Mi faccio intervistare e finiamo sul personale!

Andrea Grassi: un'intervista personale per festeggiare 100 puntate del Podcast "Grassi Risultati in Odontoiatria"

Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questa puntata speciale del Podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”…speciale perché è la puntata numero 100.
Guarda, non riesco quasi a crederci: significa che sono praticamente due anni, nei quali ogni settimana esce una puntata nella quale io faccio sproloqui relativamente alla mia visione della gestione dello Studio Dentistico.

E mi sembra quasi impossibile pensare che sistematicamente, davvero con una costanza incredibile, ogni venerdì esce un episodio. E mi fa molto piacere!

Tra l’altro il podcast è stato quasi una bellissima scoperta. Iniziata per esplorare un canale che ritenevo utile per poter così condividere la mia visione, dare dei consigli, contribuire a quella che è un po’ la mia missione personale nella vita. Ed anche quella di Ekis e dell’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico. E cioè di essere risorsa e dare valore.

E poi è diventato, in realtà, qualcosa che mi ha assorbito tanto.
Perché mi piace, perché mi diverte, perché è cresciuto tantissimo in ascolti. Molto di più di quanto anche solo potessi immaginare.
Poi messaggi di richieste, complimenti…insomma molto, molto, molto bello.

Ho pensato un po’ a cosa fare per la puntata 100. Perché volevo che fosse un po’ una puntata particolare.
Non è esattamente il compleanno, il secondo compleanno del podcast, però 100 è questo numero tondo un pochettino significativo.

E allora pensaci che ci penso, mi è venuta un’idea per questa puntata che te lo dico subito sarà totalmente diversa dal solito.
Perché in questa puntata non voglio tanto parlarti di Te e del tuo Studio, sempre che Tu sia un Titolare di Studio Dentistico!
Perché in questi quasi due anni ho scoperto che tra gli ascoltatori del Podcast ci sono anche tante Persone che non sono Titolari di Studio Dentistico, che poi traslano all’interno della loro realtà delle strategie, delle tattiche, dei consigli che in effetti poi funzionano in una qualsiasi tipologia di realtà.

Come dicevo, in questo episodio non voglio parlare di Te, non voglio parlare del tuo Studio ma voglio parlarti un po’ di me e farlo in una maniera particolare.

Ho chiesto ad un Intervistatore molto particolare di farmi delle domande in modo tale così, da condividere quella parte più “di Andrea”, che magari non conosci sia dal lato professionale che dal lato personale.

Lui ci ha pensato un po’ e ha accettato.
Quindi non sarò da solo in questo episodio, ci sarà un Intervistatore molto particolare che mi farà le sue domande e io, con grande trasparenza, darò le mie risposte.

 

Quale formato scegli?

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole. A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast

 

 

Qui puoi guardare il video

 

 

 

Oppure continua a leggere.

***

 

Chi sono, cosa faccio e cosa mi appassiona: mi racconto attraverso una serie di domande

 

Andrea

Ciao Geppetta, sono Andrea, come sempre.
Senti un po’, comportati come un Intervistatore professionista, di quelli specializzati nell’intervistare i personaggi dello spettacolo.
Devi farmi un elenco di domande alle quali io risponderò nel mio podcast perché voglio farmi conoscere meglio dai miei Ascoltatori.

Considera che dal 2010 aiuto i Titolari di Studio Dentistico a far crescere le loro attività avendo più denaro, più tempo libero e più libertà personale. E in ogni episodio del podcast fornisco strategie, tattiche, consigli per far crescere lo Studio.

Nel 2022 ho lanciato questo podcast che si chiama “Grassi Risultati in Odontoiatria” e siamo arrivati alla centesima puntata. Cento: una ogni settimana.
E in occasione di questo episodio speciale, vorrei parlare di me invece che degli Studi dei Titolari.

Vorrei che i miei Ascoltatori mi conoscessero meglio attraverso proprio le tue domande.

Quindi fammi almeno, dai diciamo, dieci domande che ritieni utili per questo obiettivo.
Proponimi anche qualche domanda creativa, esilarante, strana: esci dalle righe delle classiche interviste abbottonate e fai in modo che la puntata sia divertente.

