Demotivazione nel Team? Quando basta una persona a influenzare tutti gli altri

Demotivazione nel Team? Quando basta una persona a influenzare tutti gli altri

Oggi parliamo di qualcosa di… infettivo.

No, tranquillo, non è quello che pensi. Non parliamo di virus influenzali o di protocolli di sterilizzazione.

Parliamo di qualcosa di molto più subdolo. Qualcosa che può infiltrarsi nel tuo Studio, diffondersi silenziosamente tra il tuo Team e, nel giro di poche settimane, trasformare un ambiente di lavoro sereno in un campo di battaglia emozionale.

È il virus della demotivazione.
E sì, lo so, può sembrare esagerato parlare di “virus” quando si tratta di atteggiamenti.

Ma lascia che ti racconti una storia… così puoi capire perché sto usando questa analogia così pertinente.

Quando un Team perfetto collassa

Laura ha un Team affiatato e motivato.

Sette persone che lavorano insieme da anni. Un clima sereno, di collaborazione. Risultati eccellenti. Pazienti soddisfatti.

Tutto perfetto.

Fino a quando, a settembre, Laura decide di assumere una nuova segretaria per gestire l’aumento del lavoro.

 

Sulla carta, perfetta: competente, preparata, con ottime referenze.
Durante il colloquio motivata e professionale.

Settimana 1: La nuova segretaria si lamenta.
Qui l’organizzazione non è il massimo”, dice a bassa voce a una collega.
“Nel mio studio precedente facevamo diversamente.”

Laura pensa: “Normale, è il periodo di ambientamento.”

Settimana 4: Un’altra collega inizia a fare commenti negativi.
Forse ha ragione Anna. Effettivamente qui alcune cose si potrebbero migliorare…”

Laura inizia a preoccuparsi, ma pensa ancora: “Sarà una fase.”

Settimana 8: BOOM. L’intero Team è demotivato.
Lamentele continue. Critiche. Atmosfera pesante.
La qualità del lavoro cala. I pazienti iniziano a percepire la tensione.

Laura si guarda attorno sconvolta e si fa una domanda che le gela il sangue:
“Come ha fatto una sola persona a ‘contagiare’ un intero Team motivato in soli due mesi?”

 

Ecco quello di cui parliamo oggi: la demotivazione si comporta esattamente come un virus.
E uso questa analogia solo perché ha incredibili affinità che permettono di semplificare tantissimo la spiegazione degli effetti della de-motivazione.
Infatti la demotivazione è come se avesse i suoi ceppi, i suoi vettori di trasmissione, i suoi portatori sani.

E se non conosci queste dinamiche, prima o poi il virus arriva anche nel tuo Studio.

Oggi scoprirai:

  • Come si trasmette il virus della demotivazione
  • Come riconoscere i primi sintomi dell’infezione da demotivazione
  • Come immunizzare il tuo Team
  • Come bonificare un ambiente già infetto

Nello scorso episodio abbiamo parlato di come il Team può compromettere, smorzando, le performance individuali.
Oggi capiamo come i comportamenti di un individuo possono compromettere le performance di team

Quale formato scegli?

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole. A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast.

Qui puoi guardare il video

Oppure continua a leggere.

***

Perché la demotivazione si comporta come un virus

Ok, prima che tu pensi che il caldo di questo periodo mi abbia fatto andare fuori di testa a parlare di virus e epidemie di demotivazione…
…lascia che ti spieghi perché questa non è solo una analogia didattica.

Negli ultimi anni, gli scienziati comportamentali hanno scoperto qualcosa di importante: gli stati emotivi si trasmettono seguendo dinamiche simili a quelle di un’epidemia.

È stato dimostrato che le emozioni negative si diffondono attraverso i cosiddetti “neuroni specchio” – quelle cellule del cervello che ci fanno “rispecchiare” automaticamente le emozioni delle persone che abbiamo intorno.

E qui viene il bello: le emozioni negative sono mediamente 7 volte più contagiose di quelle positive.

Sì, hai sentito bene. Sette volte.

È come se la negatività fosse un super-virus e la positività fosse… beh, un raffreddore leggero.

Quindi, quando Laura ha visto il suo Team trasformarsi in due mesi, stava assistendo a una vera e propria epidemia comportamentale.

Allora vediamo come si propaga il virus della demotivazione.

Le 3 vie di trasmissione del Virus della Demotivazione

1. Trasmissione Verbale

È il meccanismo più evidente. Si diffonde attraverso:

  • Lamentele costanti
  • Commenti negativi (“Questa cosa non funzionerà mai”)
  • Critiche continue

È come i droplet di un colpo di tosse: ogni volta che qualcuno si lamenta, rilascia “particelle” di negatività nell’ambiente.

2. Trasmissione Comportamentale

Qui non servono nemmeno le parole:

  • Linguaggio del corpo
  • Espressioni facciali
  • Ritardi sistematici
  • Svogliatezza evidente


Basta osservare questi comportamenti per esserne contagiati.

3. Trasmissione Energetica

È quella sensazione di “aria pesante” quando entri in una stanza.

