Acquisire e fidelizzare Pazienti: lo schema per impostare le attività di Marketing _ parte 3

Le Campagne di Marketing dello Studio Dentistico per acquisire nuovi Pazienti: Meta, Google e YouTube

Ciao e Benvenuta o Benvenuto in questo nuovo episodio di “Grassi Risultati in Odontoiatria”.

Episodio nel quale concludiamo la miniserie in tre puntate nella quale abbiamo parlato di consigli, errori da evitare, della corretta strategia, del corretto approccio, per aumentare la saturazione dello Studio.
Tutto questo facendo tornare più spesso i propri Pazienti che sono in anagrafica e acquisendo nuovi Pazienti attraverso l’anagrafica (con il passaparola strutturato) e attraverso l’acquisizione dal mondo esterno.

Nelle due puntate precedenti abbiamo parlato di quelle che abbiamo definito le Campagne di Livello uno (per far tornare più spesso i Pazienti che sono in anagrafica) e poi delle Campagne di Livello Due (per acquisire nuovi Pazienti attraverso l’anagrafica).
In questo episodio è giunto il momento di parlare del Terzo strato, l’ultimo, anche in ordine cronologico da organizzare, da strutturare. E cioè Campagne per l’acquisizione di nuovi Pazienti dal mondo esterno.

Come ho già detto, il mio consiglio è ascoltare questa miniserie di episodi in ordine, perché il discorso ha un senso logico, c’è anche una consequenzialità di strategia importante da capire. Quindi il mio consiglio personale è quello di seguire questo ordine:

  1. Acquisire e fidelizzare Pazienti: lo schema per impostare le attività di Marketing _ parte 1
  2. Acquisire e fidelizzare Pazienti: lo schema per impostare le attività di Marketing _ parte 2

 

Quale formato scegli?

 

A questo punto puoi decidere se ascoltare questo argomento grazie alla puntata del podcast “Grassi Risultati in Odontoiatria”, guardare il video oppure se immergerti nella lettura delle mie parole. A Te la scelta!

Qui sotto puoi ascoltare il podcast.

 


Qui puoi guardare il video.

 

 

 

Oppure continua a leggere.

 

***

 

Le Campagne di Livello Tre

 

Andrea:

Qua la domanda è super ampia, lo capisco.
Però anche qua, consigli, errori da evitare, la strategia, cosa direste ad un Dentista che dice: “Io voglio partire con queste cose qui?”

 

Luca:

Vedo che c’è Giuse che scalpita!

 

Giuseppe:

E beh io sono appassionato di queste cose qua.
Ammetto che, razionalmente dico che bisogna partire dalle prime due, di fatto però ho una passione per questa terza!

Io credo che in realtà è tutto molto più semplice.
Dobbiamo partire da un assunto che è questo: non è che le Persone non vedono l’ora di seguire la pagina Instagram o Facebook di un Dentista, ve lo dico.
Una volta che ci abbiamo fatto pace con questa cosa qui, anche Voi siete più sereni.

Non è vero che non vedono l’ora di venire in Studio per farsi fare un trattamento. Ok?
Se riusciamo a fare pace con questo aspetto, siamo già ampiamente avanti perché dopo è tutto molto più semplice.

Qual è il lavoro che deve fare a livello di Marketing digitale per acquisire nuovi Pazienti un Dentista?
Deve essere da un lato presente quando le persone ovviamente geolocalizzate…

 

Marketing online e offline per lo Studio Dentistico

 

Andrea:

Giuse scusami ti interrompo un secondo…

Tu giustamente sei partito con un assunto ma perché sei partito dal Marketing digitale e non scusa con i giornali, la carta stampata, la radio locale, la sponsorizzazione di una squadretta…cioè, perché marketing digitale?

Perché sai non è così scontato…

 

Giuseppe:

No, assolutamente!
Devo dire una cosa infatti e per risponderti attacco anche un pezzettino a cosa stavo dicendo prima.

Uno degli errori secondo me della Campagna di Livello Due, è che tutto quanto viene demandato alla parte digital, cioè a mandare le e-mail, a mandare messaggi What’sApp, ecc.

Credo che una delle grandi attività che si possano fare, anzi probabilmente quella che funziona di più, è un marketing, offline, ovviamente in-store, quindi all’interno dello Studio, per fare in modo che quando la Persona arriva in salsa d’aspetto o sta per lasciare lo Studio, le venga dato qualcosa.

