Mi sento tornato un bambino.
Che ha opportunità di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno.
Il mondo della AI mi ha messo davanti un universo esplorato sono in piccole parti che mi permette di scoprire cose nuove a ritmo forsennato.
Questa settimana, ad esempio, ho imparato 2 parole nuove che sono diventate parte del nuovo vocabolario mondiale.
Digital Twin (di cui ti parlerò tra un attimo) e Synthetic Content, che è la nuova etichetta che ciascuno sarebbe chiamato ad utilizzare per indicare un contenuto prodotto con la AI. Tanto che Youtube ha annunciato il nuovo omonimo tag proprio per dichiarare i video che vengono generati con l’Intelligenza Artificiale.
Comunque sia, il mondo, e mi stupisco ogni volta in cui lo scrivo, è cambiato e sta cambiando.
Sempre più velocemente.
E si sta costituendo una realtà che non riesco nemmeno a visualizzare con la più fervida immaginazione.
Perché va oltre l’immaginabile (almeno il mio).
Anche perché adesso che è arrivato l’hardware, si muoverà tutto ancora più velocemente.
Eh sì, perché se c’era un limite alla velocità di crescita delle AI e della loro capacità di creazioni sempre più qualitative e rapide, questo limite era proprio nell’hardware.
Il software dei vari modelli di AI è cresciuto a tal punto che, fino ad ieri, l’hardware era diventato il problema: la potenza e la velocità di calcolo non erano più capaci di permettere alle varie AI di esprimere tutto il loro potenziale.
Se ci mettiamo poi anche le ultime polemiche ambientaliste rispetto agli esosi consumi di elettricità – per l’alimentazione – e di acqua – per il raffreddamento dei super computer di Open AI (consumi folli ed allucinanti, ndr), capiamo quanto la nostra tecnologia fosse al limite per supportare le necessità di un’Intelligenza Artificiale.
Ma anche qui è cambiato tutto.
Ho finalmente avuto il tempo di guardare la Nvidia GTC, la conferenza organizzata dall’omonima società per sviluppatori, business leader e ricercatori, tutta incentrata sull’AI.
Mi interessava più di tutto quello che avrebbe presentato Jensen Huang, il CEO di Nvidia, proprio per quello che era stato preannunciato.
E, nonostante il fatto che i millemila dati tecnici del suo keynote mi abbiano un po’ annoiato, quello che ha presentato è una nuova svolta.
Nvidia è pronta a mettere sul mercato le sue nuove GPU specifiche per le necessità dell’Intelligenza Artificiale.
Con i chip Blackwell 200 e il superchip Grace Blackwell 200, hanno creato un nuovo standard che è 30 volte (TRENTA!) più veloce e consuma 25 volte (VENTICINQUE) meno del miglior standard di riferimento precedente.
Potrebbe sembrare roba da nerd.
Ma con così tanta potenza in più a disposizione della AI e con tutta quella che arriverà nei prossimi mesi/anni visto il nuovo filone tecnologico che si sta percorrendo, è inimmaginabile ciò che ci troveremo davanti.
Ad esempio se fino ad oggi il multiverso era una esperienza immersiva paragonabile a quella di un video-gioco, potrebbe essere che tra poco tutto questo diventi qualcosa che abbiamo visto solo nei più visionari film di fantascienza cyperpunk…
Poi è degno certamente di menzione il loro nuovo GR00T (Generalist Robot 00 Technology), un nuovo modello che permette ai robot umanoidi di apprendere il linguaggio naturale e replicare i movimenti umani. Di fatto una soluzione che potrebbe equipaggiare qualsiasi robot prodotto da qualsiasi produttore mondiale, come oggi il sistema ESP della Bosch equipaggia praticamente ogni auto su strada dotata di un sistema di stabilità elettronico.
E tornando a Digital Twin, di cui si è parlato un sacco al GTC, sappi che è un ambiente virtuale progettato per replicare un ambiente o ecosistema reale nel quale dovrà operare l’Intelligenza Artificiale e/o la robotica, così da simulare e testare, all’interno del gemello digitale, le attività della AI e addestrarla e farla apprendere molto più velocemente, per farla poi operare nel mondo reale.
Ad esempio hanno annunciato Earth-2, un Digital Twin che utilizza l’AI per prevedere gli eventi atmosferici catastrofici e consentire di organizzare i piani di sicurezza necessari a proteggere le popolazioni che ne verranno colpite.
Insomma, sono decisamente… spaventato.
Non di quella paura che ti paralizza.
Di quella che ti acuisce tutti i sensi.
So però che non c’è un posto in cui scappare.
Bisogna solo prepararsi ad affrontare tutto questo.
Sarà che sono della generazione X e non sono come i nostri giovani d’oggi ma faccio fatica veramente ad immaginare il futuro che ci sarà attorno a noi nei prossimi anni.
A questo punto mi domando se nell’esistenza di questa newsletter parlerò mai di colonizzazione di altri pianeti nell’universo.
Buona lettura!
PS: Una bella notizia sull’applicazione dell’AI per il bene dell’umanità. Un’Intelligenza Artificiale di nome Mia ha dimostrato grande abilità nella diagnosi del tumore al seno.
Mia ha ricontrollato più di 10.000 mammografie già refertate da medici umani e ha identificato 11 casi che erano sfuggiti.
Ma Mia ha anche fatto capire come si possano ridurre i tempi d’attesa del referto da 2 settimane a 1-2 giorni, combinandosi con la supervisione umana.
PPS: Fra meno di un mese, il 18-19 Aprile, si terrà la seconda edizione di AI-Marketing Team, il corso nel quale insegno come costruire un Team di marketing basato sull’AI per produrre contenuti più velocemente e attirare più Clienti verso la tua Attività.
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