pareggio, guadagni di meno e così via.

D’altro canto però il sovradimensionamento, essendo il personale uno dei costi maggiori in assoluto per lo Studio, ha un impatto troppo devastante sulla redditività dello stesso.
E quindi anche in questo caso, è un approccio da scartare.

“Allora scusa Andrea, non ho capito.”

In effetti dobbiamo inserire due piccole sfumature.
Abbiamo detto: no sottodimensionamento, il corretto dimensionamento non esiste, no sovradimensionamento.
Ma in questi spazi c’è il leggero sottodimensionamento e il leggero sovradimensionamento.

Il leggero sovradimensionamento ti fa avere un po’ più di ore lavoro rispetto a quelle che ti servono, perché sei un pochettino più tranquillo e hai le persone che si possono occupare di fare alcune finezze. Anche se io non lo farei.

Nel leggero sottodimensionamento invece, che è quello che a me piace, le attività da fare sono un pochettino di più rispetto alla disponibilità di lavoro complessivo che hai.

Perché ti dico che a me piace di più questo approccio?

Primo perché di fatto non sprechi del denaro, perché in realtà io non credo che sia vero che quando hai più tempo per fare le cose le fai meglio, anzi.
Seconda cosa, perché il leggero sottodimensionamento tiene sempre quel minimo di tensione che fa essere molto più concentrati, molto più sul pezzo e molto più efficienti. Ovviamente è un leggero sottodimensionamento, sennò stiamo parlando del sottodimensionamento che abbiamo scartato per quello che abbiamo detto prima.
La terza ragione per cui io ti consiglio di optare per questo è perché avendo meno persone puoi pagarle un pochettino di più. Puoi fargli arrivare un pochettino più di soldi in tasca, puoi ingaggiare magari dei professionisti migliori e dal mio punto di vista, meglio averne un pochettino meno pagati bene che averne tanti pagati poco.

Arriviamo quindi all’ errore kamikaze numero tre.

Per dimensionarsi correttamente chiedono al Team

Se Tu chiedi al Team, quasi certamente ottieni una risposta che è:

“Boss, Doc, abbiamo bisogno di una ASO in più, di una Segretaria in più, di un qualcosa di in più…”

Questa è una risposta tendenzialmente abbastanza classica.
Ti dico tendenzialmente perché in alcuni casi, ci sono Persone iperaccentratrici che non vogliono nessun altro e che ti danno la risposta esattamente contraria della serie:

“Non c’è bisogno di nessuno, ci penso io!”

Questa risposta però, te la danno senza essere minimamente consapevoli del fatto che non ci pensano loro perché non sono in grado o perchè non ce la fanno da un punto di vista di tempo a disposizione.

Però diciamo che questo caso, è molto ridotto rispetto alla risposta classica che è “Doc, dobbiamo assumere qualcuno in più…Serve più gente…Servono più Risorse”.

Quando Tu chiedi loro il perché, la risposta che ottieni è “perché non c’è tempo per fare tutto”.

In realtà qui l’errore kamikaze è alimentato da due questioni.
La prima, i membri del Team non hanno una visione omnicomprensiva dei processi che ci sono all’interno dello Studio e quindi la loro visione può essere sbagliata.
La seconda ragione, è perché molto spesso quella mancanza di tempo non è necessariamente collegata alla mancanza di Risorse Umane ma è conseguenza di non saper attribuire le corrette priorità alle cose delle quali ci si deve occupare.

Fai caso ad una questione: se Tu vai da un membro del tuo Staff e gli chiedi perché non ha fatto una determinata cosa qua, ti senti rispondere “perché dovevo occuparmi di tutte le altre.”
È sempre così: ogni volta che una cosa non è stata fatta, è perché si doveva occupare delle altre cose.

In un contesto di questo tipo, entro leggermente nella gestione delle Risorse Umane, è estremamente importante che ogni Persona non solo abbia chiaro l’elenco delle sue responsabilità.
Deve anche capire quali sono le responsabilità primarie, le attività primarie. Vale a dire quelle vitali, che quando deve scegliere cosa buttare giù dalla torre, quelle rimangono sempre sulla torre.

Sappi che se così non è, le Persone tendono a seguire la strada a minor resistenza e quindi ad occuparsi dei compiti che gli vengono meglio o che gli piacciono di più. Ma magari non sono quelle le attività chiave di quel ruolo che sono quelle necessarie a spostare la lancetta dei risultati maggiormente.