  • Stati emotivi che si percepiscono fisicamente
  • Sensazione di oppressione
  • Energia negativa palpabile


Non serve interazione diretta: basta essere nello stesso ambiente.

 

La domanda che potresti avere è: “Ma Andre, attecchisce facilmente?”

Perché la Demotivazione attecchisce così facilmente

Ci sono tre motivi specifici per cui la demotivazione si diffonde così facilmente:

1. Bias di Negatività

Il nostro cervello è programmato evolutivamente per notare prima i pericoli. Una lamentela attira più attenzione di un complimento.

2. Effetto Validazione

Quando qualcuno si lamenta e un altro è d’accordo, la lamentela sembra più legittima. “Se anche Marco la pensa così, forse è vero.”

3. Sindrome del Branco

Tendiamo a conformarci al gruppo. “Se tutti pensano che qui ci siano problemi, allora ci sono davvero.”

I 5 Ceppi del Virus della Demotivazione

Anche il virus della demotivazione ha… potremmo definirli… dei ceppi diversi.
E ciascun ceppo ha le sue caratteristiche specifiche.

Ceppo Alpha - "Il Critico Cronico"

Sintomi: Questa persona trova sempre qualcosa che non va, in qualsiasi situazione.
Frase tipica: “Non funzionerà mai, ve l’avevo detto. L’ho sempre saputo.”
Modalità di contagio: Critica costante che mina la fiducia nelle decisioni e nei progetti.
È il ceppo più aggressivo perché attacca direttamente la fiducia nel futuro.
Come riconoscerlo: Se senti spesso “Io ve l’avevo detto” o “Tanto qui non cambia mai niente”, hai identificato un portatore del ceppo Alpha.

Ceppo Beta - "Il Nostalgico Tossico"

Sintomi: Questa persona rimpiange un passato in cui “tutto era meglio”
Frase tipica: “Prima era tutto meglio, qui le cose prima funzionavano diversamente. Non siamo più quelli di una volta”
Modalità di contagio: Resistenza sistematica a ogni cambiamento, idealizzazione del passato.
Blocca l’innovazione e crea nostalgia tossica.
Come riconoscerlo: Ogni proposta di miglioramento viene accolta con “Ma prima facevamo così e andava bene.”

Ceppo Gamma - "La Vittima"

Sintomi: Questa persona non riesce mai a fare il suo per colpa degli altri.
Frase tipica: “Non ho potuto fare XYZ, perché sono gli altri che non hanno fatto… bla bla bla”
Modalità di contagio: Deresponsabilizzazione diffusa, cultura del “non è colpa mia”.
Distrugge la cultura della responsabilità.
Come riconoscerlo: Zero autocritica, sempre qualcun altro è responsabile dei problemi.

Ceppo Delta - "Il Sabotatore Passivo"

Sintomi: Formalmente questa persona manifesta allineamento ma nella pratica c’è un sabotaggio sostanziale.
Frase tipica:Sì, sì, va bene” seguito da un non fare sistematico.
Modalità di contagio: Sottile erosione dell’impegno, resistenza passiva.
È il più difficile da riconoscere perché sembra collaborativo.
Come riconoscerlo: Dice sempre di sì ma i risultati non arrivano mai.

Ceppo Omega - "Il Burnout Contagioso"

Sintomi: Stanchezza cronica, cinismo profondo.
Frase tipica: “Non ce la faccio più, è tutto inutile, tanto non cambierà mai niente.”
Modalità di contagio: Un senso di esaurimento emotivo che si propaga, senso di inutilità di ogni azione.
È il ceppo terminale che può uccidere la motivazione di un intero team.
Come riconoscerlo: Rassegnazione, mancanza totale di energia, cinismo profondo.

 

Ok, abbiamo visto il virus, i ceppi, adesso è il momento di fare un po’ di diagnosi.
Perché è inutile sapere tutto sui virus se poi non riesci a riconoscere quando il tuo Team è infetto.

I 10 Sintomi Clinici del Team Infetto

Ho messo insieme una checklist di 10 sintomi.
Se ne riconosci 3 o più nel tuo Studio, probabilmente hai un’infezione in corso…

  1. Aumento dei ritardi e delle assenze non giustificate
  2. Diminuzione della proattività, si reagisce solo quando necessario
  3. Calo nella qualità del lavoro svolto, più errori del solito
  4. Aumento dei conflitti interni, tensioni tra colleghi
  5. Sensazione di “aria pesante” quando entri in Studio
  6. Diminuzione di iniziative e proposte migliorative
  7. Aumento delle lamentele e delle critiche verso l’organizzazione
  8. Riduzione dello spirito di squadra, ognuno pensa per sé
  9. Resistenza a cambiamenti e novità, “si è sempre fatto così”
  10. Generale senso di frustrazione e rassegnazione

 

E arrivati a questo punto come potremmo dimenticarci dei…

Soggetti a Rischio

Non tutti si ammalano allo stesso modo.
Ho identificato 4 categorie ad alto rischio.

