Da Follower a Pazienti: riempi l’agenda con il Personal Brand

Come generare 250 Nuovi Pazienti grazie allo sviluppo del Personal Brand e la pubblicazione di contenuti social

Ci sono Igienisti Dentali che aspettano i Pazienti. E altri invece, che i Pazienti se li vanno a prendere.

C’è Chi usa i social perché magari gli piace farsi vedere… C’è Chi invece li usa per organizzare delle prime visite.

Oggi ho il piacere di intervistare una Professionista che ha fatto di Instagram, una sorta di sua sala d’attesa virtuale. E l’ha fatto con una strategia semplice, replicabile e, come scoprirai tra poco, tremendamente efficace.

La protagonista si chiama Alessia Morelli ed è un’Igienista Dentale.

C’è stato un momento preciso, in cui Alessia ha deciso che aspettare semplicemente i Pazienti che le venivano assegnati dagli Studi nei quali collabora, non fosse più abbastanza per lei. Allora ha cominciato ad utilizzare Instagram per costruire il suo Personal Brand e per attirare i Pazienti giusti.

Questa puntata, potrebbe cambiare il modo in cui guardi i social e ti rapporti con i social, oppure potrebbe darti delle importanti conferme.

Quale formato scegli?

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole. A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast.

Qui puoi guardare il video

Oppure continua a leggere.

***

Intervista ad Alessia Morelli

Andrea:

Ciao Alessia, benvenuta!

Mi fa un sacco piacere averti qua con noi. Mi piace trattare gli argomenti di oggi e in modo particolare farlo con Te!
Dai, raccontaci brevemente chi sei a Chi ci ascolta che magari non ti conosce


Alessia:

Allora, intanto piacere e Buongiorno o Buonasera a Tutti.

Io sono Alessia Morelli, sono un’Igienista Dentale di Pesaro, quindi pieno centro Italia, orgogliosamente marchigiana e sono un’Igienista Dentale.
Ho 39 anni e ormai lavoro da 15. Mi son laureata all’università di Bologna nel 2010 e ho fatto non so, quanti corsi di aggiornamento nella mia Vita (veramente su ogni cosa!). Da agopuntura funzionale e medicina quantica, ho fatto un corso di perfezionamento di sei mesi a Novara, ho fatto anche tutta la parte di medicina funzionale, ho fatto master in nutrizione, alimentazione e dietetica applicata.

Lavoro coni miei Pazienti – che spesso sono diabetici – e seguo tanto il percorso delle donne nelle varie fasi della loro Vita.

E in più ho aperto un blog nel 2017 che si chiama Trentaduedenti, con le loro conseguenti pagine social compreso YouTube. Adesso un pochino sto cercando di entrare nel mondo di TikTok ma io sono un po’ boomer…!

Sono anche Trainer per OMS, quindi lavoro con l’azienda di OMS, e sono anche ambassador della Daygum, o meglio della Perfetti Van Melle. Collaboro con loro, sono nel loro Team scientifico per la parte dell’igiene orale.

L’ideazione e creazione di un Personal Brand

Andrea:

Intanto chapeau e complimenti!

Senti un po’…

2017 hai aperto Trentaduedenti e hai creato tutta quanta la tua presenza online. Un personal brand che io ti vedo, mi compari sul feed di Instagram, ti vedo molto attiva.

Come ti è nata l’idea? Ma soprattutto che tipo di risultati ti sta dando oggi il lavoro che stai facendo?

Perché secondo me la questione è molto interessante…

 

Alessia:

In realtà devo dire che l’idea l’ho sempre avuta, anche dal 2010 dell’Università, l’ho sempre avuta.

Ho fatto un po’ fatica ad avere il coraggio per realizzarla all’inizio. E devo sempre dire grazie alle Colleghe che magari l’hanno fatto prima di me. Quindi ho detto “Okay, a posto…parto!”.

Perché comunque, facevo fatica a vederla come una cosa professionale o come impostarla. E non c’era ancora al tempo, il mondo della divulgazione.

Poi mi son detta “Sono comunque fra le prime anche io” e ho deciso di metterla giù. Però ho deciso di avere prima un Personal Branding un pochino più definito.
Trentaduedenti è nato in una serata a casa ed effettivamente suona molto bene. Un sacco di gente si ricorda molto di più il nome Trentaduedenti invece del mio nome Alessia Morelli, soprattutto nel dentale…!