 

Geppetta

Certo Andrea, sarà un piacere aiutarti a creare un’intervista interessante e coinvolgente per il tuo podcast. Ecco una serie di domande che potrebbero aiutarti a mostrare vari aspetti della tua personalità e della tua carriera ai tuoi ascoltatori.


Se dovessi descrivere il tuo podcast in tre parole quali sarebbero?

 

Andrea

Uh, probabilmente… probabilmente… caccia al tesoro. Perché “Caccia al tesoro”?
Perché ogni puntata è una… Caccia al tesoro!

Un po’ per me, per trovare l’argomento dell’episodio, perché non è semplicissimo. Ecco perché tante volte chiedo a Chi lo ascolta di mandarmi delle domande in modo tale da sapere di parlare di qualcosa di utile.

E poi caccia al tesoro anche per gli Ascoltatori perché non credo che ogni puntata sia utile a Tutti in ugual maniera, perché è probabile che ognuno magari certe cose le abbia già sistemate.
Ma allo stesso tempo, sono profondamente convinto che all’interno delle puntate disseminati qua e là ci siano per ogni Ascoltatore, dei piccoli tesori. Cioè delle cose che una volta prese ed applicate nella loro realtà possono veramente cambiare di tanto i risultati che stanno ottenendo.

 

Un momento chiave o un evento che ti ha portato a dedicarti all’aiuto dei Titolari di Studi Dentistici?

 

Andrea

Sì, beh è la storia, è il motivo per cui è iniziato tutto questo, spesso la racconto…

Lavoravo per un’Azienda, la più grossa Azienda di proprietà italiana, che vende ai Titolari di Studio attrezzature, materiali e tecnologie.
Un giorno, mentre ero a pranzo con l’Amministratore Delegato, mi ha iniziato a parlare del fatto che fosse molto preoccupato per la situazione del mercato.

Eravamo alla fine del 2008, inizio del 2009 ed era appena arrivata la Legge Bersani.

Io stavo facendo formazione e coaching per il loro top management e per la struttura commerciale e non mi ero mai avvicinato ad uno Studio Dentistico, se non da Paziente.
Lui chiacchierando mi disse:

“Vedi, dobbiamo insegnare ai Dentisti…dovreste insegnare ai Dentisti le stesse cose che fate con noi o che noi abbiamo fatto negli anni o che io ho studiato negli anni, per capire come gestire bene la mia Attività. Perché il mercato dello Studio Dentistico è completamente cambiato…”

Mi faceva questo ragionamento proprio perché sapeva che se i suoi Clienti fossero andati in crisi a causa di questo cambio del Mercato, anche Lui sarebbe andato in crisi e anche la sua Azienda.
Era un grande imprenditore illuminato e visionario!

Alla proposta del “Perché non fai dei corsi per Dentisti?”, la mia risposta è stata:

“No, assolutamente no.”

Io al tempo lavoravo esclusivamente con grandi Aziende nazionali e multinazionali, giravo all’estero per fare formazione e coaching, non avevo nulla a che fare con i Titolari di Studio Dentistico e avevo un target e una proiezione mentale completamente diversa.

Mi ricordo che Lui ha insistito tanto e questa cosa mi ha mi ha toccato. Perché tutte le volte che vedo qualcuno estremamente convinto di qualcosa, io sono attirato da questa tipologia di comportamento.
E ricordo molto bene, che nelle serie successive, questa cosa mi ha spinto a fare una sorta di autoanalisi e mettere sul piatto una cosa che avevo nella pancia da un po’.

E cioè il fatto che lavorare con queste grandi aziende fosse sì figo da una parte (perché anche solo parlando con Amici dicendo loro quali fossero i miei Clienti o dove ero appena andato per fare un corso, faceva molto figo) però non mi nutriva più come mi nutriva un tempo.
Perché vedevo sempre costantemente parte del mio lavoro ostacolato da tutta una serie di dinamiche e politiche interne di queste grosse aziende, molto normali, che però avevano iniziato un pochettino a stancarmi.
Sai, i Manager che mettono gli interessi personali davanti agli interessi dell’Azienda…o comunque Persone che gestiscono qualcosa di qualcun altro e alla fine non rischiano realmente loro. E di conseguenza, curano queste cose in modi un po’ diversi dalla mia scala di valori, che essendo sempre stato un imprenditore di piccole imprese ho sempre guardato il mondo con occhi diversi.