Quindi l’errore kamikaze numero tre, è decidere il dimensionamento del Team in base al punto di vista del Team.

Quasi sempre questo ti porta ad un eccessivo sovradimensionamento o sottodimensionamento, che però si appoggia su una disorganizzazione probabilmente interna e una poca chiarezza interna. E quando in un contesto poco chiaro vai a mettere più Persone, cioè più variabili, ecco quello diventa il preludio per il disastro.

Arriviamo quindi all’errore kamikaze numero quattro:

Non considerare la corretta proiezione temporale

Quando una persona chiede “Qual è il mio corretto dimensionamento” spesso lo fa, riferendosi al volume d’affari che ha oggi.
Ma non è detto che il volume d’affari che hai oggi sia il volume d’affari che vuoi o che ti serve.

Ti serve perché magari devi uscire dalla zona pericolo, allontanarti dal breakeven point, entrare nella zona di ricchezza e abbondanza. Quindi ti serve un determinato volume d’affari diverso.

Oppure vuoi un volume d’affari diverso perchè è quello che ti permette di generare la quantità di profitto, di guadagni, di stile di vita che stai cercando.

Ecco:


se ragioni il dimensionamento semplicemente rispetto al presente rischi di metterti in grosse difficoltà per raggiungere quell’obiettivo che hai in testa, quello che vuoi o quello che devi raggiungere.

La corretta filosofia di dimensionamento, consiste nel ragionare il dimensionamento rispetto al posizionamento che ti serve per gestire quel volume d’affari che vuoi.

La mancanza di quello ti tiene inchiodato al presente e non va bene.

Quindi, riepilogando, i 4 errori kamikaze sono:

  1. ragionare solo da un punto di vista economico (quindi solo per i costi che ci sono associati al personale);
  2. perseguire una sbagliata filosofia di dimensionamento;
  3. chiedere al Team;
  4. non considerare la corretta proiezione temporale.

Ciò detto e capito che cosa porta a fare scelte suicida da un punto di vista di dimensionamento, voglio spiegarti adesso un sistema semplice.


Il Metodo Analitico per determinare il corretto dimensionamento del Team

Partiamo dal presupposto che non c’è una formula matematica che puoi prendere e puoi applicare. E ciò perché, come dico sempre, c’è troppa varietà nelle realtà dei vari Studi Dentistici.

Ovviamente il numero di Persone è tanto collegato anche alla tipologia di prestazioni che vengono fatte e di conseguenza il mix di prestazioni che vengono fatte all’interno di uno Studio, è diverso rispetto al mix di prestazioni che vengono fatte all’interno di un altro Studio.

Pertanto cambia la necessità di Persone per fare funzionare queste due Realtà con questi mix tanto differenti.

C’è però un metodo analitico che, anche se semplice, funziona in qualsiasi studio e soprattutto ti evita gli errori kamikaze.

Quindi prendi carta e penna se puoi, oppure torna a rileggere o riascoltare la puntata, per segnarti delle cose se non ti dovessero rimanere in testa. E ciò perché, ci sono alcuni passaggi logici da fare.

Come anticipato, noi vogliamo avere un leggero sottodimensionamento proiettato rispetto a dove vuoi essere, e non tanto dove sei, in modo da dimensionare lo Studio correttamente per poter ottenere quel livello di redditività che stai cercando.

Benissimo.

Definire l’obiettivo di Fatturato da raggiungere alla fine dell’anno fiscale

 

In questa logica allora, occorre partire dall’obiettivo di fine anno e quindi ragionare il tuo dimensionamento rispetto a dove vuoi essere a fine anno.

In questo podcast mi hai sentito parlare più volte della corretta logica di pianificazione degli obiettivi, abbiamo fatto questa attività proprio a cavallo della chiusura e dell’apertura del nuovo anno fiscale.

Si ragiona sempre con un obiettivo un pochettino più lungo, 3-5 anni ma poi, ragionando a ritroso, si arriva al risultato dell’anno fiscale e quindi alla fine di quest’anno fiscale Tu hai un determinato obiettivo di ricavi.

 

Definire il volume di Fatturato delle 5 prestazioni Profit Booster

Partendo da quello, fai uno spaccato e fai un po’ di chiarezza relativamente a quale è il volume d’affari che devi generare nelle varie prestazioni.
Non c’è bisogno di fare un’analisi iperanalitica perché certe cose sono anche un po’ la conseguenza di quello che capita, in base anche alla tipologia di Pazienti che arriva.
Ma sicuramente è importante che Tu ti faccia chiarezza sulle cinque prestazioni che all’interno di questo podcast mi hai sentito tantissime volte definire come le prestazioni profit booster. Perché sono quelle che spostano la lancetta del Profitto maggiormente.