È stata una cosa molto semplice, comunque. Ce l’avevo già in mente: volevo cercare di portare i Pazienti all’interno del mio mondo e cercargli di fargli capire quello che gli spiego praticamente tutti i giorni.
Quindi, è quello che cerco di fare anche su Instagram con i video, ecc.

In modo semplice ma comunque professionale.

 

I Pazienti generati grazie alla presenza sui social

Andrea:

Ti vedo fare tecnicamente un lavoro bellissimo, con un grande riscontro.

Ti chiedo una cosa, se ce la puoi dire ovviamente:

Hai fatto un conto di quanti Pazienti hai generato in questa tua sorta di “sala d’attesa virtuale”, attraverso quello che stai facendo su Instagram con i video, con la tua presenza, col tuo Personal Brand di fatto?

 

Alessia:

Sì, ce l’ho.

Perché in uno Studio lavoro, appunto, praticamente solo con i miei Pazienti. Quindi so assolutamente quanti sono che girano in quello Studio nell’arco di 2 anni, da quando ho iniziato a provare a mettermi “in proprio” ma in realtà non sono in proprio (perché ovviamente non possiamo aprire uno Studio di Igiene Dentale). Ma comunque in 2 anni, sono passata a 250 Pazienti in poltrona.

 

Andrea:

Nuovi Pazienti generati in poltrona, attraverso i tuoi contenuti sui social.

 Scusa la sottolineo questa cosa qui…

 

Alessia:

Sì, ci sono Persone che contattano proprio perchè vogliono l’Igienista. Poi, per quanto riguarda il Dentista possono anche già averne un altro ed essere già seguiti. Però magari non si trovano bene con l’Igienista dell’Odontoiatra e quindi vengono da me.

 

Andrea:

Tanta roba. Ti faccio i complimenti!

La costanza e frequenza di pubblicazione sui social

Andrea:

Che tipo di costanza ti serve? Quanto tempo stai dedicando a questa tipologia di attività?

Perché vedi, di fatto Tu sei – per Te e anche per gli Studi nei quali collabori – fondamentalmente anche un canale di Marketing ulteriore.

Quanto tempo dedichi al tuo lavoro di produzione dei contenuti?

Alessia:

Allora, io ho praticamente un giorno e mezzo alla settimana, dedicato.

Andrea:

Wow! Un giorno e mezzo dedicato alla settimana per produrre, più o meno, quanti contenuti?

Alessia:

Più o meno produco per un mesetto, un mesetto abbondante.

In quel giorno e mezzo, io registro e monto per la parte video. Poi comunque, tendenzialmente, gestisco il calendario editoriale che ho. Io non sono una persona molto ordinata, faccio un pochino fatica a essere anche coerente con le cose che faccio…!

Quindi comunque, la mia pagina sì ha un calendario editoriale ma poi comunque, spesso, viene stravolto!

Non riesco proprio sempre a stare dietro a tutto perfettamente, però tendenzialmente non pubblico esageratamente. Pubblico un paio di volte alla settimana.

Poi lavoro molto sulle storie, in modo da mantenere l’interazione con le persone.

Ho un WhatsApp business personale con cui mantengo l’interazione, dove c’è la presentazione di tutti i miei prodotti.

Molto di quello che monto su Instagram, passa su Facebook, passa su TikTok, passa su Youtube short. E in più, c’è tutta la parte dei video più lunghi, che aggiorno meno spesso. Però tendenzialmente, su YouTube va avanti da solo perché comunque, ha una ricerca totalmente diversa rispetto a Instagram.

Quindi una volta che sono aggiornati, riescono comunque a lavorare abbastanza ben da soli.

Non sono alla ricerca dei tanti follower, sono alla ricerca di quelli buoni.

Andrea:

…Che è l’approccio veramente giusto nel settore.

Io mi rendo conto che ancora Tanti, pensano alle Vanity metrics. Fermo restando che è un modo per avere un riscontro relativamente al fatto che sei sulla strada giusta con i contenuti, oppure no. Fatto sta che è molto molto meglio avere un pubblico super di nicchia, super selezionato e che risponde, rispetto che voler fare l’influencer che di fatto non è minimamente il tuo mestiere.