Adesso non entro nel merito per non divagare dal tema però voglio dire che è importante che ci sia anche questa parte offline. Perché io credo tantissimo che un’attività locale – quale è un Dentista – la parte di marketing offline sia importante all’interno delle quattro mura dello Studio.

Ben diverso è il marketing offline all’esterno dello Studio.
L’altro giorno ho visto qualcuno che mi mandato un video di un bellissimo di un bus loggato con i dati dello Studio Dentistico.
Ok, io credo che sia comunque un qualcosa importante da fare ma di fatto, io parto sempre da un assunto, che è quello di un budget limitato.

 

Il budget da destinare alle Campagne di Marketing per lo Studio Dentistico

 

Nonostante io vi auguri con tutto il cuore di avere un budget infinito, di solito si ha a che fare con un budget limitato. E lavorare sull’offline con un budget limitato, si corre il rischio di spendere tantissimo e avere pochissimo ritorno economico.
Quindi, ad esempio, facciamo un cartellone pubblicitario su una rotonda o su una rivista. Quello che accade è che spendiamo moltissimo per quella attività e mostriamo un messaggio (il più delle volte molto complicato perché si tende a scrivere un sacco di roba all’interno di questi strumenti) a una massa di persone che fondamentalmente non è interessata a quello che abbiamo da dire.

 

Andrea:

Sono cose che riempiono molto di più l’ego di chi le compra, perché gli piace vedersi alla rotonda…!

 

Giuseppe:

Assolutamente sì. É come quando mi chiedono:

“Aumentiamo il numero di follower della nostra pagina Instagram?”

All’inizio dicevo

“Guarda che non ti serve a niente.”

Oggi dico:

“Va bene, facciamolo, non c’è problema. Sei sicuro che è ciò che ti serve?”

E mi rispondono:

“No però vorrei farlo.”

Per cui, va bene facciamolo: assolutamente non comprandoli!

Detto ciò, tornando a noi, perché allora parliamo di digital?

Perché con la stessa cifra con la quale magari io posso fare un cartellone o prendere una pagina, io posso essere presente in modo frequente su degli strumenti digitali, che sono fondamentalmente due.
Da un lato c’è l’ecosistema Google (a cui appartengono sia Google che YouTube)

E dall’altro c’è l’ecosistema Meta (si parla di Instagram e Facebook).

Vogliamo metterci anche dentro anche TikTok?
Io in questo momento non ve ne parlo perché secondo me è ancora distante dall’essere uno strumento che ci aiuta a scegliere il Dentista però prima o poi arriverà anche TikTok.

Tornando a noi, è molto semplice la cosa: io devo essere presente quando le Persone digitano sulla ricerca. E quindi è importante che i Dentisti di Reggio Emilia escano fuori e non un dentista di Milano.

 

La geolocalizzazione

 

Quindi tutte le ricerche che hanno a che fare con l’argomento Dentista o prestazioni dentistiche, all’interno di una geolocalizzazione che deve essere definita con il Cliente. Perché se io sono a Milano e allargo di un km il raggio, entrano dentro milioni di persone, probabilmente anche tantissimi concorrenti. Se sono a Reggio Emilia e allargo di un km il raggio, non succede nulla.

Quindi nelle città grandi devo avere probabilmente un raggio un po’ più stretto, nelle città più piccole posso avere un raggio un po’ più grande. Ma questo è un tecnicismo.

Tornando a noi, da un lato, devo essere presente su Google quando le persone fanno questa ricerca.
E dall’altro, devo informare le Persone che sono all’interno di una geolocalizzazione, che io esisto, che sono in zona, che faccio delle prestazioni di un certo tipo, che offro determinati servizi: questo è tutta la parte di Meta quindi Instagram e Facebook.

Perciò, mentre da un lato c’è la Persona che consapevolmente fa una ricerca, quindi è attiva nelle ricerche, e quindi io esco, dall’altra parte invece, mentre la Persona fa un’altra cosa, noi appariamo con la nostra pubblicità.

E qui magari potrebbe esserci l’obiezione del va:

“Va beh però è più o meno come il cartellone pubblicitario, dove io faccio vedere la mia pubblicità a tutta una serie di Persone che passano ma che non sono interessate.”