Ecco, ero soddisfatto di quello che stavo facendo ma non ero completamente appagato.

E allora ho deciso di ascoltare questa chiamata.
Dopo qualche tempo ci siamo riseduti a tavolino per potermi permettere di capire le dinamiche di uno Studio Dentistico. Ed ecco che nel 2010, dopo un bel po’ di tempo passato a capire che cosa stava succedendo all’interno di Studi che funzionavano e che non funzionavano (grandi, piccoli, al nord, al sud) sono uscito e abbiamo lanciato il progetto dell’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico.

Ad inizio 2010 c’è stato il primo corso e da lì praticamente tutti i mesi (perché non accade così ad agosto e a dicembre) sono in una sala con dei Titolari di Studio Dentistico. Oggi per il percorso di implementazione del Sistema Operativo Profit Monday, all’epoca per i vari appuntamenti del Master in Imprenditoria Odontoiatrica.

 

Hai un rituale o una routine particolare prima di registrare un episodio del podcast?


Andrea

Beh, sì. Dunque, tutti gli episodi sono fatti decisamente a braccio.

Normalmente un episodio nasce in questo modo…
Sono in giro, sento qualcosa, vedo qualcosa, Qualcuno mi dice qualcosa. Oppure sono in una riunione con il Team magari interfacciandomi con i nostri Dental Business Coach. O chiacchierando con alcuni dei Clienti (gli unici con i quali faccio personalmente delle sessioni, che sono i partecipanti al percorso del Quantum Leap) che mi dicono delle cose.

Ecco, quando c’è qualcosa che mi colpisce, normalmente me lo annoto come concetto. Me lo fisso perché poi magari non è il momento del pensare alla puntata e la cosa rischia di scapparmi.
Me la annoto solitamente con una nota audio sul cellulare, oppure nell’app Note del mio iPhone e poi quando è il momento di registrare la puntata, prendo quel concetto/quei concetti e vedo quello che mi ispira in quel momento.

Qui accanto sul tavolo ho un blocco di carta e con una biro – lo faccio scrivendo perché scrivere per me è qualcosa che aiuta molto il processo creativo – scrivo i punti chiave. Faccio cioè una sorta di traccia con i passaggi chiave che voglio fare.

Lo faccio in questa maniera perché se andassi semplicemente istintivamente mentre registro potrei dimenticare qualcosa, mentre ragionare a mente lucida e quando non sono ingaggiato nella registrazione mi è più utile.
Mi faccio quindi la traccia e poi con la traccia sott’occhio, nella registrazione vado veramente abbraccio. Faccio cioè una chiacchierata…e probabilmente Chi mi ascolta se ne rende conto che a volte mi fermo a riflettere e pensare quello che voglio dire e come lo voglio dire.

Quindi, è un podcast molto istintivo, nel quale cerco di collegare cervello e lingua per articolare i messaggi un pochettino più utili.
Ecco questo è un po’ il rituale che c’è dietro ad ogni puntata.


Nel corso degli anni come pensi che il tuo approccio verso l’aiuto ai Titolari di Studio Dentistico sia cambiato?

 

Beh, credo che sono diventato più intollerante agli arroganti.
Nel senso che, tantissime volte in passato, quando una Persona era mentalmente di traverso a quello che le stavo dicendo, ero un pochettino più tollerante… Sì, ci sto pensando ma credo che la parola corretta sia dire “tollerante di questi modi”.

Più passa il tempo, più incontro approcci arroganti.
Sia ben chiaro: non sono arroganti tutti i Dentisti.
Ma come credo accada in ogni categoria e in ogni gruppo di esseri umani, capita che ci siano dei soggetti arroganti. C’è qualcuno che lo è particolarmente!
E quando nelle risposte alle cose che gli spiego sento questa arroganza, oggi sempre di più rispondo con:

“Ascolta, ti interessa il mio punto di vista o no? Perché non mi sembra di vedere che i risultati che stai ottenendo sono proprio quelli che vuoi. E forse quello che ti suggerisce la tua di testa non è così utile. Quindi se vuoi io te lo dico, sennò basta. Il mio lavoro non è doverti convincere. Il mio lavoro è doverti spiegare certe cose.”