Quindi un giorno e mezzo lo dedichi ai contenuti.
E questo ti permette di avere un buffer, una linea di contenuti pronti, che ti coprono più o meno, un mese di pubblicazione.

La strutturazione del piano di contenuti

Ok, dimmi una roba, per dare delle idee anche a Chi vorrebbe approcciarsi in questo modo:

Come strutturi quei contenuti di quel calendario editoriale, seppur abbozzato?

Parti da idee tue… Parti da domande che ti fanno i Pazienti magari spesso in poltrona… Parti da dei trend che vedi in giro… Che cosa fai per selezionare quei contenuti?

 

Alessia:

Allora, io tendenzialmente parto dalle domande dei Pazienti.

È sempre stata la cosa più semplice.

E quindi io, mentre sono in poltrona, intanto mi insegno addirittura tutta la parte delle domande dei Pazienti. Quindi ce li ho già lì.

Comunque, praticamente, tendenzialmente domande dei Pazienti, domande dai corsi – quando vado nei corsi di aggiornamento – comunque, tutto quello che trovo di interessante.
E quindi da una domanda ricavo magari 3 o 4 tipologie di reel…in pratica lavoro sempre per la produzione dei contenuti.

 

Andrea:

È molto importante secondo me quello che dici. Perché mi rendo conto che le Persone che fanno fatica a entrare nel flow della creazione dei contenuti… io guarda, te lo dico nel mio piccolo, 168 puntate del podcast registrate una alla settimana, all’inizio ti dici “Ma come fai?”.

In realtà secondo me hai toccato il punto fondamentale.

C’è una parte della tua mente che è attiva per cercare, notare, riconoscere degli spunti buoni per dei contenuti.

E serve avere la lucidità di fissarli. Io lo chiamo il second brain dei contenuti, il secondo cervello dei contenuti. Ogni volta che nasce un’idea “su questa cosa si potrebbe fare una puntata”, “su questa cosa si potrebbe fare un contenuto”, me lo vado a fissare lì. E poi quando è ora di fare “quel giorno e mezzo”, vado a sviluppare la cosa.

Tu pensa che ho aperto Instagram, perché mi è arrivata una notifica di un commento di non so cosa.
Apro e nel momento in cui apro c’è un tuo reel sul mio feed. A quel punto, sono saltato nel second brand dei contenuti e ho scritto “contattare Alessia per fare un’intervista della puntata”.

È nato esattamente come stai dicendo.

Molti Collaboratori, Igienisti, han paura del “non so dove trovo le idee”, in realtà le idee ce le hai attorno, le devi semplicemente fissare.

 

Alessia:

Per me il problema è riuscire a realizzare tutte quelle che vorrei fare…!

Anche perché io sono un po’ nerd, sono affascinata dalla tecnologia. Adesso mi sto tenendo dentro con ChatGPT, cerco di non rimanere mai indietro. Anche perché mi piace, è un po’ una passione la parte tecnologica. E quindi, di conseguenza, io registro, monto, faccio tutto da sola.

L’unica cosa che ho rifatto negli anni, è stato il sito che all’inizio da sola avevo fatto da sola. E quindi mi sono affidata per quello ad un’Agenzia e l’ho rifatto con tutto il personal brand, due newsletter (una dedicata ai Pazienti e una dedicata ai Professionisti) così sono suddivise.

Le newsletter per Pazienti e Professionisti

Andrea:

Ah! In quella per i Pazienti è molto facile intuire cosa ci metti dentro… Che contenuti dai ai Professionisti?

 

Alessia:

Ai Professionisti dò i contenuti che riguardano, intanto, la comunicazione sulla parte dell’alimentazione (che io faccio corsi anche su quello) e poi in realtà, tendenzialmente i consigli pratici. Dal magari anche soltanto, i diari alimentari per poterli utilizzare all’interno dello Studio Dentistico. Cerco di passare gli studi scientifici quando inizio a leggerli, dando una specie di prosa degli studi. Oppure a volte, posso anche mettere contenuti diversi, ad esempio una volta ho spiegato come fare la richiesta della malattia per la gestione separata dell’INPS.