Da un certo punto di vista è sì, dall’altra parte però io attraverso la mia advertising, posso farlo spendendo molto meno, rispetto a un cartone pubblicitario e soprattutto con una costanza molto maggiore perché un cartellone pubblicitario è in quella rotonda mentre su Meta è come se io fossi in tutte le rotonde della città. Ok?
Spendendo la stessa identica cifra o molto meno e avendo un ritorno molto maggiore.

 

L’importanza del sito web e del tracciamento degli accessi per il retargeting

 

L’ultimo pezzettino di tutto questo, quindi ho da una parte l’ecosistema Google dall’altra l’ecosistema Meta, queste due sponde cosa fanno fondamentalmente?
Fanno in modo tale che ci sia tutta una serie di Persone che entra all’interno del mio sito web. Sito web che è importante che sia fatto con determinati crismi.

E quando le Persone entrano all’interno del mio sito web, fondamentalmente lasciano una traccia.

È importante che io possa andare a inseguire quella traccia – che tecnicamente si chiama retargeting – ed è quello che se adesso andate a cercare una friggitrice ad aria su Amazon, probabilmente per i prossimi 7/10 giorni vedete tutta una serie pubblicità sulle friggitrici ad aria .
Oppure se guardate, non so, i depuratori dell’acqua, per i prossimi giorni probabilmente vedrete depuratori dell’acqua (anche su altri siti), perché lo strumento riconosce che abbiamo dimostrato un interesse rispetto a quella cosa lì.

Ecco, quest’insieme è quell’ecosistema digitale che – dal mio punto di vista ovviamente – è fondamentale per poter attirare contatti geolocalizzati in target all’interno della mia zona.

Tutto il resto non dico che non serve a niente, perché sarebbe una bugia.
Vi dico che molto spesso sento molta più attenzione a tutta quella parte tipo “devo fare i post, devo fare i reel, devo fare le stories, devo far….” che va benissimo ma di fatto è tempo che probabilmente, investito in un altro modo, può rendere molto di più.

 

Fare contenuti in organica e sponsorizzate

 

Andrea:

Ecco qua hai fatto un passaggio su una domanda che ti volevo proprio fare mentre parlavi. E poi ce ne ho una seconda.
Ma partiamo da quest’ultimo punto perché, io vedo molti Dentisti confusi per il fatto che Qualcuno che martella con “fai un video al giorno”, ha messo in testa alle Persone che per ottenere risultati online, devi fare un video al giorno.

Considerando che un Dentista è un Dentista (non è uno YouTuber, non è un instagrammer):

Per una strategia quanto pesa allocare energie/risorse (perché poi il tempo è denaro) per fare contenuti rispetto a campagne pagate su Google o su Meta?

Perché uno può dire “Faccio un sacco di video fino a quando qualcuno si sveglia e mi chiama per fissare una Prima Vista su quell’argomento lì…” oppure  

Com’è un po’ l’equilibrio?

Perché poi faccio le sponsorizzate ma sono un “signor nessuno” online, la gente vede la mia sponsorizzata, cerca di capire chi sono e se non mi trova, funziona o non funziona? Com’è dal tuo punto di vista la questione, dell’equilibrio delle energie?

 

Giuseppe:

Allora, io sono abbastanza tranchant su questa cosa qui e dico che se io dovessi scegliere, sceglierei di mettere budget sull’advertising.
Cioè se una persona mi dicesse:

“Senti, io devo scegliere se fare un video al giorno o fare pubblicità a pagamento.”

Io direi:

“Bene, fai pubblicità a pagamento.”

Questo non vuol dire ovviamente che l’altra parte non serve. Ok? È solo perché preferisco essere estremo in modo tale da spiegare il concetto.

Entro un po’ nel tecnico e quindi Andre magari, visto che Tu sei sicuramente più abile di me a spiegare in modo semplice le cose un pochino più complicate, intervieni pure.

La questione è questa: i social hanno tutta una serie di funzionamenti che fanno sì che i contenuti che io posto, vengono fatti vedere solo ad una parte delle persone che sono i miei follower o i miei mi piace.
Solo ad una piccola parte.
Più o meno si parla del 13%, okay?
Poi dopo ci sono altre “millemila cose” ma non vanno mai più del 15%.

Il punto è questo: se io pubblico i miei contenuti e vengono visti in modo organico (senza sponsorizzarli), da un 15% di persone che sono i miei Follower – Persone cioè che hanno già scelto di seguirmi – vuol dire che fondamentalmente, i miei contenuti non escono.