Insomma, sì, sono un poco più intollerante.
Mi infastidisce un pochettino di più quando c’è un approccio di questo tipo.

La cosa che mi rende felice è che persone che hanno un approccio del genere sono veramente rare.

 

Qual è il consiglio più strano ma efficace che hai mai dato a un titolare di Studio Dentistico?

 

Di chiudere lo Studio.
Questo chiudere lo Studio ha due sfaccettature.
Ho in testa due episodi molto chiari collegati alla stessa cosa.

Uno con Andrea: un Dentista che è arrivato ad un nostro corso. Di fatto mi diceva che viveva una vita particolarmente complicata perché come tanti Titolari di Studio, aveva aperto due strutture. In una lavorava alcuni giorni della settimana, nell’altra lavorava gli altri.

Questa è una situazione molto classica e, tra l’altro, un altro elemento molto classico di questa situazione tipica è che solitamente quando lo Studio A lavora, c’è lo Studio B che è chiuso. E quando il Titolare è nello Studio B, lo Studio A è chiuso.
Tutto ciò, si porta dietro delle inefficienze organizzative nelle quali non entro in questo contesto.
Fatto sta che gli ho detto:

“Dovresti senza pensarci di chiudere uno dei due Studi.”

E la sua risposta era stata: “Ma Tu sei pazzo…Ma no, perdo del lavoro.”

Al che gli dissi:

“Guarda, chiudine uno dei due. Concentrati su quella struttura che ha più potenziale e vedrai che tirata una riga, ne godi da un punto di vista di vita e da un punto di vista di guadagni.”

Lui era particolarmente contrario all’idea e io, ovviamente rispettandola, gli spiegavo perché avrei fatto così. É chiaro che tutte le volte che dico qualcosa a qualcuno, mi assumo sempre personalmente e professionalmente una grande responsabilità perché poi quello che quella Persona fa, ha delle conseguenze nella sua vita.

Però ricordo molto bene, quando qualche mese dopo ho rincontrato Andrea durante uno degli appuntamenti di quello che era il Master in Imprenditoria Odontoiatrica.
Mi ha preso da parte e mi ha detto:

“Senti ti volevo ringraziare. Quella cosa che mi hai detto mi aveva dato un po’ fastidio, mi aveva fatto un po’ arrabbiare. Però mi è risuonata: ho fatto come mi hai detto e in effetti oggi sto molto meglio e vivo molto meglio.”

Lo stesso consiglio del chiudi lo studio l’ho dato un’altra volta ad una Dottoressa, che si trovava in una situazione completamente diversa, qualche anno fa.
Giulia, questa Dottoressa, ho avuto la sensazione che avesse aperto lo Studio perché “per fare la Dentista, doveva avere il suo Studio”.
Però per quello che mi diceva e per come me lo diceva, io quello che sentivo in lei non era l’atteggiamento, non era la mentalità del Titolare di Studio. Era a tutti gli effetti, più l’atteggiamento e la mentalità del Collaboratore.

Mi ricordo che abbiamo fatto una lunga chiacchierata e facendole un po’ di domande, questa cosa è venuta fuori e lei mi ha detto: “Tu cosa faresti?”

Io le ho detto:

“Guarda, quello che farei io non c’entra niente con quello che è utile a Te perché siamo due persone diverse. Vedi, io credo che non tutti siano fatti per fare i Dentisti Titolari di Studio.
E più passerà il tempo e più, come sta già succedendo, gestire lo Studio richiederà un livello di competenze completamente diverso da quelle del <<semplicemente fare il Dentista>>.
Credo questo e credo anche che c’è qualcuno che vuole andare a casa continuando a pensare alla sua Attività e a come farla crescere. Così come c’è qualcuno che vuole andare a casa a staccare la spina, sapendo che il giorno dopo dovrà essere nello studio A, B, C o D dove collabora, perché lì c’è un Paziente che qualcun altro ha fatto sedere lì.”