Quindi, budget complessivo: quale deve essere il volume di queste cinque prestazioni profit booster?

Lo ragioni, dopodiché vai a porti delle domande. Ad esempio:

“Per fare x mila euro di igiene dentale, di quante ore alla poltrona devo avere bisogno? Per fare x fatturato di ortodonzia di quante ore mediamente ho bisogno alla poltrona?”

In merito a questo tema, i dati del tuo fatturato, i dati del tuo gestionale, i dati delle performance dell’anno precedente (cioè “i soliti” indicatori chiave di performance) sono fondamentali per poter fare correttamente questo calcolo.

Ragiona quindi di quante ore di igiene hai bisogno o di quante ore di ortodonzia invisibile o di quante ore di estetica hai bisogno e dividi il volume d’affari di quella prestazione per la redditività oraria del tuo Studio per quella specifica prestazione, se vuoi essere iper preciso.
Altrimenti se lo dividi per la relatività oraria dello Studio in generale, introduci un elemento che potrebbe sballare un pochettino i ragionamenti soprattutto se il tuo Studio ha dei forti sbilanciamenti verso prestazioni ad alta o a bassa redditività.

Ad ogni modo, credo che Tu abbia capito non è scienza missilistica: stiamo facendo un ragionamento che ci permette di tagliare con l’accetta quante ore di quelle specifiche prestazioni devi produrre.

Se vuoi fare un discorso iper generico puoi anche fare così: prendi il fatturato dello Studio e dividi per la reddittività oraria a poltrona dello Studio. In questo modo ottieni un’indicazione di quanto devono lavorare le varie poltrone.


Identificare la quantità di ore necessarie per erogare le prestazioni: il dimensionamento dell’area clinica

A quel punto guardi la disponibilità delle ASO dove servono: il suggerimento è di ragionare in maniera distinta per prestazione perché ad esempio l’igiene non ha bisogno dell’ASO e quindi se tieni le cose separate è tutto più semplice.

Così facendo, vai a vedere quante ore di disponibilità di ASO hai e sai perfettamente se ne hai abbastanza oppure no. In tal modo puoi comprendere se devi introdurre una nuova risorsa, full-time o part-time, o se devi chiedere più ore alla/alle ASO che hai già.

Di fatto, procedendo in tal senso, ti rendi conto se, quella che possiamo definire “la tua linea di produzione” dispone delle Risorse necessarie per poter produrre tutto quello che deve produrre.

Allo stesso modo di quanto fatto per le ASO, vai a verificare se la disponibilità oraria che ti hanno dato tutti quanti i Collaboratori è sufficiente per coprire l’obiettivo che vuoi raggiungere (perché il presupposto è che non stai toccando i prezzi per farlo).

In base a ciò riesci a comprendere se devi chiedere a quei Collaboratori, a quegli Igienisti, più ore, oppure se ti devi mettere a cercare un Collaboratore in più, per occuparsi di quelle specifiche attività per generare quel volume d’affari che vuoi.

Questo approccio ti serve per valutare il dimensionamento del personale dell’area clinica.

Identificare la quantità di ore necessarie per erogare le prestazioni: il dimensionamento dell’area extra-clinica

Per quanto riguarda la parte extra-clinica ci sono due strade che puoi adottare.

Anche qui si tratta di un metodo se vuoi un pochettino empirico che indipendentemente dal mix di prestazioni dello Studio, ho visto essere decisamente preciso in questi 13 anni.
O meglio, sono arrivato a questo numero mettendo insieme il dimensionamento di Studi che sono diventati realmente efficienti nel curare i Pazienti e nel generare Profitto mentre lo fanno.

La regola è che normalmente serve una Risorsa ogni due poltrone.
Quindi uno Studio che ha una o due poltrone ha bisogno di una Risorsa. Uno studio che ha 3-4 poltrone ha bisogno di due Risorse per poter gestire tutta la parte di segreteria.

Se ci pensi, c’è una parte magari più di front office, quella che accoglie il Paziente, che sta dietro l’agenda e così via. E una parte un pochettino più di back office, che si occupa della parte più amministrativa dello Studio ed è anche quella che si interfaccia con i Pazienti magari per l’accettazione dei Piani di Cura, la definizione e gestione dei piani di pagamento e così via.