Inserisco un pochino insomma di tutto quello che può esserci utile. E a volte anche riflessioni su quello che mi capita attualmente nello studio Dentistico, discussioni con i Dottori… queste cose qua e quindi la mia quotidianità.

Cosa pubblicare e cosa NON pubblicare

Andrea:

Bello, bello. E senti, ci hai detto come peschi le idee… Ti faccio una domanda diversa forse anche un pochettino strana: cos’è che non fai mai nei tuoi contenuti o non fai più nei tuoi contenuti, perché hai capito che più di tanto non funziona.

 

Alessia:

Non ballo, non canto, non prendo in giro i Pazienti.

Cioè posso tendenzialmente far vedere una situazione ma non ho mai la presa in giro verso il Paziente. Lavoro più sulla presa in giro magari dell’Igienista, piuttosto che del Paziente, se proprio devo fare una cosa divertente.

E non faccio contenuti proprio da click, quindi quelli da 3 secondi, che non spiegano niente. Anche se sono che possono andar virali, io cerco evitarli.
Dò sempre belle spiegazioni e cerco di finire l’argomento, anche se dentro 1 minuto/2 minuti. Utilizzo 2 tipologie di reel, che sono quelli che mi sono praticamente inventata. Che sono il “Boccavolario” che è un dizionario dal Dentinese all’italiano. E il “Toothorial” in cui vado a spiegare ai Pazienti come fare a casa le cose pratiche.

 

Andrea:

Tra l’altro, molto bello perché applichi bene.

Te l’ho detto, io ogni tanto mi fermo e guardo i contenuti. Perché io sono sempre attratto dalle cose fatte bene.

Poi voi Igienisti, i Dentisti, voi guardate in bocca alle Persone, guardate i denti nel mondo attorno a voi. Io guardo le parti di Marketing, quindi quando vedo dei contenuti fatti bene, mi fermo sempre a guardarli.

Applichi molto bene l’Education Based Marketing, quindi tutto il marketing educativo e tutti quei contenuti, hanno sempre quella capacità di portare Chi li guarda, dopo che ha fruito del contenuto, ad un livello di consapevolezza, di informazione superiore rispetto a quello che aveva prima.

A fare domande, a chiedere, a ingaggiare.

E adesso torna perché ci sono quei numeri di cui parlavamo prima. Perché io sono convinto che qualcuno che ha ascoltato i numeri che abbiamo dichiarato prima, dice “Ma io nemmeno con la mia Agenzia di Marketing faccio tutti quei Clienti in un anno”.  

È la differenza del Marketing Push con il Marketing Pull che butta dei contenuti, dà del valore e poi anche magari in maniera più lenta, ma quando poi parte è costante e sistematico, genera una forza di attrazione nei confronti dello Studio.

Forse non ti ho chiesto questa cosa così esplicitamente.

Hai sempre avuto questa voglia?

Noi ci siamo conosciuti 5 anni fa, è corretto?

 

Alessia:

  1. Ero venuta al corso, era periodo “inizio Covid”.

Il valore dell’Igienista Dentale

Andrea:

Sì, secondo me praticamente, una settimana dopo hanno bloccato il mondo. Più o meno è stata una cosa così, proprio in un corso dove l’obiettivo era espandere il valore dell’Igienista Dentale.

Perché credo che io e te la pensiamo molto simile, sul ruolo dell’Igienista Dentale oggi.

Nel senso che, lo sappiamo, sono molti meno rispetto a quelli che dovrebbero essere gli igienisti dentali, meno cioè, di quelli che servono oggi.

Negli ultimi anni, dal 2020 ad oggi, secondo me tra l’altro, il Covid ha avuto un effetto importante nel cambiare la percezione delle Persone nei confronti della propria salute.

A me è sembrato di vedere un’inversione nell’attenzione anche nei confronti dell’igiene dentale, infatti vedo aumentare tantissimo, forse anche per il lavoro che facciamo l’igiene negli Studi.

 

Alessia:

È un insieme di cose secondo me.

Uno è il lato economico, che comunque tendenzialmente, la prestazione è più a basso costo (in termini di dato medio) e ti genera prevenzione. Quindi il Paziente, se l’Igienista ovviamente lavora bene, capisce questa cosa e comunque lo attira il fatto di poter prevenire.