“Ma no, ma Giuseppe, io scusami vedo in continuazione un sacco di contenuti di persone che io non seguo.”

Sì, fanno un mestiere diverso: fanno contenuti per le piattaforme.

Le piattaforme li pagano per fare questi contenuti perché le piattaforme – quindi Instagram, Meta, Youtube e compagnia – hanno tutto l’interesse che le Persone rimangano sulla piattaforma.
E quindi sanno che quella persona lì fa dei video che fa in modo tale che le persone rimangano sulla piattaforma e quindi aumenta la portata di quei video/di quei contenuti.

Ma ripeto e torno al punto di partenza: è difficile che un Dentista faccia contenuti che prendono l’attenzione.
O meglio, magari Uno potrebbe fare “la sitcom del Dentista”: è sbagliato? Assolutamente no! Bisogna sentirsela un pochino dentro questa cosa qui, non so neanche che tipo di risultati possa portare.

Però è chiaro che se io faccio “il Dentista bastardo” e inizio a raccontare tutte le storie dei Dentisti, potrebbe essere che intercetto tutta una serie di audience che magari è interessata all’intrattenimento.

 

Andrea:

É interessata al contenuto e non a venire a farsi curare.

 

Giuseppe:

Esatto. E anzi, magari, mi tira via tutte le Persone che sono interessate in tutto questo.

E aggiungo che quando parlo con i Dentisti, li sento anche un po’ emotivamente appesantiti dal dover pubblicare, dal dover avere like, dal dover avere follower, dal dover, dover, dover…

Quindi, tornando alla tua domanda, la cosa importante è investire un po’ di tempo nell’avere comunque dei social in cui c’è una certa costanza di pubblicazione, fatta anche con determinate accortezze.

Ad esempio, se faccio un video/un post/un carosello in cui ti spiego come spazzolarti correttamente i denti – ho preso la prima cosa che è venuta in mente – è importante che nella copertina o nell’immagine stessa ci sia un testo che lo dica.
Molto spesso invece, vedo che questa parte qui è un po’ trascurata, cioè uno scrive magari un post fantastico, peccato che su Instagram è difficile che una persona legga la famosa caption che c’è scritta. Ok?

Quindi il mio suggerimento è quello di avere un post a settimana, “post” inteso in senso ampio, che può essere cioè un’immagine, un carosello o un reel.
Qual è il migliore?
Di solito i migliori sono i reel, perché a Instagram/Meta piacciono molto.
I caroselli sono un buon formato perché consentono alle Persone di interagire.
Il format che vale meno sono le immagini statiche, anche se mi rendo conto che sono quelli più facili da realizzare.

 

Andrea:

Non esistono pranzi gratis neanche sui social.

 

Giuseppe:

Lo capisco..!

Aggiungo una considerazione.
Probabilmente una delle cose più potenti che c’è, sono le stories.
Non tanto il contenuto della story in sé ma il fatto è che quando io pubblico una story il mio logo viene circondato da quell’anellino colorato e questo ci imprime nella testa quel logo.

A noi piace vedere una storia nuova e quindi la andiamo a vedere.

E questa cosa qui, fa rimanere nella testa dell’Utente quel logo, quell’immagine, quel personaggio, quella persona, quello Studio e ovviamente fa scalare il mio brand all’interno della classifica mentale che le Persone hanno.

Consideriamo infatti che quando parliamo di un servizio o di un prodotto, abbiamo una classifica in testa. E  di solito se la giocano tre Brand, tutti gli altri sono sotto.

Il nostro obiettivo è quello di cercare di arrivare all’interno di questa top tre perché altrimenti siamo, come dire, nel mare magnum, siamo trasparenti e quindi inesistenti.

Quindi ovviamente, più noi riusciamo a fare in modo tale che costantemente le persone “vedono che ci siamo”, più scaliamo questa classifica.
Quando dico “vedono che ci siamo”, è importante. Perché alle volte mi sono trovato con magari qualcuno che mi faceva leggere dei post in cui mi diceva “Ma secondo te è meglio se utilizzo questa parola o questa?”, stava cioè ad affilare le parole.
E io gli dicevo (e dico sempre!) “Ma tu buttalo fuori! É un sinonimo. Vai! Fanne!”.
Questo perché, soprattutto a livello di social media è importante la costanza, la presenza.