Queste persone sanno che lasciano sul tavolo parte del valore che generano però per loro è più importante che la loro vita sia semplice in questa maniera.

Quindi non credo che tutti siano fatti per fare il Titolare di Studio.
Sono certo che qualcuno abbia le caratteristiche per essere un fantastico Titolare e chi può essere un buon Titolare, deve fare il Titolare.
Chi invece ha le caratteristiche per fare l’ottimo Collaboratore, deve semplicemente fare il Collaboratore.
Tanto c’è bisogno di entrambi per fare funzionare l’odontoiatria in Italia oggi.

Anche perché, lo dico sempre: il numero di Studi calerà, aumenterà il numero di poltrone e quindi ci saranno sempre meno Dentisti Titolari e in proporzione, sempre più Collaboratori.

E quindi in quell’occasione, le ho detto:

“Forse analizzando tutto, io chiuderei lo Studio e mi metterei a fare il Collaboratore, se quello è il ruolo nel quale giocare la partita in cui io posso esprimere il mio meglio ed ottenere in cambio il meglio.”

 

Se dovessi scegliere una colonna sonora per il tuo podcast quale canzone includeresti sicuramente?

 

Beh, sicuramente ci metterei I Believe I Can Fly di R. Kelly.

Perché sì: strategia, protocolli, un sistema efficace per gestire lo Studio…tutto importante.
Ma tantissime volte alcuni Titolari di Studio Dentistico, anche se hanno i migliori strumenti e le migliori strategie a loro disposizione, non arrivano ai Risultati che cercano.

Qualcuno perché non si impegna e qualcun altro perché non ci crede abbastanza.
E non credendoci abbastanza, non ci mette quella “cazzimma” che fa la differenza nel risultato, quindi sicuro I Believe I Can Fly, c’è nella colonna sonora.

 

Qual è stato il feedback più sorprendente che hai ricevuto da un Ascoltatore del tuo Podcast?

 

Questo me lo ricordo molto bene.
Un Dentista di cui non faccio il nome perché il mondo dell’odontoiatria è piccolo. Però è un Dentista che è diventato milionario, non milionario perché il suo Studio Dentistico fatturava un milione ma proprio per quello che ha guadagnato.

Beh, un giorno, alla fine del Laboratorio A++, la reunion che facciamo una volta all’anno con i Clienti di Accademia, si è avvicinato, mi ha ringraziato per il corso e poi mi ha detto:

“Senti, grazie. Perché in realtà forse Tu non te ne sei nemmeno reso conto ma in questi anni oltre a tutti i risultati che ci sono stati per lo Studio, hai salvato anche la mia Famiglia. Quindi grazie!”

Mentre te lo dico mi è venuta per l’ennesima volta la pelle d’oca ripensando a questa storia.
Perché non mi aspettavo minimamente un feedback del genere.

Ed è una cosa che mi ha dato tanta forza.

Oggi la nostra Accademia è una bella struttura e ci sono tante altre persone oltre a me, che si interfacciano con i Clienti ed hanno un impatto sulle loro strutture.
Primi tra tutti i Dental Business Coach che seguono proprio in Studio, l’implementazione del Sistema Operativo.
E tutte le volte che parlo con Loro, ci tengo tantissimo a sottolineare il fatto che con quello che facciamo per i Titolari di Studio, abbiamo un impatto non solo sui risultati ma anche sulla vita delle persone: tutte quelle che lavorano all’interno dello Studio.
Perché banalmente, se c’è un clima più bello, tutte quelle persone che passano lì dentro così tante ore, lo fanno in una maniera decisamente più piacevole.

Ma poi anche perché comunque, quello che noi facciamo, cambia profondamente il modo in cui queste persone possono vivere.

Ecco questa cosa mi ha colpito tanto me la ricordo molto bene perché mai avrei pensato di poter lavorare per salvare una Famiglia.
Io pensavo che il mio (nostro) lavoro fosse semplicemente quello di far funzionare meglio uno Studio, un’impresa, dando più soddisfazione, più tempo libero, più denaro e più libertà personale al Titolare che l’ha creata.