Uno Studio con 5-6 poltroni ha bisogno di 3 Persone solitamente. Poi, superate le 6 poltrone non c’è più così linearmente questa tipologia di proporzione. Vale a dire che non necessariamente uno Studio con 8 poltrone ha bisogno di 4 Persone in segreteria o uno Studio con 12 poltrone ha bisogno di 6 Persone in segreteria.

E ciò perché in realtà, tecnologia e procedure efficaci permettono di generare efficienza.
Diciamo però, che per la media della dimensione classica degli Studi Dentistici che ci sono oggi in Italia, può valere questo rapporto.

D’altro canto però, se lo Studio è in una fase particolare perché è un po’ “incastrato” o vuole accelerare e magari fare lavorare le sue quattro poltrone come se fossero sei – ad esempio perché adotta una strategia di orari continuati di lavoro al sabato che aumentano il numero di ore – ovviamente bisogna fare un ragionamento diverso.

Oppure uno Studio che vuole “spingere” in modo particolare in un determinato anno fiscale, perché magari si sta preparando ad un ampliamento o un trasferimento di struttura, e quindi vuole creare un pochettino di cassetto anche per assorbire il colpo dell’investimento della struttura, allora si può adottare anche qui un metodo un pochettino più analitico.

Si parte sempre dall’obiettivo di fine anno e questa volta ci si concentra sull’andare a ragionare in tal modo:

“Per poter fare questa tipologia di fatturato, quante prime visite devo fare? Quanti Pazienti devo riattivare?”

Questo dà un’idea di tutte quelle attività di Marketing interno che devono essere gestite. Può dare un’idea anche rispetto alle attività del “day by day”, cioè di quante cose in più ci sono da fare. Grazie a questo è possibile poter capire Chi se ne occupa e rispetto alle Persone che attualmente ci sono all’interno dello Studio, rendersi conto se le attuali Persone se ne possono occupare oppure no.

Facciamo un esempio per capirci bene.

C’è un elevato numero di prime visite da dover erogare perché si vuole dare una decisa spinta all’aumento del fatturato.

La parte clinica, diciamo, è sotto controllo: c’è chiarezza, c’è tempo in poltrona e c’è Chi può erogare questa cosa. Ragionandoci su, emerge che il Titolare ha lo spazio in agenda per poter gestire queste prime visite ma magari la segreteria, per come è strutturata adesso, non ha il tempo per affiancare il Titolare in tutte queste prime visite.

Nella filosofia del Sistema Operativo Profit Monday, il Paziente è sempre affiancato da una Persona di segreteria in tutta quanta la Customer Experience della sua prima visita perché questo ha un impatto sulla capacità di erogare una prima visita da “effetto wow” e anche ad alta conversione che permette di aumentare l’accettazione dei Piani di Cura e il loro valore medio.

Se nessuno può fare questa attività, fare chiarezza in questo modo, con i numeri alla mano, permette di rendersi conto che magari c’è bisogno di inserire una Persona in più e fare una leggera riorganizzazione interna per poter coprire questa attività che oggi è lasciata completamente abbandonata.

Considera sempre che un’attività quando è lasciata abbandonata genera un costo organizzativo perché non produce quello che dovrebbe produrre.


Un mancato ricavo è automaticamente anche sempre un costo perché ti sfila, anche se in maniera invisibile, del denaro dalle tasche.

Questo quindi è l’approccio più analitico.

Consigli per il corretto dimensionamento del Team

Quello che abbiamo visto è molto potente per evitare i quattro errori kamikaze e ottimizzare il numero delle tue Risorse all’interno del Team. E di conseguenza, per ottimizzare anche i costi e poter generare la massima efficienza.

Voglio darti anche alcuni consigli comunque quando parliamo di dimensionare il Team.

Il coraggio di osare

A volte c’è un po’ di paura proprio per i costi che ci sono associati all’inserimento di una Persona.
Se hai un obiettivo in testa, se hai un piano, se hai una buona strategia e magari intercetti una Persona giusta: osa.

Lanciati perché se vuoi smuovere la situazione nella quale ti trovi e portarti a un nuovo livello di risultato, hai bisogno di aggiungere delle variabili.

Altrimenti, se continui a giocare la partita con la stessa tipologia di carte che hai in mano, il risultato di quella “mano di gioco” risulta probabilmente quella dell’anno fiscale precedente.