Poi ci sono le volte in cui pensi di aver fatto il post che svolta la vita al mondo e invece non se lo guarda nessuno. Altre volte invece magari lo fai perché non sai come fare, lo butti fuori e va alla grande. Capitano queste cose qua.

La cosa però importante è la costanza con cui io faccio le cose.
È come andare in palestra: se ci vado una volta ogni tanto non succede niente, anzi sto male per un mese. Se ci vado tutti i giorni cambio, miglioro. C’è poco da fare, è quello lì il passaggio.

Ma non è sicuramente il “devo pubblicare tutti i giorni dei contenuti incredibili”.
Perché questo?
Perché attraverso l’advertising, quindi attraverso la pubblicità, io posso andare a sponsorizzare quel mio contenuto settimanale di cui ho parlato prima e fare in modo che per tutta la settimana lui rimanga presente. Non tanto sulla bacheca delle persone che sono già i miei Follower e che fondamentalmente, dai, in qualche modo mi seguono già ma sulla bacheca o sulla timeline delle persone che sono all’interno della geolocalizzazione che a me interessa e che non sono ancora miei follower.

 

La distribuzione dei post e le vanity metrics

 

Andrea:

Sì, aggiungo una riflessione strategica molto importante, che spesso dico ai Dentisti quando parliamo della macro strategia – poi lascio sempre a chi fa il vostro mestiere la micro strategia.

Quando fai dei contenuti che vengono distribuiti in maniera organica, cioè lanci il contenuto e persone fanno visualizzazioni e interazioni, è l’algoritmo che sceglie a Chi fare vedere le cose che hai postato. E di fatto Tu perdi completamente il controllo del contenuto.

Stavamo guardando con alcuni Dentisti, proprio poco prima dell’estate in un appuntamento di implementazione dei protocolli di Marketing dello Studio, le metriche di alcuni video che avevano postato e mi ricordo in modo particolare un video sulla spiegazione dello sbiancamento che aveva fatto diverse decine di migliaia di visualizzazioni.

E tornando al discorso che dicevi tu dell’ego, Giuse, “Guarda il mio video meraviglioso, bellissimo, ho fatto 5 milioni di visualizzazioni..!”. Perfetto, vai a guardare le statistiche e vedi che quelle visualizzazioni sono fatte ovunque tranne che a una distanza chilometrica dal tuo Studio che ti può portare una mezza persona. E ciò perché quando si tratta di un contenuto organico è la piattaforma che sceglie a chi farlo vedere, tu non hai proprio controllo.

Quando invece fai, come dici tu Giuse, una sponsorizzazione, quindi crei dei contenuti sponsorizzati, le famigerate ads, hai un controllo decisamente più alto di “a Chi farlo vedere” e dove farlo vedere. E di conseguenza hai molto più controllo sulla tipologia di risultato che ti può fare ottenere.

Capisco la frustrazione che possiate avere con le Persone che vengono da Voi per chiedere risultati relativi alle vanity metrics (le metriche di vanità), rispetto a quei dati che servono veramente.

Le metriche di vanità sono tutti quei “mi piace” e tutte quelle visualizzazioni di un contenuto, che ahimè non producono però nella maggior parte dei casi risultati (se non a lungo termine e se non in una strategia che è difficile da sostenere per la maggior parte di Persone).

Ti ricordi, Giuse, quando circa 10 anni fa avevo fatto quelle magliette con scritto “I mi piace non fanno fatturato, le vendite sì.”

Non so se ti ricordi… Quelle magliette erano la mia personale battaglia contro le Vanity Metrics.

Di fatto, le Persone credono che i social siano un contesto gratuito, in realtà no. Essere sui social non è gratis. Perché se Tu sei lì con il tuo Studio Dentistico è perché vuoi avere dei pazienti.
E dico che non è gratis essere lì, perché per avere dei Pazienti o paghi in tempo e denaro per produrre quella massa di contenuti che ti serve (fermo restando che Tu abbia il tempo per poterlo fare compatibilmente con il resto delle tue attività).
Oppure, in maniera molto più rapida, paghi le sponsorizzate per arrivare allo stesso risultato con un tuo impegno tremendamente più basso, mettendo giusto quei “fermini di contenuti” come se fossero i due di briscola, non è proprio vero, pochi contenuti ma se vogliamo ragionati meglio che supportano quello che fai con le sponsorizzate.