Questa concezione qua, anche dal punto di vista economico, si vede e si nota. Secondo me c’è stato un grosso aumento del nostro lavoro.

Poi dopo che, appunto, ci son tante cose che possiamo fare in più durante la seduta di igiene, quello glielo dobbiamo fare conoscere noi.

Un Consiglio da Igienista a Igienista

L’importanza della formazione extra-clinica dei Collaboratori e degli Igienisti

Andrea:

Con la consapevolezza che hai che cosa diresti a igienisti ma anche collaboratori in genere?

Perché vedi, credo che tu faccia una cosa che porta il tuo lavoro ad un livello successivo. Nel senso che, il classico Igienista Dentale o Collaboratore – “classico” intendo dove è collocata la stragrande maggioranza delle Persone – ha un approccio meramente reattivo.

Cioè va in Studio, c’è uno Studio che gli ha messo delle Persone in poltrona attraverso i suoi canali di Marketing e questa Persona, in base a quanto quello Studio è capace di mettergli più o meno Persone su quelle poltrone e in base agli accordi che ha con questi Studi, guadagna di più o di meno per il lavoro che fa e per il tempo che passa negli Studi.

Tu hai portato questa cosa ad un livello successivo, perché di fatto ti sei in un certo senso svincolata dalla condizione che i tuoi guadagni dipendono dalle performance dello Studio ma hai creato un canale che ti permette di renderti anche, in parte, indipendente da questo.

E secondo me, questo è un valore aggiunto per Te e un valore aggiunto per lo Studio.

Che tipo di consiglio daresti al Collaboratore, all’Igienista Dentale che tendenzialmente invece ha un approccio più passivo, oppure è semplicemente lì che aspetta?

 

Alessia:

Il consiglio mio, Andrea, è rendere la Vita migliore ad Entrambi. È rendersi la vita migliore negli Studi.

Io comunque, conosco tante Persone, conosco tanti Igienisti – e ci parlo anche – e poi comunque, girando con OMS, sono Trainer, giro tanti Studi perché vado negli Studi a insegnare ad utilizzare il macchinario. Quindi comunque ho sempre delle visioni di tutti gli Studi che mi girano intorno: Romagna, Umbria e Marche.

Quindi le Realtà sono più o meno tutte simili.
E il fatto è che trovo tanti Odontoiatri che hanno bisogno di Igienisti un pochino più performanti, anche dal punto di vista extra-clinico (perché comunque della parte clinica non si lamenta tendenzialmente nessuno) però la parte extra-clinica è veramente fondamentale e quella è una cosa che tendenzialmente manca.

Per alcune cose, secondo me manca l’aggiornamento.
Nel senso che magari non viene considerato necessario e non si vanno a investire su cose tipo il Marketing, la comunicazione, ecc. Perché alcune cose si possono imparare e tutto si può allenare.

Alcune sono innate (e per Chi è innato, è più facile ovviamente) però tante cose si possono imparare.

L’altra è ovviamente, appunto, che l’Igienista spesso è un po’ frustrato perché magari non riesce a proporsi.
Fa fatica a proporsi, perché dall’altra parte c’è l’Odontoiatra che invece è un pochino più fermo sulle sue posizioni e fa fatica.

Quindi riscontro sempre un po’ queste 2 tangenti che non si incontreranno mai, sono parallele proprio.
Ed è molto difficile.

Perché in realtà, io credo che un lavoro in Team dove l’Igienista è valorizzata a livello qualitativo di lavoro, che quindi può fare diverse cose rispetto a lavorare 8 ore.
Io tendenzialmente, le prime volte – anche tutto quello che mi sono creata – è per farmi piacere al massimo il mio lavoro. A me adesso piace molto il mio lavoro, perché è variegato.

Se avessi dovuto fare igiene 8 ore al giorno, tutti i giorni, avrei cambiato di sicuro, non l’avrei fatto solo quello.
Invece per me adesso è differente.