 

C’è un hobby o un’attività che ti appassiona nel tempo libero?

 

Beh, più di una!

Nel senso che a me piace creare. E quindi mi diletto la piccola falegnameria ma probabilmente la cosa che mi prende di più e che mi prende più tempo, è la fotografia.
Sono un grande appassionato di fotografia, passione trasmessa da mio Papà che in gioventù faceva il fotografo.
Mi piace tantissimo studiare per come plasmare le luci e le ombre per fare una foto e quindi scattarla e riscattarla per trovare il modo migliore per farla risaltare. O aspettare la luce giusta se invece è uno scatto fatto con luce naturale per riuscire a trasmettere qualcosa di particolare. Mi piace molto questo processo creativo.

Mi appassiona molto questo vedere questo processo di creazione di produzione di un risultato, che poi se vogliamo, è molto simile alla tipologia di lavoro che faccio.

Poi l’altra passione (che non posso definire hobby) e che in realtà è più di una passione perché credo che sia qualcosa di molto più ampio, è tutto il mio vivere con gli animali.
Essermi circondato di animali, in modo particolare i cavalli.
Per me i cavalli, l’equitazione che faccio e il tempo che passo con i cavalli, sono la cosa sulla quale probabilmente dedico la maggior parte del mio tempo libero di qualità.
Sì sono un malato di equitazione, quella bella fatta bene.

Quindi: “Dov’è Andre?”
Se non sta scattando delle foto, se non se non sta facendo un corso o registrando una puntata del podcast, probabilmente è con i cavalli.

 

Se dovessi imparare qualcosa di completamente nuovo da zero cosa sarebbe?

 

Probabilmente studierei veterinaria.
Perché avendo animali e sapendo che gli animali non possono parlare e non si possono spiegare, vorrei diventare un bravissimo veterinario per poterli aiutare.

Perché credo che ce ne sia bisogno. Ci sono già tantissimi bravi medici che possono aiutare le Persone, io vorrei studiare veterinaria per riuscire a capire meglio quando vedo qualcosa di strano nei miei animali.
Perché tante volte in passato mi è capitato di vedere qualcosa di strano, di essere andato dal veterinario, di essermi sentito dire “tutto ok” e poi a distanza di tempo, tutto ok non era.
E la mancanza di questa conoscenza e di questa impotenza, mi ha sempre generato tanta frustrazione. Quindi se dovessi imparare qualcosa di completamente nuovo da zero, studierei veterinaria.

E poi probabilmente farei il corso su “Come trasformare il tuo ambulatorio veterinario in ambulatorio di successo”.

 

Hai una citazione un motto o un principio di vita che ti guida nelle decisioni quotidiane?

 

Oh sì, sono due e credo che siano due quelli che più spesso sono dei miei tormentoni.

Uno, lo dico molte volte anche ai corsi o quando mi relaziono con le Persone, è:

“Meglio arrossire prima invece di sbiancare dopo”.

Tante volte si fanno gli struzzi, si mette la testa sotto la sabbia perché la situazione che si deve gestire è imbarazzante ma rimanendo con la testa sotto la sabbia, ci si ritrova in una brutta, bruttissima posizione…e “non lo vedi nemmeno arrivare quando arriva” perché piegato a 90 gradi con la testa sotto non te ne accorgi. E quindi dopo, sì che si sbianca!

Quindi meglio arrossire prima invece di sbiancare dopo, è veramente uno dei miei mantra tormentoni. Perché io preferisco affrontare e gestire il problema subito, invece di sperare che si risolva da solo. E ciò perché quasi sempre, dopo è tutto molto peggio: nelle sfide personali e nelle relazioni interpersonali.

E l’altro mantra tormentone è quando faccio qualcosa mi chiedo:

“Quanto è utile che io faccia questa cosa? Quanto è utile per il mio Grande Piano? Quanto è utile per il mio spessore personale? Quanto è utile per il mio valore personale? Quanto è utile per la mia congruenza personale, quanto la fa crescere o fa decrescere? Quanto è utile per un’altra persona che io faccia questo?”