È una macro sintesi sensata?

 

Giuseppe:

Assolutamente sì.

 

Social e contenuti del sito web

 

Andrea:

Voglio farti adesso una domanda che ti volevo fare a cui io do una risposta, ma qui gli esperti siete Voi.

“Andre! Mi hanno detto che non c’è più bisogno che io abbia il mio sito web, basta avere la pagina Facebook e il profilo Instagram.”

È vero?

 

Giuseppe:

No, secondo me no.

Il discorso del sito web è questo: le Persone arrivano sul vostro sito web. E il problema è che se il vostro sito web è un sito web non propriamente bello – esteticamente magari anche gradevole – ma oltre a quelle informazioni, le Persone vi valutano con quello che capiscono.

E capiscono se un sito web funziona ed è fatto bene o se, invece, è fatto male.
Probabilmente ci sarà una parte di loro più o meno razionale, che pensa che come Dentisti o come Professionisti non siate così bravi.

Uno dei miei Professori di economia, una volta mi disse una cosa che mi è rimasta in testa: lo stesso identico caffè, in un bar bello è più buono che in un bar brutto.

E vale la stessa cosa le Persone arrivano sul vostro sito web.

L’obiettivo di Google e Youtube, è quello di prendere un pubblico e trasportarlo su una pagina web ed evidentemente è importante che quella gente vada su quella pagina web.
Perché ovviamente, lì entrano all’interno di un ecosistema, di una stanza che è completamente vostra. Dove Voi potete dargli tutta una serie di messaggi, tra cui i più importanti sono: dove siete, orari di apertura, giorni di apertura e di chiusura, numeri di telefono/What’sApp/mail/form di contatto per contattarvi e le vostre immagini. Immagini che siano vostre e non quelle di Shutterstock.

Queste sono le cose.

Perché vi dicono fondamentalmente che il sito web non funziona?

Beh, per due macro motivi.
Primo perché per fare un sito web serve del tempo, quindi non solo servono delle competenze ma serve anche del tempo per farlo. Quel tempo lì deve essere pagato e molto spesso, quando vai a presentare il preventivo per un sito web, che di solito è un preventivo abbastanza importante, dall’altra parte la gente sgrana gli occhi. Il prezzo del preventivo è importante proprio perchè oltre alle competenze c’è del tempo che ci vuole, tempo materiale nel fare.

 

Andrea:

E le Persone spalancano gli occhi perché probabilmente in molti casi i preventivi dei siti web sono di cifre ridicole, proprio perché fatti con quella mancanza di competenze magari di cui parlavamo prima.

 

Giuseppe:

Assolutamente.
E in più ti dicono: “No no ma non ti serve il sito, fammi fare a me la parte dei social media che ti faccio un post a settimana.”

Così il preventivo è enormemente più basso, perché c’è molto meno tempo da dedicare e quindi fondamentalmente – passatemela – “Vi portano a casa”. E di solito quei contratti, sono contratti di durata annuale con una penale incredibile se non si porta a casa fino alla fine dell’anno.

Perché è importante avere un sito web

 

Andrea:

Io molto spesso faccio fare questa riflessione ai Dentisti.

Nel momento in cui un Dentista non ha il suo sito web, intanto perde tutta quella cosa di cui Tu hai parlato prima che è poter intercettare il traffico di quelli che digitano qualcosa su Google. Perché quelli te li perdi. E molti Dentisti non sono consapevoli nemmeno del fatto che ci sia un volume significativo di ricerche relativamente a certi contenuti.
Quindi già ti togli una fetta di quel traffico spontaneo che potresti intercettare, semplicemente per esserci in maniera decorosa e tecnicamente corretta…Qua si aprirebbe un mondo nel quale non entro.

La seconda questione è che se sei solo dall’altra parte – e i contenuti che pubblichi dall’altra parte il 99,9% non sono indicizzati – e quindi diciamo sul mondo Google non esisti, quello che le Persone fanno fatica a comprendere è che sono a casa di qualcun altro. Sono a casa di marchetto Zuckerberg. E nel momento in cui sono a casa di marchetto Zuckerberg, le regole del gioco non le definiscono loro.

Tu prima dicevi “li fate arrivare sul vostro sito e poi li inseguite”.
Io li posso fare arrivare sul mio sito e le inseguo su mille altri siti le Persone, anche sui social.
Ma se io li faccio arrivare solo sui social, non li inseguo da nessuna parte.
Li posso inseguire solo dentro i social.