Io non vedo una Persona con dei denti con del tartaro, vedo Qualcuno con cui parlare, da cui prendere spunto, lavoro tantissimo in un’altra maniera.
E quindi, appunto, ho un approccio differente, un pochino più aperto, un po’ più medico, un po’ più professionista sanitario, che invece noi a volte facciamo un pochino fatica a vederci.

E tutto questo, ti porta a lavorare in una maniera migliore.

Anche la proposta, magari di tutti i casi di cariologia si può lavorare sulla prevenzione primaria di tutta quella parte lì, la parte dell’estetica, degli sbiancamenti, la parte comunque anche parodontale dei trattamenti parodontali.

Per me non c’è nessuna fatica nell’andarle a proporle perché io ci credo e so cosa sono. Li so maneggiare perché ho fatto tanto aggiornamento e quindi per me non c’è nessuna difficoltà nel proporli e vengono accettati proprio senza difficoltà.

La differenza è nell’approccio e nell’allenamento secondo me di queste cose. Però dall’altra parte bisogna avere un po’ di apertura ecco.

Un Consiglio da Igienista a Titolare

L’importanza del sapersi mettere nei panni dell’altro

Andrea:

Hai detto ai Collaboratori e Igienisti di lanciarsi un po’.

Che cosa diresti invece ai Titolari – quell’altra parte della barricata – che consiglio daresti a loro da Igienista per quello che vedi?

 

Alessia:

Io tendenzialmente quello che cerco sempre di far capire, è di aprirsi un po’ e capire anche l’altra Parte della medaglia.

Capire che ovviamente l’Igienista se lavora bene e si trova valorizzato – sia a livello economico che a livello di valore dello Studio – e gli si dà la possibilità di lavorare come vuole (e quindi cercare un pochino anche con lui di aprire gli approcci, dargli delle responsabilità), com’è la gestione appunto dell’igiene e la gestione intera del Paziente, secondo me è molto soddisfacente.
E questo aiuta comunque a lavorare meglio.

È difficile che poi l’Igienista cerchi un altro posto, o che comunque abbia il motivo di andare via o di cercare un altro posto e andare da un’altra parte.
Non ne vedo la motivazione.

Se a me un Dentista o un Titolare mi desse la possibilità e mi dicesse “Guarda Alessia, Te vuoi fare questi trattamenti? Ci mettiamo giù e facciamo insieme Prima Visita, tutto”. E quindi anche lui deve avere però quell’aggiornamento.

In più, secondo me gli manca la parte comunicativa col Paziente, che lasciano molto in mano a noi Igienisti però poi non viene ripresa dall’Odontoiatra e dal Titolare, che invece è la figura portante dello Studio. E quindi è importante che Lui approvi la nostra parola e che l’abbia detta prima.

Quindi il lavoro deve essere da entrambi i lati.

La Triade dello Studio Dentistico

Andrea:

Sì, io spesso quando entriamo in questo argomento parlo della triade perché Igienista, Titolare e Segreteria sono il punto proprio chiave di tutto, sono il triangolo magico di questo meccanismo.

Vedi, c’è una cosa che dico spesso ai Titolari (spesso perché ogni mese ho un gruppo di Titolari che parte con il percorso del Sistema Operativo Profit Monday, e la questione salta sempre fuori).

Io contestualizzo l’Igiene come una prestazione estremamente strategica. Perché l’Igiene e tutta quella che è la Terapia Parodontale – se una Persona che è malata di una qualche forma di malattia parodontale – sono le uniche prestazioni di cui ha bisogno certamente per tutta la vita.

E anche Chi è sano, ha bisogno dell’igiene per tutta la vita.

Si tratta quindi di una prestazione estremamente strategica per lo Studio ed estremamente sottovalutata.
Se fatta bene è un motore di presidio dell’Anagrafica e di intercettazione di nuove opportunità, anche quelle cose magari meno patologiche e più estetiche dall’Ortodonzia ad altro.

Ma nella testa dei Titolari, c’è tantissimo il fatto che gli Igienisti, proprio perché sono pochi, sono solo dei mercenari e vanno in Realtà dove li pagano di più.
Fermo restando che non ci sarebbe niente di male, perché ognuno sta cercando di capitalizzare al meglio il tempo che ha con le competenze che ha.