Ecco, tutto questo, mi aiuta tantissimo a discriminare su cosa è giusto che io impegni le mie energie e le mie risorse.

Quando mi rendo conto che una cosa non è utile per me nelle varie sfaccettature, o quando non è utile per gli altri nelle varie sfaccettature, o non è utile per qualcosa di superiore, forse quella è una cosa nella quale io non mi devo impegnare. E quindi questa domanda mi aiuta a discriminare molto bene.

 

Se potessi avere un superpotere per un giorno, quale sceglieresti e come lo useresti?

 

Vorrei il superpotere dell’infondere gentilezza.

Io credo che nel mondo ci sia bisogno di più gentilezza, di più Persone gentili, di più persone che si interfacciano con il resto del mondo con più gentilezza.

Perché credo che sia un ingrediente che possa migliorare la vita di Tutti.
Di Chi la dà, perché quando sei gentile e dai gentilezza ti arricchisci e stai meglio e credo diventi una persona migliore e quando ricevi gentilezza, ti senti avvolto da qualcosa che ti fa stare molto bene.

Pensa che, ad esempio ti prendo una roba che non c’entra niente, quando parlo di vendita, parlo di non vendere come fanno i venditori, i piazzisti insistenti. No.
Parlo di vendere con quella che definisco la gentilezza persuasiva. Perché anche lì apre tantissime porte e credo che sia uno degli ingredienti più importanti che faccia venire voglia a Chi ti sta ascoltando, di comprare Te, il tuo prodotto o i tuoi servizi.

Comunque sia, sceglierei il superpotere della gentilezza da infondere alle altre Persone per fargli vivere una giornata adottando solo ed esclusivamente comportamenti gentili anche nei confronti di Persone che si comportano nei loro confronti da stronze.

Ed è bellissimo vedere l’effetto della gentilezza su queste persone.

 

C’è un’abitudine quotidiana piccola ma significativa che ritieni essenziale per il tuo benessere?

 

Ne ho due e te le cito entrambe.

La prima come ho spiegato tante volte durante il corso Produttività Personale Svelata dove spiego il mio sistema di produttività personale, una cosa che faccio ogni mattina è journaling.

Ho un diario e a ruota libera mentre bevo il caffè della mattina guardando fuori dalle vetratone che ho sulle montagne qui davanti, mi scrivo un po’ tutte le sensazioni che riguardano come è andata la giornata precedente, il come mi sento e il come sono stato. Questo mi aiuta a fare una chiarezza mentale grandissima, soprattutto su quella parte più emozionale ed emotiva che come uomo ma anche come particolare funzionamento del mio cervello, faccio più fatica a governare.
Scrivere per me da questo punto di vista è potentissimo, perché mi permette di fare un’enorme chiarezza.

La seconda cosa poi, che accade immediatamente dopo, è che mi cambio, vado in scuderia e inizio la giornata con i cavalli.
Questo mi mette in uno stato mentale incredibile perchè i cavalli ti richiedono di essere costantemente nel qui ed ora. E in questo modo, alleni costantemente questa abilità che per me è fondamentale per essere felice.

Tantissime Persone vivono male perché non vivono mai nel qui ed ora. Vivono sempre il dolore magari che un passato gli ha generato o la paura e l’ansia di un futuro che deve arrivare.

E l’altra roba che per me con i cavalli è potentissima, è che devi essere capace nel momento in cui sei con loro e lavori con loro sia da terra che montandoli, di lasciare ogni altro pensiero negativo, ogni altra tensione e metterti in uno stato mentale di focus completamente diverso.

E a parte la serenità e la calma che mi infonde stare con loro – anche quando ci sono comunque dei momenti impegnativi che proprio rilassato non ti lasciano – il fatto è che nutrono la mia giornata di emozioni piacevoli. Emozioni che mi danno un buffer, una franchigia che mi permette di assorbire molto bene cose magari meno piacevoli che capitano nel resto della giornata.

 

Qual è la cosa che ti rende più orgoglioso di te stesso, al di fuori della tua carriera?

 

Ma che ne so…non so come rispondere a questa domanda.