Perché dicevi giustamente che i social ragionano come un ecosistema chiuso.

Ma quello che è peggio è che se Marchetto Zuckerberg domani si sveglia, il suo Dentista gli fatto un casino in bocca, si arrabbia coi Dentisti e dice “Da domani i Dentisti qui non ci possono più stare”, Tu sparisci dalla mattina alla sera. C’è una persona quindi che il potere di spegnerti. Così come se sei solo su YouTube, con un canale YouTube, l’abbiamo visto accadere nei mesi passati tante volte, canali YouTube spenti perché violano delle regole che cambiano e che fissano loro.

Uno dice: “Ma no ma dai Andre non può capitare una cosa di questo tipo…”

No? Guarda cosa è appena successo con Netflix.
Lo sai che Netflix dà la possibilità adesso di fare la pubblicità? Lo sai che Prime dà la possibilità di fare delle sponsorizzate, delle pubblicità?
Cioè, è come in tv: stai guardando la tua serie, hai l’abbonamento di Netflix, quello base, che hanno fatto appositamente, ci sono delle pubblicità, Tu puoi acquistare pubblicità esattamente come fai le tue pubblicità su Facebook.

Netflix ha detto: “No, no, no, no, no. Niente pubblicità in ambito sanitario. No non vogliamo casini perché ci sono delle regole, delle cose, in Italia: niente pubblicità in ambito sanitario.”

Quindi, fino a ieri l’altro sì, oggi no. Perché evidentemente c’è stato qualche tipo di casino o non so e quindi niente pubblicità in ambito sanitario.

Magari capita la stessa cosa su Facebook.
Chi è solo su Facebook, non è né nel suo territorio, né in un territorio che controlla, mentre il proprio sito web è l’unico territorio di proprietà dello Studio (se non ha fatto la cavolata di avere firmato per intestare il dominio al suo Consulente o alla sua Agenzia di Marketing).

Quindi, ci dici qualcosa su Google e poi chiudiamo la nostra epopea?

La sponsorizzazione su Google: i vantaggi

 

Giuseppe:

Google è probabilmente lo strumento più potente da utilizzare, perché ovviamente intercetta le persone che fanno una ricerca consapevole.
Quindi le Persone cercano attivamente un Dentista o una prestazione dentistica e quindi è importante essere lì.

La cosa bellissima di Google è che io non devo stare a inventarmi una creatività infinita o neanche dei testi super mega efficaci.
Perché?
Perché la sponsorizzazione su Google esce esattamente come una delle risposte alle nostre ricerche.

Semplicemente c’è una scrittina con scritto “sponsorizzata” in alto e devo semplicemente ripetere la parola chiave.
Quindi se una Persona ha scritto “dentista a Reggio Emilia” la risposta sarà “cerchi uno Studio Dentistico a Reggio Emilia? Viene nello Studio Giuseppe Montanari”.
Oppure se una Persona cerca denti fissi in 24 ore, io scrivo “vuoi una bocca nuova in 24h?”.

In realtà, a dirla tutta, Google ci dà la possibilità di andare a inserire parecchi titoli che sono inerenti alle parole che io voglio andare a presidiare.
Quindi se io voglio presidiare “faccette dentali”, è lo stesso strumento che mi consiglia di mettere all’interno del titolo la parola “faccette dentali”.

Pertanto non devo fare un lavoro di creatività incredibile.

E l’altra cosa fantastica, è che su Google io pago quando le Persone cliccano sul mio annuncio.

Se la Persona non clicca, il mio annuncio è stato visto ma non ho pagato un centesimo.
Invece per quanto riguarda Meta, io pago per quello che viene chiamato impression, cioè per degli spazi sulle bacheche delle altre Persone.
Mentre una persona sta facendo una cosa, io appaio su quella bacheca e pago in quel momento: quindi sia che quella Persona sia interessata o non sia interessata, io pago.

Quindi lo strumento è uno strumento secondo me potentissimo.

In più Google si porta con sé Google My Business, che è un po’ la carta d’identità dell’Attività locale.
Non entriamo nel tema adesso, magari un giorno parleremo di questo.