Secondo me quello che sfugge tanto è proprio quello che hai detto.
Cioè che è difficile attrarre qualcuno, se non gli dai nulla se non del denaro. E di conseguenza, il denaro diventa l’elemento principale per la scelta.

Perché se non valorizzi la prestazione, se l’Igienista Dentale è “la Signorina che fa le pulizie ai denti” (che io tutte le volte che lo sento, mi vengono i brividi lungo la schiena! Però è il lessico con cui anche inconsciamente, spesso si parla davanti al Paziente ancora nel 2025). Ecco, quando il Titolare capisce che invece dovrebbe costruire un reparto d’igiene solido e di conseguenza cercare poi…anche lì, non tutti gli Igienisti sono uguali, perché non mi piace fare tutta l’erba un fascio, né da una parte né dall’altra.

Però trovare quegli igienisti in gamba e svegli che hanno anche voglia di mettersi in gioco in un modo diverso e di assumersi delle responsabilità diverse, diventa estremamente più facile.
E a quel punto lì, si innesca una relazione vincere-vincere che, secondo me, sposta il ragionamento dal denaro.

In realtà probabilmente l’Igienista guadagna comunque di più ma per l’aumento di prestazioni e di volume d’affari.

 

Alessia:

In realtà, infatti, è quello che spesso non c’è.

È vero che bisogna avere l’attenzione ai costi della poltrona e tutto il resto, perché comunque io vedo quanto costano i materiali. Poi, come ti dicevo prima, io ho anche macchinari abbastanza importanti che sono miei, per esempio.

 

Andrea:

Tu ti sei comprata la GBT?

 

Alessia:

Sì. E quindi il mantenimento, gli strumenti nuovi, i manipoli, le punte, è tutta roba che rimane sul mio groppone.

Lo vedo quali sono i costi e quello che si può riuscire a ricavare, se ci si mettono delle prestazioni superiori e se si dà la possibilità all’Igienista di poter lavorare.

Quindi è vero che magari all’inizio può esserci un aumento un po’ nella lassità dei tempi, perché bisogna prenderci un pochino la mano.

Io per esempio, adesso faccio un nome, ho iniziato molto a lavorare con Bardis.
All’inizio l’ho preso da sola: ho comprato per esempio il mio kit da 300/250 € e l’ho fatto praticamente a prezzo di costo sui Pazienti per prendere la mano.

Poi, dopo, è normale che nel tempo poi deciderò il listino e prendo e parto, nel momento in cui ho confidenza col prodotto e vedo che mi piace e mi dà risultati.

All’interno di uno Studio Dentistico dove sono Collaboratore, invece, dove non ho dei Pazienti miei, invece ho avuto più difficoltà, perché non ho mai avuto la possibilità di avere questa proposta. Perché chiedo continuamente: “Ma quando andate in visita? Guardaci, fate le lastre, vedete queste cose e poi rimandamelo così lo guardo”…e non tornano, non ripassano.

Quindi a volte è più difficile questa collaborazione e io non so perché.
Per me è semplicemente un fatto di chiusura dall’altra parte e spesso basterebbe soltanto aprire un po’ gli occhi.

 

Andrea:

Sulla carta sì.
Credo che lì la cosa probabilmente migliore da fare, è sedersi attorno a un tavolo con quello stesso Titolare e dire “Ma scusa fammi capire, è mancanza di fiducia? È mancanza di abitudine?”.

Perché così, se io dovessi scommettere cercando di visualizzare quello che succede, punterei sul fatto che è un’abitudine e tutto ciò che è nuovo e sconosciuto, il Titolare lo rifugge un po’, finché non se ne convince e non lo sposa.

Io lo vedo anche per il lavoro di cesello che dobbiamo fare durante i corsi, quando solo devi aprire la mente, per aprirti a qualcosa di nuovo.

Però credo che la cosa che puoi fare in quel contesto lì, è piuttosto che tenerti la domanda o la frustrazione – questa è una cosa che dico a tutti i Collaboratori – vai a parlare con il Titolare e chiedi spiegazioni.
Gli dici: “Guarda questa cosa qua funziona, io ci credo tantissimo. Mi dicevi che l’avresti fatta ma non sta succedendo, non ti fidi? È solo una questione di abitudine?”