  1. Personalità empatiche
    Paradossalmente, le persone più sensibili e comprensive sono le prime a essere contagiate. Assorbono le emozioni altrui come spugne.
  2. Chi ha maggiore carico di lavoro
    Lo stress abbassa le difese immunitarie motivazionali.
  3. Persone in momenti personali difficili
    Se a casa le cose non vanno bene, sono più vulnerabili al contagio lavorativo.
  4. Nuovi inserimenti
    Non hanno ancora sviluppato “anticorpi” contro la negatività specifica dello Studio.
    Ne abbiamo parlato in questo articolo. Ti consiglio di andare a leggerlo se non lo hai ancora fatto. 

Se hai identificato l’infezione, non entrare nel panico. È curabile.
Ma serve un approccio sistemico, non sintomatico.

Come Curare il Virus della Demotivazione

Credenza comune:
“La demotivazione è un problema individuale.
Se Anna è demotivata, devo motivare Anna.”

Verità nascosta:
“La demotivazione è un problema sistemico.
Se Anna è demotivata, devo intervenire su Anna e devo sanificare l’intero ambiente contemporaneamente.”

Da oggi devi pensare come un epidemiologo:

  • Cura chi è malato del virus
  • Bonifica l’ambiente
  • Poi immunizza il sistema
  • Infine, mantieni la salute collettiva

Non chiederti più: “Come motivo Marco?”
Chiediti: “Come creo un ambiente in cui Marco possa essere e restare motivato?”

 

Ok, ora passiamo dalla teoria alla pratica per eliminare la demotivazione, rendere il tuo Team immune e far crescere la motivazione.

Come far crescere la motivazione all’interno del tuo Team

1. Identifica e Intervieni Subito

Prima di tutto, identifica chi ha problemi di motivazione e intervieni subito.

Fissa una chiacchierata individuale. Non fare discorsi motivazionali. Con empatia affronta la questione.

Non chiedere “Cosa ti demotiva?” ma “Cosa ti farebbe sentire più coinvolto e soddisfatto qui?”

Ascolta senza giudicare e chiedi: “Cosa possiamo fare insieme per migliorare questa situazione?”

2. Isola Temporaneamente le Fonti di Contagio

Se qualcuno sta influenzando negativamente gli altri, valuta di ridurre temporaneamente le sue occasioni di interazione con il team, fino a quando la situazione non migliora.

3. Coinvolgi il Team nella Soluzione

Parla con il team e spiega che vuoi lavorare con loro per eliminare tutte le cose che contribuiscono a creare la frustrazione quotidiana.

Spiega che non avverrà tutto in un istante, che ci vuole tempo, ma che sei impegnato e focalizzato sulla questione.

Lavorate insieme per modificare procedure che fanno sprecare energie inutilmente

4. Collega Ogni Attività a uno Scopo Più Grande

Ricordati di collegare ogni attività che dovete fare a uno scopo più grande.

Ogni cosa che fate non serve solo per erogare bene delle prestazioni, ma ha lo scopo di far sorridere, masticare ed essere felici altre persone.

A volte si perde di vista la questione.
Spiegare il perché, cioè il motivo che è alla base della motivazione.

Se ci pensi, motivazione non è altro che la parola Motivo + Azione: devi assumerti la responsabilità di dare i motivi giusti alle persone per agire.

5. Celebra i Successi Sistematicamente

Celebra sistematicamente i successi e le cose fatte bene, condividi risultati straordinari ottenuti con i pazienti.

Quando raggiungete degli obiettivi che vi siete dati, festeggiateli, anche solo 2 minuti di riconoscimento collettivo vanno bene

6. Alimenta la Crescita Personale

Fai in modo che l’ambiente alimenti la crescita personale, che ci sia sempre per tutti l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno.

Non servono per forza corsi costosi.
Anche solo: “Questo mese Anna impara a gestire la nuova procedura XYZ” va benissimo.
Le persone che crescono sono naturalmente motivate. Il ristagno nella crescita genera invece demotivazione.

Cosa Evitare Assolutamente

Mi raccomando, mentre fai tutto questo evita di fare il motivatore e basta.

Un errore tipico è fare discorsi motivazionali invece di sistemare i problemi veri.

Prima risolvi quello che non funziona, poi motiva.


Attento poi!
Non farti trarre in inganno dal pensiero: “È solo una persona che si lamenta, passerà”.

La negatività si diffonde velocissimo. Intervieni subito.


Evita di aspettare che succeda il casino per agire.

Ogni più piccolo segnale ha bisogno di interventi tempestivi.
Uccidi il mostro fin che è piccolo, perché è più facile.

 

Conclusione

Ascolta bene… 
Abbiamo detto che la negatività si diffonde, ma per gli stessi motivi anche la positività lo fa.

La domanda è: “Cosa vuoi che si diffonda nel tuo Studio?”

 

Puoi lasciare che le cose vadano come vanno…

O puoi costruire consapevolmente un ambiente dove lavorare è un piacere.

Il punto di partenza sei tu.

 

Un Team motivato non è solo più produttivo.

Rende il tuo lavoro molto più piacevole.


Inizia oggi.

 

Ti aspetto nel prossimo episodio.

E se questo ti è servito, condividilo.

 

Ciao!

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