 

YouTube: come e perché esserci con lo Studio Dentistico

 

E poi Google porta con sé anche tutta la parte di YouTube.
Non il canale YouTube e quindi non devi fare dei video sul canale YouTube.
Ma è la pubblicità tramite YouTube: i famosi 7 secondi che tutti quanti odiamo. Sappiate che sono uno strumento veramente molto, molto, molto importante di awareness. Cioè fare in modo che le Persone ci vedano e ci riconoscano, perché quei 7 secondi le Persone non possono saltarli e soprattutto, se li saltano, noi non abbiam pagato un centesimo ma hanno visto quei primi sette secondi.

Non entro specificatamente in tutto questo perché andremmo lunghi però sappiate che Google è uno degli strumenti più potenti e che ha una efficacia, anche da un punto di vista di spesa, incredibile rispetto a tutti gli altri.

 

Sponsorizzate Meta a Google a confronto

 

Andrea:

Aggiungo due considerazioni finali.

La prima, per chiarire forse una piccola differenza che i Titolari che non sono molto pratici, magari non riconoscono. In Google si va ad intercettare qualcuno in modalità pool, cioè lui sta facendo una ricerca su un suo interesse, perché ha bisogno di qualcosa, perché va a digitare sulla barra di Google qualcosa di cui bisogno e a quel punto noi compariamo.

Quindi rispondiamo a un input di interesse.

Nel mondo Meta, invece, noi facciamo una strategia push, cioè entriamo nella timeline, quella che scorriamo con il pollice nel momento in cui col nostro telefonino esploriamo il feed di Facebook. Lì noi entriamo ma di fatto stiamo entrando con Persone che non si sa se sono interessate e che sono tendenzialmente lì perché si vogliono intrattenere, vogliono passare il tempo, non perché stanno cercando un Dentista.

Le due strategie, Giuse dicevi molto giustamente prima, tante volte i Titolari ragionano “O…O”, in realtà andrebbe ragionato “E…E”, per creare questi due fianchi che vanno a convergere e indirizzano traffico di un tipo e dell’altro, verso il sito web. Sito che poi diventa lo strumento finale per catturare.

Questa era una considerazione anche per capire che non sono solo due canali diversi, ma vanno ad intercettare tipologie di persone che partono da un livello di bisogno diverso.


Pubblicità in Ambito Sanitario: le regole da rispettare

 

La seconda considerazione che mi preme fare, è che quando parliamo di Campagne di livello tre, questa è più una informazione di contorno ma che reputo estremamente importante, ci sono delle regole che vanno rispettate ma ahimè vengono fatte rispettare malissimo.

Le regole sono poco chiare, ci sono due pesi e due misure a distanza di pochi km. Ci sono due pesi e due misure perché “i piccoli” vengono trattati in un certo modo, “i grossi” vengono trattati in un altro.
Poi io sono sempre disponibile e felice di creare una bella tavola rotonda con i Presidenti di CAO che devono fare rispettare queste regole. Perché si trovano molto spesso in difficoltà e molto spesso le cose vengono veramente fatte con un disequilibrio totale sul quale credo che dovrebbe essere messo un ordine. E non soltanto da parte del Legislatore che scrive dei testi di legge abilmente vaghi.

Ciò detto, ci sono delle regole pertanto attenzione.
Perché nel momento in cui vi rivolgete a un esperto di Marketing che non è esperto di queste dinamiche, poi ci possono essere grandi o piccole ripercussioni che compromettono molto velocemente tutto quello che di buono è stato fatto con il vostro Marketing.

 

In conclusione

 

Campagne di Livello uno, poi Campagne di livello due e poi Campagne di livello tre: Voi ragazzi supportate lo Studio in tutta quanta la strategia, dall’uno al tre?

 

Luca:

Assolutamente sì.

 

Andrea:

Se qualcuno si vuole mettere in contatto con Voi cosa posso fare?

 

Luca:

C’è un form di contatto presente in questa pagina >> poltronepiene.it

 

Andrea:

Giuse, Luca, grazie mille per la disponibilità, per il tempo, per i contenuti, per la condivisione di know-how e mi raccomando fate avere ancora più risultati ai Clienti di Accademia che stanno arrivando da Voi.

In bocca al lupo per il vostro progetto di Poltrone Piene.
Ciao!

 

Giuseppe:

Viva il lupo, grazie a Te. Grazie a Tutti.

 

Luca:

Grazie Andre, è stato un piacere.

 

 

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