Perché altrimenti rimane solo una frustrazione, che rende quel lavoro meno piacevole e un’opportunità non la fa cogliere.
Io credo che, indipendentemente da quello che è l’approccio del quale stiamo parlando, confrontarsi parlarne e condividere sia la cosa migliore che poi aiuta sempre a portare più in alto il risultato a livello economico.

 

Alessia:

Infatti io comunque sono una che non lascia mai niente e quindi sono l’incubo di tutti i miei Dottori!
Perché ovviamente, dopo, sono sempre lì a punzecchiare.

Però vedo che magari gli Igienisti hanno delle reticenze invece nel farlo.

Oppure, accade anche per esempio, che vado negli Studi, hanno speso magari 12.000 euro per un macchinario e io che sono lì da trainer lo vedo che sono un po’ scettici all’inizio e non lo utilizzano.

Ma come? Perché?
Non riesco a comprendere ma c’è sempre una reticenza nel nuovo.

La capacità di far accadere le cose

Andrea:

Decisamente!

Guarda, mi sono piaciuti tantissimo dei passaggi che hai fatto oggi.
La ragione principale che mi ha spinto ad invitarti qua – e che credo che sia uscita nelle cose che abbiamo detto – è che a tutti gli effetti Tu fai l’Igienista Dentale. Ma hai un approccio da imprenditrice di te stessa: il tuo personal brand, il tuo Marketing, investi sugli strumenti, investi sistematicamente su di Te.

Credo che se ogni Collaboratore, si assumesse in parte questo ruolo di imprenditore di sè stesso e non di “terzista” (scusami se uso questo termine un po’ forte ma per spiegare il concetto) il terzista a cui vengono subappaltate delle prestazioni di Piani di Cura fatti accettare a dei Pazienti all’interno di quegli Studi, gli Studi nei quali ognuna di queste persone collabora, evolverebbero.
La solidità e la sicurezza di quelle persone (di quei Collaboratori) evolverebbe, perché hai un pochettino più controllo sulla tua attività e sei un po’ meno dipendente dal fatto che tutto funzioni in quello Studio indipendentemente dalla tua bravura.

Sei d’accordo? Ti risuona?

Alessia:

Assolutamente sì.

Mi suona molto perché comunque non si può sempre aspettare. Penso che nella vita, come nel lavoro, non puoi sempre aspettare che le cose accadano.

A volte devi farle accadere e a volte ti devi spingere un pochino più in là per riuscire a farlo.

Nel senso che se aspetti sempre che tutto avvenga dall’altra parte, non farai mai niente praticamente. Quindi credo che uno si debba muovere verso la direzione che voglia fare e avere.

Poi dopo, è ovvio che noi abbiamo la possibilità di cambiare, di evolvere e di cercare Persone che possano esserci affini a livello mentale, intellettuale e professionale.

A volte comunque, basta fare un passo e con quel passo uno è a posto.
Nel senso: fai vedere che effettivamente hai la sicurezza di poter fare quella cosa e la fai.
Anche perché a volte gli investimenti sono veramente minimi… E comunque possiamo tranquillamente giocarcela, nel senso non moriamo di fame (ecco possiamo dirlo chiaro).

In conclusione: i contatti di Alessia Morelli

Andrea:

Bene…

Senti, se Chi ascolta il podcast volesse mettersi in contatto con Te, iscriversi alla newsletter, farti una proposta (adesso scapperà il “caccia ad Alessia per spostarla al rialzo”), come fanno a mettersi in contatto con Te?

 

Alessia:

È semplice: su Google, Chi mi ricerca mi trova subito come Igienista Dentale Alessia Morelli, lì c’è tutto, sono nella prima pagina.

Sennò tranquillamente Instagram, Facebook, Tik Tok, messaggi privati me li possono mandare: trentaduenti (tutto scritto in lettere) mi trovano da tutte le parti.

 

Andrea:

Ok.

Alessia grazie mille per la condivisione, per la tua disponibilità.

Ti faccio un enorme in bocca al lupo per la crescita di tutta quanta la tua Attività e complimenti per la mentalità e l’approccio imprenditoriale.

 

Alessia:

Grazie!

 

Andrea:

A Te che hai letto fino qua, ricordati di seguire il podcast.

Ti aspetto nella prossima puntata!

 

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