Probabilmente il fatto di scegliere di impegnarmi costantemente sulle cose che mi vengono meno bene, sulle parti di me che ritengo più deboli: sia da un punto di vista professionale che da un punto di vista personale.

Da un punto di vista professionale, perché credo che le Persone, in generale, quando sono appassionate di qualcosa, qualcosa di ciò lo fanno bene e qualcos’altro invece non lo fanno bene. E per migliorare e crescere professionalmente, non devi studiare o fare pratica ancora di più di quello che ti viene bene.
Devi fare e praticare quello che ti viene male.

Eppure, il nostro cervello, non è fatto per portarci al successo, ai risultati e alla crescita ma è progettato e programmato per proteggerci.
Ci fa stare solo sulle cose che ci vengono bene.

Ecco, io mi sforzo tantissimo nel dedicarmi a quelle cose che non mi piacciono e che quasi sempre mi vengono anche meno bene.
Da un punto di vista professionale e personale.

Io credo che ogni individuo abbia delle ombre, dei punti nei quali la luce arriva meno.
Io ho le mie che mi sembrano le più brutte, le più terribili, le più terrificanti e quei lati un po’ scuri, quei punti del nostro carattere o del nostro modo di fare che non sono né utili a noi e né utili agli altri e altre cose che invece sono i nostri punti di forza.
E sono orgoglioso di cercare di andare a dedicare del tempo a quelli, perché so che sono le cose che mi possono rendere una Persona migliore.

Per me è estremamente importante questa cosa.

Qualche giorno fa negli Stati Uniti, per la precisione ero in Portorico con un gruppo di mastermind di cui faccio parte. Lì lavoriamo principalmente su come fare funzionare meglio le nostre Attività, condividendo conoscenze, esperienze e strategie.

Ad un certo punto una Persona ha suggerito un esercizio chiedendo: “Qual è la cosa che vi rende più orgogliosa ogni giornata?”.

Io non ci avevo mai pensato in maniera così lucida. Però mi sono reso conto, che quello che mi rende estremamente orgoglioso ogni giornata, cioè di avere passato una buona giornata, una bella giornata, una giornata utile, è il fatto di andare a dormire la sera e sentirmi cresciuto in un qualche modo rispetto alla giornata precedente.

E il fatto di concentrarmi su quelle aree un po’ più oscure, su quelle zone d’ombra della mia persona e della mia personalità, è un qualcosa che mi dà tantissimo questo senso. Perché so che sto facendo qualcosa per me d’importante per crescere.

 

Geppetta, grazie! Grazie per le tue domande. Come sempre, sei stata speciale.

 

Geppetta

Grazie a te, Andrea per le tue parole gentili.
Sono felice di averti potuto aiutare, se hai bisogno di altro o vuoi condividere com’è andata, sarò qui.

Ti auguro un grande successo con il tuo episodio speciale del podcast!

 

In conclusione

 

Ecco non so se si è capito ma Geppetta, la mia intervistatrice, altro non era che ChatGPT.

Ho registrato l’episodio mentre dialogavo con il mio cellulare e la voce robotica con questo accento meraviglioso americano-italiano, era la voce sintetica di ChatGPT.

Volevo un intervistatore diverso dal solito e mi era venuta questa idea di fare questa puntata un po’ assurda ma che comunque mi ha permesso di raccontare e condividere con Te, alcune cose mie più personali.

Detto questo, io non so quante puntate di questo podcast Tu abbia ascoltato. Se questa è la prima o se sei uno degli affecionados ascoltatori (credo che in testa alla classifica degli ascolti ci sia Miriam). –

Però indipendentemente dal fatto che Tu abbia scelto e sia capitato su questa puntata per caso o sia stata la prima, mi fa molto piacere che Tu sia arrivato o arrivata fino a qua.

Se invece ne hai ascoltata più di una, mi auguro che queste puntate ti abbiano potuto dare tutta una serie di contributi per fare meglio quello che stai facendo. E se fosse così, io ne sono molto felice. Perché è veramente la ragione di fondo che mi motiva a registrare questi episodi detto questo in bocca al lupo per il successo del tuo Studio dentistico o della tua Attività.

Ti aspetto nella puntata numero 101, ciao!

 

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