Restare costantemente in selezione

L’altro consiglio che ti do, non è tanto per il corretto dimensionamento ma per poter essere poi dimensionato correttamente e non trovarti sottodimensionato, quando sai che ti serve una Persona: resta continuamente in selezione.

Solitamente le selezioni vengono aperte quando una Persona si rende conto di avere bisogno di qualcuno. E solitamente questo accade quando quel bisogno sta urlando perché c’è un’altissima inefficienza, soprattutto per certi ruoli.

Io rimarrei costantemente in selezione: pensa a quanto è difficile trovare un Igienista.

“Andrea ma se mi capita un Igienista nel momento in cui non ne ho bisogno?”

Beh, quello è un problema di lusso.
É decisamente meglio al non trovare un Igienista quando ne hai bisogno.

E poi, vale un po’ il punto precedente: magari non ne hai ancora bisogno però osa!

Magari lo inserisci e solo questo ti può far concentrare maggiormente per fare quei benedetti 200.000 € a poltrona di igiene.

Sì, hai letto bene: 200.000€ a poltrona che fa esclusivamente igiene.

So che qualcuno può strabuzzare gli occhi nel leggere che una singola poltrona può fare 200.000 € in prestazioni di igiene, terapia parodontale di supporto e sbiancamento.

Ma l’obiettivo dei nostri Clienti e il risultato che raggiungono molti di loro quando mettono a posto correttamente l’area di igiene, è un fatturato che si aggira intorno ai 200.000€ a poltrona con igiene, tps, sbiancamenti e così via.

Non voglio aprire in questo contesto la parentesi.
Ti ho fatto questa considerazione, semplicemente per dirti: tirati dentro la Persona e piuttosto lavora per aumentare il volume delle prestazioni erogate.

In modo particolare per un Collaboratore: resta tendenzialmente sempre in selezione perché è più facile che riesci ad avere la Persona che ti serve quando ti serve. Altrimenti, se fai partire le selezioni quando hai bisogno di qualcuno, c’è un delta esagerato tra quando parti con la selezione e quando poi trovi la Persona corretta.

Non scegliere solo per le competenze

L’ultimo consiglio che è più collegato all’inserimento ma mi sento di dartelo perché si parla anche in un certo senso di corretto dimensionamento, è scegli l’essere umano non scegliere soltanto le competenze.

Ma ti posso ribaltare anche questa frase: scegli le competenze non solo l’essere umano.

Non deve essere solo una bella Persona: deve avere le competenze per poter ricoprire efficacemente quel ruolo.
E non deve essere solo una Persona che ha grandi competenze in quel ruolo: deve essere anche una bella persona. Per bella Persona intendo una bella Persona da inserire nel Team, che possa funzionare correttamente, che possa allinearsi ai tuoi valori e ai quelli del Team. Perché questi due elementi competenze e atteggiamento sono fondamentali per il successo di questa Persona nel suo ruolo e in un certo senso per poter disporre del corretto dimensionamento.

In conclusione

Alla luce di tutto quello che abbiamo visto, fatti due calcoli: siamo all’inizio dell’anno e spero che Tu sappia quale obiettivo vuoi ottenere entro la fine di quest’anno.

Fai “girare due numeri”, senti un po’ quello che ti dicono e in base a questo, renditi conto se sei correttamente dimensionato. Se non lo sei, individua quali ruoli ti mancano e vai immediatamente a cercarli.

Da parte mia ti do un grandissimo in bocca al lupo per questa stagione: ormai è iniziato il secondo mese dell’anno e si sono scaldati i motori, adesso si tratta di iniziare a pedalare molto velocemente.

Se senti il bisogno di accelerare la tipologia di risultati che stai ottenendo e non sei già un nostro Cliente, allora puoi certamente prendere in considerazione il Sistema Operativo Profit Monday.

Non so che tipo di risultati può generare per Te ma se vai a vedere la media dei risultati generati per i Clienti, ti dice che nel giro di 12 mesi il Profitto dello Studio raddoppia. Anzi, la media dice che aumenta del 120%, quindi più che raddoppia.

Ti invito quindi a seguire il link che trovi in fondo a questo articolo, a prendere tutte le informazioni e decidere di fare una chiacchierata con noi per renderti conto di quanto questo Sistema Operativo può aiutarti a renderti la vita più semplice per la gestione dello Studio e aumentare i risultati economici.

Da parte mia, in bocca al lupo…ci sentiamo alla prossima puntata, ciao!

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